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    UN GOVERNO CON IL FAVORE DELLE TENEBRE – NON E' RIMASTO PIU' NULLA DELLA "TRASPARENZA" INVOCATA DAI GRILLINI CHE SI DAVANO ALLO STREAMING - DAL DEF 2018 AL CASO AUTOSTRADE, "CONTE LA NUIT" AFFRONTA AL BUIO I DOSSIER PIÙ SPINOSI (COSI’ LA PUO’ BUTTARE MEGLIO IN CACIARA) – LE CHITARRE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE TOMA E I CORNETTI DI SPADAFORA…


     
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    TOMMASO LABATE per il Corriere della Sera

     

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

    «Bombaaaa!», urla l'uomo che si fa largo in piena notte nella sala del Consiglio dei ministri, spaventando qualche componente dell'esecutivo che vista l'ora si era appisolato. Tra le mani ha una gigantesca scatola di cartone che tiene su ad altezza occhi, lasciando che gli copra il viso come la maschera di un bandito.

     

    Quando il profumo dei cornetti caldi e delle bombe alla crema invade la sala del Consiglio - il semaforo verde all'accordo definitivo con Autostrade non è ancora maturato ufficialmente - parte un applauso spontaneo, da cui si chiamano fuori solo Roberto Gualtieri e Paola de Micheli, che aggiornano di continuo la mail dello smartphone in attesa della controrisposta buona dei Benetton.

     

    palazzo chigi palazzo chigi

    E Vincenzo Spadafora, il titolare dello Sport che in piena notte ritorna in Consiglio dei ministri dopo essere uscito in missione cornetti, sorride felice prima di abbandonare il cartone di dolciumi sul tavolo. Cronache notturne di un Consiglio dei ministri all'epoca il cui le riunioni dell'esecutivo si sono fatte, per l'appunto, un affare più delle tenebre che della luce. «Quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato», per citare la formula resa immortale da Gigi Marzullo, quella è l'ora in cui il governo Conte preferisce mettersi attorno a un tavolo.

    PALAZZO CHIGI TRICOLORE PALAZZO CHIGI TRICOLORE

     

    Gialloverde o giallorosso che sia, da quando l'avvocato è presidente del Consiglio l'importanza dell'ordine del giorno scandisce l'orario in cui viene convocata la riunione dei ministri.

     

    Dossier meno delicati in orari diurni, dossier più scivolosi di notte. Fuori era buio quando gli allora componenti della maggioranza trovarono l'accordo sul Def del 2018, con la delegazione dei Cinque Stelle a brindare sul balcone e quelli della Lega chiusi dentro; buio quando i ministri pentastellati si misero di traverso rispetto alla proposta leghista sull'autonomia del Veneto; ed era buio anche quando il rapporto deficit-Pil inizialmente fissato al 2,4 fece un balzo all'indietro di oltre tre decimali, arrivando a quel 2,04 che chiedeva Bruxelles. Con meno luce, si sa, uno zero si confonde meglio.

     

    NICOLA ZINGARETTI ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L'INCONTRO CON LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L'INCONTRO CON LUIGI DI MAIO

    Dello streaming a tutti i costi, mantra dell'ortodossia grillina della prima ora, non rimane neanche la versione edulcorata, e cioè quel «faremo tutto alla luce del sole». Raccontano a microfoni spenti tre ministri diversi che «almeno una volta è capitato a chiunque, nella squadra di governo, di addormentarsi nel bel mezzo di un Consiglio; chi dorme, poi, viene immortalato dagli smartphone di chi resta sveglio e ciascuno, nel proprio telefonino, ha degli scatti di colleghi abbandonati sul tavolo più grande di Palazzo Chigi».

    LUIGI DI MAIO POLTRONA BY LUGHINO VISCORTO LUIGI DI MAIO POLTRONA BY LUGHINO VISCORTO

     

    Durante la notte in cui si cercava l'accordo con i governatori regionali per dare il via libera alla fase 2 dell'emergenza Covid-19, come fosse un personaggio di Quelli della notte di Renzo Arbore, il presidente della Regione Molise Donato Toma ruppe il silenzio dal microfono del suo computer con cui era collegato: «Vi va se mentre aspettiamo gli altri ministri vi suono qualcosa con la chitarra?».

     

    «Sìììììì!», fu la risposta. E Conte, ricollegandosi al pc per siglare i dettagli dell'accordo sulla ripresa, sorprese molti presidenti di Regione a canticchiare le canzoni che Toma strimpellava. La gente della notte fa lavori strani, cantava trent' anni fa Lorenzo Jovanotti, rendendo omaggio ai mestieri che si fanno con le tenebre addosso ed elencandone alcuni, baristi e spacciatori, giornalai e poliziotti, camionisti e metronotte, giornalisti e fornai. L'avesse scritta ieri, avrebbe trovato spazio anche per i ministri. Sicuro.

     

    vincenzo spadafora con la mascherina foto di bacco vincenzo spadafora con la mascherina foto di bacco vincenzo spadafora ministro dello sport foto di bacco vincenzo spadafora ministro dello sport foto di bacco vincenzo spadafora foto di bacco vincenzo spadafora foto di bacco toma toma

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