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    "NON INDOSSATE LA KIPPAH IN PUBBLICO, TROPPO PERICOLOSO", LA RACCOMANDAZIONE DEL GOVERNO TEDESCO AGLI EBREI SCUOTE LA GERMANIA - NEL 2018 C’È STATO UN AUMENTO FINO AL 20% DEI REATI E DEGLI ATTACCHI DI MATRICE ANTISEMITA, IL MINISTRO DELLINTERNO SEEHOFER TUONA: È INACCETTABILE - IL COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA LOTTA ALL’ANTISEMITISMO FELIX KLEIN PARLA DI "AUMENTO DELLABBRUTIMENTO DELLA SOCIETÀ - E ANCHE IN FRANCIA…


     
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    Monica Ricci Sargentini per corriere.it

     

     

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    «Non posso raccomandare agli ebrei tedeschi di indossare la kippah in qualsiasi momento». A dirlo, in un’intervista ai giornali del gruppo Funke, non è una persona qualunque ma l’incaricato del governo federale per la lotta all’antisemitismo, Felix Klein che parla di un evidente «aumento dell’abbrutimento della società e della caduta delle inibizioni sociali».

     

    D’altra parte i dati forniti dal ministero dell’Interno sono lì a dimostrarlo: nel 2018 c’è stato un aumento fino al 20% dei reati e degli attacchi di matrice antisemita in Germania. «Avevo immaginato che di fronte all’imbarbarimento nel dibattito pubblico ci sarebbe stato un aumento degli attacchi di matrice antisemita in Germania - ha spiegato Klein all’Agi —. Ma non pensavo che l’aumento sarebbe stato così imponente: nel 2018 una crescita di quasi il 20%. E se osserviamo che il 90% di questi atti criminali vengono da ambiente di estrema destra - soggetti che normalmente mettono in discussione le stesse basi della nostra democrazia - allora comprendiamo che è necessario prendere misure molto più decise sul fronte dell’antisemitismo in Germania».

     

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    Libertà di credo

    Una situazione inaccettabile per il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer : «Lo Stato deve assicurare che sia possibile esprimere il proprio credo religioso senza alcuna limitazione. Sarebbe inaccettabile se in Germania gli ebrei fossero costretti a nascondere la propria fede» ha detto dopo l’intervista rilasciata da Klein. .

     
    La strategia

    Il diplomatico 51enne, scelto da Angela Merkel per affrontare quello che è uno dei settori oggi più delicati in Germania, suggerisce una strategia: «In primo luogo si devono combattere i reati e si devono assicurare inchieste rapide, così come si devono mettere i responsabili davanti ai giudici e agire sulla repressione». Ma le forze dell’ordine e i funzionari pubblici devono essere preparati a riconoscere l’antisemitismo. «A Chemnitz, per esempio, un attacco ad un ristorante è stato derubricato come un caso di danneggiamento: è un fatto che quei poliziotti non abbiano capito cosa avevano di fronte, e ci sono numerosi altri casi analoghi» spiega Klein.

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    La cultura europea

    A detta del responsabile del governo federale per la lotta all’antisemitismo, «è decisivo capire, chiarire e ricordare che l’ebraismo è un elemento fondamentale, imprescindibile, della cultura europea. Non solo attraverso la memoria, anche attraverso la conoscenza di cosa sia l’ebraismo oggi».

     

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    In Francia

    La Germania non è un caso isolato in Europa. In Francia non si contano gli episodi di antisemistimo. Lo scorso febbraio in Alsazia sono state profanate le tombe ebraiche nel cimitero di Quatzenheim.

    Il presidente francese Emmanuel Macron ha dovuto ricordare che «l’antisemitismo è la negazione della Repubblica». Sempre a febbraio a Parigi il filosofo Alain Finkielkraut è stato insultato dai gilet gialli

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