DAGONEWS
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Il governo ha imboccato la strada più drastica contro il virus. Ha preso a esempio la Cina, – d'altronde è l'unico che abbiamo – che segregando la regione dell'Hubei (capoluogo Wuhan) è riuscita a evitare una massiccia diffusione del coronavirus nel resto del paese. Da noi la chiameremmo la linea Burioni, sulla quale si è trovato d'accordo anche Ricciardi (i due si rispettano assai), lo ''zar del virus'' scelto dal governo Conte.
Il passo successivo alle scuole ovviamente è quello di chiudere anche gli uffici pubblici, o meglio mandare a lavorare il minimo numero di dipendenti possibile, cercando in qualche modo di attivare il telelavoro anche nel settore statale. Molto difficile, ma tanto se tutto è fermo, cala anche il carico di lavoro. La decisione sarà presa entro venerdì, e forse già nella giornata di domani: le scuole chiuse rischiano di mandare in tilt milioni di famiglie.
WALTER RICCIARDI
La Lega ha sparato la richiesta di 50 miliardi di deficit in più per aiutare l'economia. Gualtieri considera l'ipotesi lunare e sta negoziando con l'UE un margine di intervento che non faccia fuggire gli investitori dal debito italiano. Un ''deficit concordato'' che resti in un range vendibile all'estero.
Ma nel governo c'è anche chi studia una ''misura Hong Kong'', che ha dato 1200 dollari a ogni adulto per stimolare i consumi e sussidiare l'economia. Da noi si tratterebbe di un taglio alle tasse o un versamento a ciascun nucleo familiare, non semplicissimo da congegnare in pochi giorni.
conte salvini
Il governo si prepara poi ad accorpare le elezioni regionali con il referendum costituzionale che si dovrebbe tenere il 29 marzo, ma non è escluso che slittino entrambi: si naviga a vista e niente è sicuro. Non resta che pregare in una calda primavera (ci sei, riscaldamento globale?) che aiuti a debellare il virus per ripartire prima che i danni siano irreparabili.