Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per www.lastampa.it
GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI
La prossima legge di bilancio «continuerà ad essere orientata a principi di prudenza, cercando il giusto equilibrio tra l'obiettivo di fornire il sostegno necessario all'economia e quello di assicurare sia il rientro del deficit al di sotto della soglia del tre per cento del Pil, sia un percorso di riduzione credibile e duraturo del debito».
A leggerlo così, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) presentato dall’Italia alla Commissione europea - di fatto lo scheletro della manovra - fa tirare un sospiro di sollievo a chi, fra i più esperti, vede da lontano i rischi per i conti italiani. Scorrendo il documento - per ora l’unica versione ufficiale in vista della Finanziaria per il 2024 - il sollievo lascia spazio a molti dubbi.
TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
La manovra - come è noto - verrà finanziata per i due terzi da nuove spese, aumentando il deficit fino al 4,3 per cento, una dozzina di miliardi in più di quel che era stato programmato fino a poche settimane fa. Ma il Dpb non chiarisce come verrà finanziato il restante terzo delle spese.
Sui risparmi, ad esempio: ieri in conferenza stampa il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti ha annunciato quattro miliardi nel 2024, un miliardo in più di quel che aveva detto qualche giorno prima durante la presentazione di un altro documento, la Nota di aggiornamento dei conti (Nadef). Sul Dpb sono indicati invece solo due miliardi, e non c’è traccia dell’intenzione (sempre esplicitata da Giorgetti) di introdurre il principio di tagli lineari del 5 per cento a tutte le amministrazioni che non si adegueranno ad un piano di spending review.
GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI
Oppure le pensioni: ieri Giorgetti a sorpresa ha parlato di “accessi molto più restrittivi alle uscite anticipate” e la decisione di superare quota 103, aumentando di un anno l’età pensionabile per chi ha 41 anni di contributi. Non solo: ha ipotizzato regole diverse su tutti gli italiani interessati da regole flessibili (donne e lavoratori in settori usuranti). Ma anche in questo caso il documento spedito a Bruxelles non riporta traccia di questa intenzione. [...]
In mancanza di certezze sulla tenuta della crescita (gli esperti sono unanimi nel dire che l’1,2 per cento fissato dal governo nel 2024 sia troppo ottimistico) per dare sostanza all’intenzione di tenere a bada il debito ci si potrebbe affidare alla carta delle privatizzazioni. Il governo ne ha annunciati per venti miliardi nel triennio, ma il Dpb non chiarisce quali e quando. Il testo parla genericamente dell’ “avvio” di un piano di dismissioni.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Il quadro economico internazionale è carico di incognite, la prima delle quali l’andamento dei prezzi energetici. Scrive il Dpb: “La politica economica impostata dal governo sin dal suo insediamento è coerente con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea, rivolti in primo luogo alla necessità di continuare ad attenuare in modo temporaneo e mirato gli impatti su famiglie e attività economiche”. Ma che accadrebbe nell’ipotesi in cui i prezzi di petrolio e gas dovessero schizzare all’insù a causa delle tensioni in Medio Oriente e Ucraina? E dunque che ne sarebbe dei conti italiani nel caso in cui la Banca centrale europea dovesse essere costretta a mantenere a lungo i tassi di interesse per tenere a bada l’inflazione?
GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI 2
La stima di crescita dell’Italia - scrive il documento - “è basata su un criterio prudenziale: lo scenario prospettato tiene conto dei rischi connessi alle previsioni, in particolare quelli riguardanti le implicazioni che il complesso quadro geopolitico, l'orientamento delle banche centrali e il rallentamento del commercio mondiale possono esercitare sulle scelte di famiglie e imprese. Va tuttavia sottolineato che, essendo il quadro presentato a legislazione vigente, eventuali interventi di politica economica potranno rappresentare un fattore di supporto alla crescita e alla mitigazione dei rischi a cui l'economia è esposta”.
In sintesi: se necessario il governo è pronto a un piano B, quel che non è ancora del tutto chiaro è la tenuta del piano A, fatto per ora di sostegno ai redditi più bassi, famiglie e consumi interni, ma per la gran parte in deficit. L’articolato della Finanziaria, atteso entro fine mese in Parlamento, dovrà iniziare a dare qualche risposta oltre quelle note.
PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI