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    “LA SITUAZIONE DELLA MARMOLADA SI CONOSCEVA, MA QUESTO È UN EVENTO IMPREVEDIBILE” - IL GLACIOLOGO MAURO VAROTTO: “LE TEMPERATURE ESTIVE TROPPO ELEVATE IN TUTTA LA CATENA MONTUOSA, VETTA COMPRESA, CHE RIMANGONO SOPRA LO ZERO ININTERROTTAMENTE PER 24 ORE, PROVOCANDO LA FUSIONE DEL GHIACCIO. DODICI GRADI DURANTE IL GIORNO, E NON MENO DI QUATTRO LA NOTTE, DETERMINANO QUESTE SITUAZIONI. C'È ANCHE IL PROBLEMA DELLA POCA NEVE CHE È CADUTA. BISOGNA RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2…”


     
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    Estratto dell’articolo di Nicoletta Cozza per “il Messaggero”

     

    MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

    […] Mauro Varotto, docente al Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche dell'Università di Padova e operatore sulla Marmolada per il Comitato Glaciologico italiano, da 17 anni studia questa evoluzione negativa, culminata con il disastro di ieri.

     

    Professore, una tragedia che si poteva evitare?

    «La situazione della Marmolada si conosceva, ma questo è un evento imprevedibile. […] Si è trattato della caduta di un blocco che era sospeso sulla roccia e in forte pendenza».

     

    MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

    Qual è stato il motivo che ha determinato questo fenomeno estremo?

    «Le temperature estive troppo elevate in tutta la catena montuosa, vetta compresa, che rimangono sopra lo zero ininterrottamente per 24 ore, provocando la fusione del ghiaccio. Dodici gradi durante il giorno, e non meno di quattro la notte, determinano queste situazioni, con la massa glaciale che si stacca dal substrato roccioso e diventa instabile, come si è verificato ieri. Ci sono dei punti, che possiamo definire pendenti, maggiormente esposti ai crolli e che possono staccarsi da un momento all'altro».

    la dinamica del crollo sulla marmolada la dinamica del crollo sulla marmolada

     

    Che cosa hanno riscontrato gli studi più recenti?

    «Che c'è anche il problema della poca neve che è caduta e pertanto, anche quando fa freddo, non ci sono le condizioni sufficienti per preservare il ghiaccio. […]».

     

    Allora, che cosa si può fare?

    «Ridurre le emissioni di co2 […]».

     

    In questo caso chi è il paziente?

    «Nella fattispecie è la terra che ha la febbre e necessita di terapie urgenti. […]». […]

    MAURO VAROTTO MAURO VAROTTO

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