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“Per me due sono le vittime. Il carabiniere ed il ragazzo. Non mi sento di stare dalla parte del carabiniere o del ragazzo. Però penso che la reazione del giovane carabiniere è stata un poco eccessiva, infatti è accusato di omicidio volontario”.
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Lo dice Pietro Ioia, il garante dei detenuti per il Comune di Napoli e anche lui ex detenuto, a La Zanzara su Radio 24. Si doveva fermare prima?: “Si, si, al primo colpo al petto si poteva fermare. E poi noi sappiamo com’è questa città, come si fa a camminare con un Rolex in coppa o’ braccio, insomma, sai che più o meno puoi subire una rapina. Tu sei carabiniere. Devi sapere queste cose. Io col Rolex al braccio a Napoli non ci cammino”.
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Ma non si può dare la colpa al carabiniere, dai: “No, la colpa al carabiniere no, però…Il punto fondamentale è che col Rolex al polso a Napoli non giri. Guarda che il sindaco ha fatto un’ordinanza proprio per i turisti col Rolex da anni. Lasciate il Rolex in albergo e mettete l’orologio di plastica”. Sembra che a Napoli c’è una parte della città che si schiera dalla parte del ragazzo: “Lì c’è consenso solo per l’età del ragazzo, ma nel cuore nostro sappiamo che il ragazzo ha sbagliato. Perché il guaglione teneva 15 anni, porca miseria. Non si può morire così a 15 anni a Napoli”.
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Era meglio se il carabiniere lasciava la pistola a casa non essendo in servizio?”: “Per me si. Era meglio se lasciava a casa la pistola e l’orologio. Sappiamo com’è Napoli. Senza Rolex non succedeva”.
pietro ioia interpreta un agente di penitenziaria ugo russo napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 8 pietro ioia 6 napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 3 napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 4 napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 5 napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 6 ugo russo 2