Sara Bennewitz per La Repubblica
caltagirone
C' è tempo fino all' 8 settembre per aderire all' offerta volontaria promossa dalla famiglia Caltagirone sulla Caltagirone Editore, ma sia il prezzo delle azioni, sia le scarse adesione registrate finora sembrano indicare che difficilmente il gruppo che edita il Messaggero potrà essere ritirato da Piazza Affari. A fine giungo un fronte di fondi padroni del 4,4% aveva scritto alla Consob e alla società per denunciare il "tentato esproprio ai danni delle minoranze", di un' offerta a 1 euro per azione o 125 milioni in tutto, inferiore perfino alla cassa custodita dell' azienda (134 milioni).
IL MESSAGGERO
Stando ai forti volumi di luglio e agosto mani forti avrebbero rastrellato azioni a prezzi superiori rispetto a quello offerto da Chiara Finanziaria, per fare fronte comune e impedire il delisting dell' azienda. La famiglia Caltagirone tra partecipazione diretta e indiretta possiede circa il 67,3% del capitale, ma per ritirare l' azione dalla Borsa bisogna avere il 90%. Tra i soci forti ci sarebbe anche il fondo Amber, che in passato si è mobilitato per bloccare il delisting di Parmalat, il quale avrebbe messo insieme una quota superiore al 5%, o comunque di dimensioni tali da dover essere notificata alla Consob.
CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO
Nelle sale operative facevano notare che mercoledì 30 a mercato chiuso, sarebbe stato intermediato al mercato dei Blocchi un pacchetto del 2% a prezzi superiori a quelli dell' offerta e quindi tale da escludere che a comprare sia la famiglia Caltagirone. A vendere invece potrebbe essere stata la Edizione Holding della famiglia Benetton, che stando al libro soci del gruppo romano, è l' unico azionista qualificato. I Benetton avevano acquistato una quota del 2,1% a prezzi ben superiori, quando Caltagirone Editore aveva investito 40 milioni per rilevare il 25% del Gazzettino Veneto posseduto dalla dinasty trevigiana.
gilberto benetton
Ma ora è probabile che i Benetton abbiano ceduto la partecipazione sul mercato, piuttosto che consegnarla a un' Opa che riconosce all' azienda un valore inferiore alla somma dei suoi asset e a sconto del 20% rispetto alle valutazioni di Borsa. Secondo i calcoli dei fondi attivisti, le azioni di Caltagirone Editore valgono almeno 3,85 euro.
IL GAZZETTINO SEDE
Anche Banca Leonardo, advisor indipendente che ha formulato un parere sull' Offerta, ammette che il Nav della società è superiore, tuttavia non lo quantifica eccependo che il premio sui valori di mercato offerto e lo sconto a cui trattano le holding, sia giustificato. Stando ai bilanci della Caltagirone Editore, infatti, tra le azioni proprie (2,3 milioni di titoli), la liquidità (134 milioni di euro) e le partecipazioni immediatamente liquidabili come la quota in Generali (altri 83 milioni), solo la cassa del gruppo vale il doppio di quanto offerto da Chiara Finanziaria (L' Opa valuta l' azienda 125 milioni), senza contare il valore degli immobili (60 milioni ai prezzi di carico) e naturalmente dell' attività editoriale.