1 - «SI AVVICINAVA CON IL PICCONE, GLI HO SPARATO PER PAURA» IL RACCONTO DI FREDY SOTTO CHOC
Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”
fredy pacini
Rinchiuso in quell'ufficio, da quattro anni trasformato in una camera-prigione dove quasi ogni notte dorme e sorveglia la sua azienda, Fredy Pacini riesce a sorridere solo quando guarda la nipotina. Con lui ci sono le figlie Ilena e Marika, la moglie Luciana (che deve anche assistere il padre gravemente ammalato), i parenti, gli amici più cari. Fuori qualcuno ha appeso un cartello «Siamo tutti con te» e tanta gente arriva per testimoniare affetto e solidarietà.
il caso di fredy pacini vitalie tonjoc
«Quell'uomo è morto e ho il cuore spezzato - dice Fredy - ma sono tranquillo con la mia coscienza. Ho avuto paura d'essere ammazzato e non avrei mai sparato per salvare le mie biciclette». Parla a fatica il gommista e venditore di biciclette da corsa, e solo con i suoi cari, gli amici migliori. Si nega anche a Matteo Salvini che ha appena telefonato. «Ringrazialo tanto, ma devi dire al signor ministro che proprio non ce la faccio a parlargli, però lo rispetto come persona e come istituzione», dice all'avvocato Alessandra Cheli.
Vorrebbe non ricordare, ma i momenti drammatici della notte riaffiorano, inevitabili, come un incubo. «Quando mi sono alzato dal letto, svegliato dal rumore della vetrata infranta - racconta di continuo - ho capito che ci stavano provando ancora una volta e ho preso la pistola. Allora mi sono affacciato alle scale e l' ho visto. Lui era già entrato nel magazzino, aveva il piccone in mano, lo brandiva come un' arma, aveva il volto coperto da un passamontagna. Il suo complice stava scavalcando la finestra, ma poi si è fermato».
la rimessa di fredy pacini
Così, all'ennesimo furto tentato contro di lui, Fredy Pacini, 57 anni, una vita da gommista e commerciante, ha avuto paura. «Ho puntato l'arma verso il malvivente con il piccone - ricorda -, ma ho avuto la sensazione che quell'uomo volesse raggiungermi. Era spavaldo, pericoloso. Allora ho mirato alle gambe e ho sparato dall'alto verso il basso e quando ho visto il ladro fuggire dalla finestra credevo di non averlo colpito. Invece...».
Invece due proiettili l'hanno raggiunto alla coscia e al ginocchio della gamba sinistra. «Quando, dopo aver avvertito i carabinieri, sono uscito per vedere se i ladri fossero davvero fuggiti - continua - ho visto quel corpo riverso a terra. Ho chiamato ancora il 112: "Mandate subito un' ambulanza, uno dei banditi è ferito"».
la rimessa di fredy pacini
Si commuove Fredy. Tutti lo descrivono come un uomo buono, tornato da ragazzino dal Venezuela dove è nato da genitori italiani emigrati. In paese non è solo il gommista-ciclista, ma l'emblema dell'uomo tutto lavoro e famiglia. «È una persona onesta, innamorato della famiglia e del suo mestiere - racconta Giuseppe del Karisma, un bar a due passi dal capannone di Fredy -. È un signore che con sacrifici ha creato un'azienda e ha raddoppiato il lavoro del padre. Un esempio per tutti, anche per come ha lottato contro il crimine» .
la rimessa di fredy pacini
Già, il crimine. Trentotto furti in quattro anni sono un'enormità. Lui ne ha denunciati soltanto alcuni, all'inizio della sua odissea. «Dopo il processo io tornavo a casa e il ladro pure», ha raccontato più di una volta Fredy. Allora l'unica cosa da fare era cercare di arginare gli assalti che, con l'autostrada vicina e con quelle biciclette da corsa in fibra di carbonio che possono costare anche settemila euro, erano aumentati vertiginosamente.
«Gli antifurto? Inutili perché io per arrivare al lavoro impiegavo pochi minuti, ma i ladri erano più svelti di me - spiega -. Allora ho scelto di adibire una parte dell' ufficio a camera dal letto e ho cominciato a dormire in azienda». Prima da solo, poi la moglie Luciana aveva deciso di affrontare il problema insieme a lui e il letto è diventato matrimoniale .
il sostegno a fredy pacini
2 – FACILE DIVENTARE PISTOLERI IN UNO STATO SENZA LEGGE
Filippo Facci per “Libero quotidiano”
L'ipotesi di reato infastidisce anche solo a leggerla: «Eccesso colposo di legittima difesa». Può, un eccesso, essere legittimo? Può, ciò che è legittimo, essere eccessivo? L'eccesso colposo è meno grave di quello non colposo? Se è vero che colposo significa «non determinato da volontà di nuocere», come è possibile sparare colposamente? Significa che si può sparare, in Italia, solo per spaventare e fare scena?
Tutte domande a cui è semplice rispondere soprattutto di notte, nell'oscurità, dopo che ti ha svegliato qualcuno che ti è entrato in casa e tu non sai chi sia, se sia solo, se abbia un mitra o un mattarello, se voglia rubare un panino o bruciare tutti i residenti in nome di manitù: ma tu sai, almeno, che prima di fare qualsiasi cosa devi verificare che cosa sta facendo l'intruso, se c'è un pericolo imminente, che cosa sta per fare: sennò sei un pistolero.
la rimessa di fredy pacini
La tutela dell'aggressore è prevalente su quella dell'aggredito: alla fine è questo il messaggio che l'impianto della legge vigente (più o meno ritoccata) lascia percepire. Quindi Fredy Pacini, professione gommista, è un pistolero di 57 anni sino a prova a contraria. Che cos' è un pistolero, del resto?
NIENTE FERIE
È un signore così esasperato («esasperato» non manca in nessun articolo) da abbandonare la sua casa e la sua famiglia al centro di Monte San Savino (provincia di Arezzo, 9mila abitanti) e restare a dormire tutte le notti nel capannone dell' azienda, dove le telecamere di sorveglianza evidentemente non bastano. Dal 2014 niente ferie, niente vacanze, soprattutto poca serenità: come non potrebbe averla chi negli ultimi quattro anni è stato visitato 38 volte. Trentotto. E per 38 volte non ha sparato, il pistolero. Per 38 volte si è limitato a calcolare quanto gli avevano portato via tra biciclette e gomme.
fredy pacini
Ora finalmente la giustizia è arrivata: e hanno inquisito lui. Interrogatori. Impronte digitali. Ricostruzioni balistiche e scientifiche. L'autopsia sul disgraziato cadavere. Anche se la dinamica non sembra complicata: Pacini dormiva, è stato svegliato dal rumore di un vetro infranto (a mazzate) e allora ha preso la sua Glock (una pistola di plastica, regolarmente detenuta) ed è corso in magazzino dove ha intravisto due sagome e probabilmente ha urlato: «Fermi, o eccedo colposamente per legittima difesa».
Ha sparato. Cinque colpi. Ha preso un tizio al ginocchio e a una coscia, con la sfiga - reciproca - di beccare proprio l' arteria femorale che fa dissanguare in un niente. Il ladro, un moldavo 29enne, è stramazzato quasi subito, fuori per strada. Ora il pistolero deve sperare che gli attrezzi usati per spaccargli la vetrata d' ingresso (una mazza, un piccone) siano classificati come arma. Deve sperare che i due ladri, nel momento in cui ha sparato, non fossero voltati di schiena, tipo a scappare.
UNA MEDAGLIA O UNA STELLA?
fredy pacini
Deve sperare, in realtà, di non diventare il simbolo della riscossa del cittadino indifeso e neanche il simbolo di un nuovo Paese di gommisti dal grilletto facile. O baristi, visto che il caffè lì vicino è stato visitato 13 volte. O artigiani, esercenti, piccoli imprenditori, gente che - com' era già successo a lui, a Pacini - ogni tanto la invitano in tv per dividere gli animi, sondare il pubblico per decidere se meritino una medaglia o una stella da sceriffo sul petto. Anche se meritano, forse, solo una legge migliore, che s' arrenda a un mondo cambiato ma che non ceda a una giustizia privatizzata, dove anche i gommisti sono costretti a sparare - per vivere - e dove un giovane moldavo valica il confine in ottobre e, in novembre, sta già facendo una rapina.
io sto con fredy striscione di solidarieta al gommista aretino che ha ucciso un ladro 3 io sto con fredy striscione di solidarieta al gommista aretino che ha ucciso un ladro 2 io sto con fredy striscione di solidarieta al gommista aretino che ha ucciso un ladro 1 fredy pacini