Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per "La Stampa"
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Il Piano strutturale di bilancio arriva in Consiglio dei ministri. L'ordine del giorno parla di "presentazione" del documento che anticipa la manovra e recepisce le regole del nuovo patto di stabilità. Il Piano è quinquennale, ma l'Italia chiede all'Europa di poter realizzare l'aggiustamento fiscale in sette anni anziché in quattro, così da avere una correzione più contenuta del saldo strutturale che sarà pari almeno allo 0,5%, ovvero circa 10-13 miliardi di euro l'anno.
Allungare a sette anni il rientro dal deficit eccessivo, oltre a vincolare la prossima legislatura, comporta un impegno su un insieme di riforme e investimenti che siano in grado di rispondere alle raccomandazioni di Bruxelles. Fino a giugno del 2026 c'è il Pnrr a fare da garanzia, poi l'Italia dovrà assicurare interventi sulla concorrenza, la giustizia, la Pubblica amministrazione. E dovranno essere norme verificabili, perché l'Europa deve controllare l'avanzamento degli obiettivi come per il Pnrr [...]
GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE
Nel Piano, a quanto si apprende, non è citata la riforma del catasto, una raccomandazione europea che il governo di centrodestra non ha alcuna intenzione di rispettare. Il Psb, confermano diverse fonti, sarà senza numeri: non ci sarà il quadro programmatico macro con le previsioni di finanza pubblica, ma solo quello tendenziale. Si attende la revisione annunciata dall'Istat il prossimo 23 settembre per compilare il quadro [...]
L'altro capitolo fondamentale del Piano è la crescita massima della spesa netta che il governo deve garantire per mantenere i target di finanza pubblica, che sarà tra l'1,6 e l'1,8%, decimale più, decimale meno. La traiettoria della spesa obbliga l'esecutivo a un monitoraggio sulle misure di spesa, anche sui singoli emendamenti parlamentari, tutto deve essere coperto con nuove entrate o tagli di spesa.
MANOVRA FINANZIARIA - LA STAMPA
Considerando i vincoli del bilancio, si sta facendo strada l'ipotesi di anticipare qualche misura spot già alla fine dell'anno, visto che dal 2025 in poi la politica avrà le mani legate sul fronte della spesa. Quindi ci potrebbe essere spazio per un provvedimento da varare insieme alla manovra a fine ottobre in cui includere, in primis, il Bonus Befana che potrebbe essere legato alle tredicesime di dicembre. [...]
giorgia meloni e giancarlo giorgetti 3