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    “ADESSO PER ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI BISOGNA PRIMA DICHIARARSI ANTIFASCISTI E POI SI PUÒ PARLARE…” - IL GENERALE VANNACCI CERCA L’ENNESIMA CONTORSIONE PUR DI NON SCHIERARSI CONTRO I CAMERATI: “NON VOGLIO ESPORRE LA CERTIFICAZIONE, E QUINDI NON MI DICHIARERÒ. LA LEGGE PROIBISCE LA RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA, CI ATTENIAMO A QUELLO CHE DICE LA LEGGE - CONSIDERARE LA FAMIGLIA ITALIANA COME PATRIARCALE NON È CORRETTO, È 'MEDITERRANEA' DOVE IL PATER FAMILIAS HA UNA SUA FUNZIONE, MA LA FIGURA FEMMINILE HA UNA IMPORTANZA FONDAMENTALE…”


     
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    roberto vannacci si tuffa a viareggio 3 roberto vannacci si tuffa a viareggio 3

    VANNACCI, 'SPERO CHE LE STRUMENTALIZZAZIONI SI SIANO ESAURITE'

     (ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Non dovrei avere più timore di nuove strumentalizzazioni perché sono così tante quelle fatte fino a oggi che spero si siano esaurite". Così il generale Roberto Vannacci all'inizio della presentazione del suo nuovo libro "Il coraggio vince", a Roma.

     

    VANNACCI, 'NON MI DICHIARO ANTIFASCISTA, MI ATTENGO ALLA LEGGE'

     (ANSA) - ROMA, 13 MAR - "La censura è cambiata, prima voleva dire mettere un bagaglio e ora è diventata morale, si tende a denigrare la persona che deve parlare in un modo tale che anche se gli è consentito parlare, le parole che esprime diventano inutili perché la persona è stata esclusa. Gli si dà del fascista, dell'omofobo.

     

    ROBERTO VANNACCI SI TUFFA IL PRIMO GENNAIO A VIAREGGIO ROBERTO VANNACCI SI TUFFA IL PRIMO GENNAIO A VIAREGGIO

    L'ultima tendenza è che continuano a chiedermi la certificazione di qualità. Adesso per esprimere le proprie opinioni bisogna prima dichiararsi antifascisti e poi si può parlare. Io non voglio esporre la certificazione, e quindi non mi dichiarerò. La legge proibisce la ricostituzione del partito fascista, ci atteniamo a quello che dice la legge". Così il generale Roberto Vannacci alla presentazione del suo libro "Il coraggio vince", a Roma.

     

    ROBERTO VANNACCI AD ANAGNI ROBERTO VANNACCI AD ANAGNI

    VANNACCI,'ADORO LE DIVERSITÀ.CONTROSENSO DARMI DEL RAZZISTA'

     (ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Tutto il libro "Il mondo al contrario" è un elogio delle differenze. Sono una persona che adora le diversità, contrariamente a come mi hanno definito: omofobo e razzista". Così il generale Roberto Vannacci alla presentazione del suo nuovo libro "Il coraggio vince" a Roma.

     

    IL GENERALE ROBERTO VANNACCI IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

    "Tutti i cambiamenti sono innescati dalle differenze, se le azzerassimo piomberemmo nell'apatia totale, non si muoverebbe più nulla - ha aggiunto - Differenze e diversità non hanno connotazioni positive o negative, sono il riconoscimento delle caratteristiche peculiari di ognuno di noi di cui dobbiamo andare fieri e soprattutto che dobbiamo esaltare. Questa è la differenza che c'è tra differenza e discriminazione che invece si basa su diritti e dignità".

     

    "Dandomi dell'omofobo sembrerebbe quasi che io abbia il terrore ingiustificato di tutti quelli che non si riconoscono nell'eterosessualità", ha spiegato. Vannacci ha sottolineato che "non è vero. Nei campi dei gusti e delle predilezioni ognuno fa quello che vuole. Per chi pensa o dovesse pensare che io possa comportarmi come Dracula quando vede il crocifisso sbaglia. Ho una vita normale, sono un uomo del XXI secolo, ho avuto i miei incontri con persone omosessuali, non mi dà fastidio".

     

    GENERALE VANNACCI GENERALE VANNACCI

    Per quanto riguarda l'accusa di razzismo, il generale, dopo aver ricordato i posti in cui ha operato - "Africa, Medio Oriente, Asia centrale" -, ha evidenziato che dargli del razzista "è un controsenso, non ha nessuna logica". "In questi posti mi sono reso conto di quanto siano orgogliosi della loro origine. Voler omologare tutti in un'unica umanità che non rappresenta nessuno è il grande errore che facciamo in nome di una inclusività farlocca che non serve a nulla", ha aggiunto.

     

    roberto vannacci nel 2018 roberto vannacci nel 2018

    Parlando della famiglia, Vannacci ha spiegato che considerare quella italiana "come una famiglia patriarcale non è corretto, è una famiglia mediterranea dove il pater familias ha una sua funzione, ma la madre o la figura femminile ha una importanza fondamentale. Questa è la vera famiglia italiana non quella ancorata al patriarcato oppressivo". E "in tante famiglie è la donna a prendere le decisioni importanti", ha aggiunto.

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