Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
SALVINI - TAJANI - MELONI - SANTANCHE - MEME BY EMILIANO CARLI
Dal Def al Pnrr, dalle concessioni balneari alla riforma delle pensioni. Più che un governo del fare, come ama recitare lo storytelling di Giorgia Meloni, è sempre più un governo del rinviare, stando ai fatti. […]
Il gran ballo del Def, diventato una sorta di “non Def”, è una fotografia cristallina dell'indecisionismo firmato Meloni-Giorgetti-Salvini. Il Documento di economia e finanza non delinea alcunché. Rimanda tutto a dati da destinarsi. Nel testo diffuso ieri c'è la concezione di fondo: l'Italia vuole chiedere un rientro in sette anni per l'aggiustamento della finanza pubblica. Venire? Ancora non è dato sapere.
[…] Il ministro dell'Economia ha fatto sapere, anche un po' infastidito, che la pratica di un documento interlocutorio non è così anomala né ascrivibile solo a governi dimissionari. Così fan tutti, in sintesi. Con l'ammissione implicita che la destra meloniana non ha portato alcuna rivoluzione: segue la scia degli altri.
GIANCARLO GIORGETTI
Intanto l'antipasto dell'arte dilatoria, esplicato dal Def, era già stato servito con la prima manovra del governo Meloni, che conservava l'impianto della legge di Bilancio predisposto dall'esecutivo di Mario Draghi prima di salutare palazzo Chigi. In quel caso il fattore-tempo rappresentava una valida giustificazione: era difficile fare qualcosa di diverso. Ecco, perciò, che l'attesa si è concentrata sulla manovra più recente, varata a dicembre. La prima vera finanziaria firmata dalla leader di Fratelli d'Italia con la regia di Giorgetti, tramutatasi in una sorta di Bignami di sospensione temporale. Il provvedimento contenuto slittamenti e rinvii.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA
Un esempio è la proroga del taglio del cuneno fiscale, misura introdotta già nell'anno precedente. Prevista appunto da Draghi, ereditata da Meloni e rinnovata a tempo. Tanto che adesso si ripropone la necessità di rinnovare l'intervento, secondo quanto prescritto dal Def. Soldi? Si vedrà.
[…] Nell'apoteosi dei posticipi, si scaldano i motori per la madre di tutte le dilazioni, quella sui tempi di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fin dal primo momento il Pnrr aveva una certezza: la scadenza nel 2026. Nessuna deroga. «Serve una proroga ragionevole», ha detto Giorgetti, motivando il discorso con la necessità di «fare bene e non in fretta».
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju
Il governo fa capire di essere in affanno sul rispetto delle scadenze indicate per la realizzazione dei lavori. E dire che la riscrittura del Pnrr, operata dal ministro Raffaele Fitto, è stata dettata proprio dalla necessità di non andare fuori tempo massimo. Pena l'impossibilità di impiegare tutte le risorse economiche europee. Centinaia di progetti sono stati stralciati perché non potevano rientrare in quella tempistica.
Certo, la commissione, con Paolo Gentiloni, ha escluso la deroga sui tempi del Pnrr. Aprendo un nuovo fronte di tensione con il governo. Intanto, c'è chi in parlamento solleva sospetti.
[…] Altro totem simbolico sull'indecisionismo meloniano è il tema delle concessioni balneari. La promessa della propaganda di destra, ben prima della campagna elettorale, si è infranta contro la realtà.
meloni gentiloni
Ieri il governo ha incontrato gli imprenditori del settore, sul piede di guerra con tanto di sciopero pronto. Ma non c'è una soluzione definitiva alla portata di mano. Il governo si può limitare a proporre un aggiornamento, che si legge slittamento. Lo aveva del resto fatto già con Bruxelles, spiegando che era necessario operare una ricognizione sulle coste italiane.
L'eterna condizione di provvisorietà si manifesta in tutta la sua dirompenza su un altro tema-bandiera della destra, da Meloni a Salvini: la riforma delle pensioni. L'annuncio di rivoluzioni copernicane, per superare la legge Fornero, si è rivelato in un pannicello caldo con l'estensione di un anno di Quota 103, peraltro con l'aggiunta di ulteriori paletti.
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani
Così, alla fine dell'anno, ci sarà bisogno di un altro intervento, probabilmente l'ennesima proroga. Perché i numeri del Def, seppure travicello, non lasciare spazio a voli pindarici sulla spesa previdenziale.
PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI maurizio leo - giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani