Paolo Baroni per “la Stampa”
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Il governo accelera sull'attuazione del Pnrr, varando un pacchetto di norme che semplificano molte procedure ed introducono una serie di correttivi ed in parallelo vara una stretta anti-evasione.
Confermate tutte le anticipazioni della vigilia a partire dalla decisione di far scattare già dal prossimo 30 giugno (anziché da gennaio 2023) le multe a carico degli esercenti che non accettano pagamenti con moneta elettronica (carte di credito, bancomat, ecc.). La sanzione per chi non è dotato di Pos è pari 30 euro più il 4% del valore della transazione e si applica a chiunque offra prodotti e servizi al pubblico, quindi pubblici esercenti, tassisti, ma anche professionisti (avvocati, medici, ecc.).
MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO
Dal prossimo primo luglio vengono poi aboliti gli esoneri per la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle fatture, che quindi d'ora in poi riguarderanno anche i lavoratori autonomi che beneficiano della flat tax. Quindi si interviene di nuovo sul Superbonus del 100%, su Ecobonus e Sismabonus potenziando il sistema di monitoraggio di questi incentivi e consentendo all'Enea di raccogliere informazioni e dati utili alla quantificazione dei risparmi energetici conseguiti con questi incentivi,a partire dal Superbonus che assorbe 10,2 dei 191,5 miliardi del Recovery fund.
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Per monitorare il fenomeno del sommerso e rendere più efficace la programmazione dell'attività ispettiva nasce anche invece un «Portale nazionale del sommerso» gestito dall'Ispettorato nazionale del lavoro in cui confluiranno i risultati delle attività dello stesso Inl e degli accertamenti svolti da Inps, Inail, Carabinieri e Guardia di finanza.
L'obbligo del Pos è vecchio di 10 anni, risale al 2012 e venne introdotto dal governo Monti senza però prevedere sanzioni. Poi di rinvio in rinvio, di governo in governo, si è arrivati ad oggi ed oggi come allora non mancano le proteste dei commercianti che si sentono in qualche modo vessati.
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«Prima di un'eventuale "stretta sui Pos" bisognerebbe procedere finalmente al taglio sostanziale delle commissioni pagate dagli esercenti sulla moneta elettronica, più volte promesso ma realizzato solo in minima parte» lamenta Confesercenti.
Anche Confcommercio sollecita «scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese - a partire dal potenziamento dello strumento del credito d'imposta sulle commissioni pagate dall'esercente - e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti».
DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI
Confesercenti, segnala poi che nonostante il forte aumento dei Pos avvenuto negli ultimi tempi (dai 2,4 milioni attivi nel 2017 ai 3,4 del 2020) il gettito fiscale non sia cresciuto in proporzione e quindi contesta il fatto che «tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari il peso della lotta all'evasione venga concentrato sulle spalle degli esercenti, mentre le grandi piattaforme internazionali che operano online godono di un regime fiscale favorevole che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri».
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