Davide Vecchi per “il Fatto Quotidiano”
GRAZIANO DELRIO
Diceva don Giussani che esiste "un potere nemico del popolo", quello che "si costituisce e prende forma attorno a interessi parziali, unilaterali: il potere che spadroneggia". Era il 1993. Da allora molto è cambiato nel movimento che a lui ancora oggi dice di ispirarsi ma che ormai si riunisce alla Fiera di Rimini non più per "difendersi dal potere" ma per celebrarlo.
L'anno 35esimo del Meeting di Cl mostra come gli eredi del don non potendo dar sfoggio dei propri figli migliori arrivati al potere, Roberto Formigoni e Maurizio Lupi che è comunque presente (e si aggira nella speranza di convincere i nuovi leader a sostenerlo nella corsa a sindaco di Milano), si accontentino di adottare chi non ha mai fatto parte del movimento ma ha quello che qui appare l'unico merito: aver conquistato il potere. Più che le persone contano le poltrone.
nozze di marco carrai e francesca campana comparini 2
E a dieci anni dalla morte di don Giussani al Meeting di Rimini il potere spadroneggia. Oggi arriverà il premier, Matteo Renzi, celebrato con la copertina di Tempi - il periodico di riferimento ciellino - dopo esser stato preceduto da mezzo governo e dalla sfilata dei suoi uomini. Solo ieri sono stati celebrati tre ministri. Al mattino il titolare delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ha garantito come il governo voglia proseguire il percorso per riconoscere le unioni civili.
MAURIZIO LUPI
Una dichiarazione, secondo alcuni, per tastare il polso al pubblico ciellino sull' argomento in vista di un possibile annuncio nel merito da parte di Renzi oggi. Nel pomeriggio è arrivato il ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti, che senza farsi pregare ha garantito che "in Italia non ci saranno più condoni edilizi" e, infine, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Ma più ancora dei membri del governo sono i renziani a spadroneggiare.
Si ritrovano tutti alle 19 in una sala leggermente nascosta e che si riempie a metà di pubblico - complice l' incontro in contemporanea del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana - ma a parlare, per la prima volta, c' è l' eminenza grigia del potere renziano: quello schivo e riservato Marco Carrai, l' uomo a cui il premier deve almeno metà della sua fortunata (e folgorante) ascesa politica.
ROBERTO FORMIGONI
Il presidente di Toscana aeroporti- nonché membro dei cda del San Raffaele, della fondazione ente cassa di Risparmio di Firenze, di Bassilichi spa e vari altri incarichi - arriva accompagnato dalla moglie, Francesca Campana Comparini, e dall' amico fraterno Alberto Bianchi che, oltre a essere l' avvocato di fiducia di Renzi, presiede la fondazione Open del premier ed è stato nominato dal Governo attuale nel Cda di Enel.
In prima fila arriva trafelata anche Monica Maggioni, neopresidente della Rai molto legata alla moglie di Carrai. Pochi mesi fa, infatti, Maggioni fece da madrina al festival delle Religioni organizzato a Palazzo Vecchio dalla signora Campana Comparini in Carrai. La guida di viale Mazzini arriva dopo aver moderato l' incontro più seguito e importante dell' intero programma: l' intervento di don Julián Carrón, il sacerdote a capo di Cl, insieme al professore e studioso ebreo Joseph Weiler su "La scelta di Abramo e le sfide del presente".
don giussani e andreotti
Un dibattito interessante che si è sviluppato attorno ai concetti di io, responsabilità e dialogo tra differenti culture, a partire dalla figura e dalla storia di Abramo, fino a ad arrivare alle recenti stragi di Parigi, di cui sono state proiettate alcune immagini. Un dibattito a due: Weiler e Carrón.
Con quest' ultimo che ha citato, tra gli altri, Francesco Guccini ("Quando non ci sei io resto solo con i pensieri miei") conquistando definitivamente il compagno Fausto Bertinotti, diligentemente seduto in prima fila. Maggioni, dal canto suo, è intervenuta lo stretto necessario per i saluti di rito, presentando Carrón come "caro amico". Ed è poi corsa dall' altro caro amico Carrai.
RENZI CARRAI DON LUIGI GIUSSANI IN PIAZZA SAN PIETRO A ROMA jpeg