1 - UN PIANO PER LA SANITÀ E SI FERMANO I PROCESSI ZONE ROSSE IN AUMENTO
Alberto Gentili per “il Messaggero”
GIUSEPPE CONTE IN VISITA ALLO SPALLANZANI
Un altro Consiglio dei ministri notturno carico di tensione. Un altro decreto, per un totale di quattro in appena tre giorni. Il governo prova «in ogni modo e con ogni mezzo» a fronteggiare l'epidemia da coronavirus che non accenna a fermarsi. Questa volta il nuovo provvedimento riguarda la Sanità e la Giustizia, con la sospensione fino al 31 maggio delle udienze nei tribunali. Salvo eccezioni. E con 20mila assunzioni nel settore sanitario, oltre alla possibilità di requisire immobili e alberghi per far svolgere periodi di quarantena.
LE NORME
Altre misure restrittive, con 620 nuovi malati e 49 morti in un solo giorno, sono attese nelle prossime ore. Giuseppe Conte e il ministro della Salute, Roberto Speranza, avevano segnato con la penna rossa nell'agenda dell'emergenza la data di oggi. «Se entro sabato 7 marzo, cioè dopo 14 giorni dall'attuazione delle zone rosse, l'epidemia non si arresta», era stato detto nel vertice di venerdì scorso, «significa che le misure di contenimento adottate non sono state sufficienti e vanno ampliate».
conte speranza
E ieri sera, dopo ben 6 ore trascorse alla Protezione civile con il Comitato tecnico scientifico, Conte ha cominciato a valutare l'estensione delle zone rosse ai centri del Bergamasco, in primis Nembro e Alzano (in tutto 25mila abitanti) dove i casi di contagio sono saliti a quota 623. Più 86 in un giorno. Ipotesi che a palazzo Chigi confermano con prudenza, ma non escludono: «Purtroppo la curva epidemica non sta scendendo, i casi singoli si moltiplicano. Ora l'obiettivo è impedire l'ampliamento dei nuovi focolai infettivi. La decisione verrà presa nelle prossime ore».
Con un nuovo decreto del presidente del Consiglio. L'obiettivo: scongiurare il collasso sistema sanitario e l'esaurimento dei posti letto nelle sale di terapia intensiva. Tanto che il presidente dell'Istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, non ha escluso di trasformare l'intera Lombardia in una zona rossa. Salvo poi smentire seccamente. Il Consiglio di ministri - inizialmente previsto per le sei di pomeriggio è slittato alle dieci di sera «per permettere ai tecnici di scrivere i decreti», come dicono a palazzo Chigi - ha varato un nuovo decreto.
alfonso bonafede
Per quanto riguarda il fronte della salute, con 1 miliardo di risorse aggiuntive, il ministro Speranza introduce la possibilità di realizzare strutture sanitarie temporanee, il ricorso alle cliniche private e l'assunzione di 4.800 medici, 10mila infermieri e 5mila operatori socio sanitari. In tutto 20mila addetti, attingendo alle graduatorie e immettendo in corsia anche medici solo laureati. «Il più grande investimento di sempre in personale nel settore della Sanità», tira le somme a notte il ministro della Salute.
Nella parte del decreto dedicata alla Giustizia vengono introdotti prima una sospensione feriale di 15 giorni per traghettare tribunali e procure verso le nuove misure e poi lo stop all'attività fino al 31 maggio. Stando al provvedimento scritto dal ministro Alfonso Bonafede, slittano a luglio le udienze civili e penali tranne una lista di eccezioni.
medici
Salvi in particolare i procedimenti urgenti, le udienze su misure cautelari, quelle di convalida di arresti o fermi nei procedimenti che riguardano detenuti e imputati minorenni, le convalide di espulsioni dei migranti. Idem per le cause di competenza del tribunale dei minori, quelle sugli alimenti e le misure di protezione contro gli abusi familiari. Inoltre, potrebbero celebrarsi a porte chiuse i processi che normalmente sono pubblici. Cambia poco, invece, la vita per i detenuti all'epoca del coronavirus: unica novità è per le udienze in videoconferenza, non più in aula, per chi sta in carcere o in custodia cautelare. Al di là dei dettagli, il decreto mette ordine nell'attività giudiziaria, andata avanti in ordine sparso nelle ultime ore.
Da Firenze a Sassari fino a Genova, rinvii e sospensioni si sono alternati con modalità e deadline diverse. Insomma la giustizia prova a blindarsi, allineandosi ai limiti già imposti da Palazzo Chigi alle altre attività pubbliche. Del resto anche negli uffici e nelle aule di giustizia vanno evitati assembramenti e contatti ravvicinati. Tant'è che il decreto limita al massimo le presenze nelle cittadelle giudiziarie o agli sportelli.
abruzzo coronavirus
2 - OSPEDALI, 20 MILA ASSUNZIONI
M.Ev. per “il Messaggero”
I numeri dei contagiati e, soprattutto, dei pazienti ricoverati che necessitano di un posto in terapia intensiva sta aumentando rapidamente. Sarà necessario altro tempo per vedere gli effetti delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus decise dal Governo. Nel frattempo bisogna organizzare gli ospedali, potenziarli per evitare che crolli il sistema, perché se quello che sta succedendo in Lombardia, e in parte anche in Emilia e in Veneto, dovesse arrivare con le stesse dimensioni anche negli altri territori, gli effetti potrebbero essere devastanti.
CoronaVirus
Per questo al consiglio dei ministri è arrivato il Decreto che prevede, in totale, 20mila assunzioni tra medici, infermieri e personale ausiliario (oss, operatori socio sanitari). Sarà investito un miliardo di euro, da recuperare nell'ambito dello stanziamento da 7,5 miliardi deciso dal Governo per far fronte all'emergenza Covid-19. Obiettivo: aumentare del 50 per cento i posti di terapia intensiva, raddoppiare quelli di malattie infettive e pneumologia. Bloccati i ricoveri non urgenti, incentivi per la produzione di mascherine e dispositivi sanitari. I medici potranno lavorare in deroga al loro orario e avranno aumenti del 50 per cento dei pagamenti degli straordinari.
CoronaVirus
Spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Il governo italiano nel decreto mette un ammontare di risorse ancora molto significativo per rafforzare il Servizio sanitario nazionale». Precisa: «È del tutto infondata la notizia di un commissariamento delle Regioni: lavoriamo gomito a gomito con le Regioni nella gestione dell'emergenza coronavirus».
C'è però un problema enorme: correre più velocemente della diffusione del contagio, perché attivare nuovi posti letto di terapia intensiva e assumere nuovi medici è una mossa che deve arrivare prima del picco di pazienti gravi contagiati dal coronavirus. E nel testo del decreto si parla anche del potere assegnato ai prefetti di «requisire strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare», quando il periodo di quarantena non si possa trascorrere a casa.
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IN CORSIA
Per quanto riguarda i medici, si tratta di una partita molto complicata, visto che da mesi in Italia si parla della carenza nelle varie specialistiche. Prima voce: 10.000 nuovi infermieri, seconda 5.000 medici specialisti per i quali si attingerà da diversi bacini. Si punta a richiamare quelli andati in pensione (il limite di età è 70 anni), ma anche ad attingere dagli specializzandi al terzo anno. Non solo: i laureati ancora senza specializzazione potranno esse messi in campo per coprire posti in mansioni in cui hanno sufficienti competenze, in modo da liberare professionalità per la prima linea.
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Ci sarà lo scorrimento delle graduatorie, verranno conferiti incarichi di lavoro autonomo, saranno incrementato le ore di specialistica ambulatoriale. In sintesi: c'è una emergenza, sta arrivando uno tsunami come ogni tanto si è ripetuto con una formula approssimativa, serve una risposta la più rapida e massiccia possibile, tanto che si punterà anche sul coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei volontari. Nel testo del decreto si parla espressamente di «incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore ai sei mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza» ad infermieri, operatori socio sanitari e a medici specialisti, tra i tanti reparti, in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, malattie dell'apparato respiratorio, malattie infettive e tropicali, medicine d'emergenza.
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Inoltre «gli incarichi possono essere conferiti anche ai laureati in medicina e chirurgia, anche se privi di cittadinanza italiana, abilitati all'esercizio della professione medica secondo i rispettivi ordini di appartenenza».
Altro punto importante: per la durata dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, i laureati in medicina e chirurgia abilitati, «anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione o ai corsi di formazione specifica in medicina generale, possono assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici in medicina generale ed essere iscritti negli elenchi della guardia medica». L'obiettivo è concentrare le forze sulla risposta al Covid-19, recuperando professionalità e coprendo posti non in prima linea con i neo laureati.
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TERRITORIO
Per quanto riguarda una prima distribuzione dei nuovi arrivi, in Lombardia sono previsti 570 medici, 150 infermieri e 500 Oss; in Emilia-Romagna 250 medici e 600 infermieri; in Piemonte 700 medici, 2.200 infermieri e altrettanti Oss, in Sicilia 900 specialisti e mille infermieri; in Puglia 400 medici, 900 infermieri e 400 Oss. E il Lazio? 474 unità, fra cui 50 anestesisti, 270 infermieri, 12 pneumologia, 18 infettivologi, 12 cardiologi, 20 medici dell'emergenza, 12 radiologi e 80 Oss.