Marco Palombi per “il Fatto quotidiano”
alberto barachini giorgia meloni
Quando abbiamo letto il titolo del Messaggero pensavamo fosse uno scherzo, al massimo un errore dovuto alla troppa sintesi: "Giornali, arrivano gli aiuti. Contrasto alle fake news". A nessuno, pensavamo, potrebbe venire in mente di legare interventi pubblici di politica industriale nell'editoria a una cosa fumosa come il "contrasto alle fake news". E invece sì.
Leggendo il testo ufficiale dell'audizione alla Camera del sottosegretario delegato, Alberto Barachini, ex giornalista Mediaset prestato a Forza Italia, s'è capito che a qualcuno è venuto in mente: al governo.
fake news 2
Ha spiegato Barachini che il "doveroso finanziamento pubblico all'informazione e all'editoria si deve sostanziare su due principali direttrici": una è finanziare solo cose che servano davvero (Grazia e Graziella ne convengono), l'altra è "la difesa del pluralismo informativo attraverso un sostegno alle realtà che collaborino al recupero dell'affidabilità, della credibilità e della reputazione del settore editoriale e giornalistico, anche sul fronte digitale, contrastando le fake news e le azioni di disinformazione e di doping delle notizie con intenti scandalistici" (corsivi nostri, nda). Problema: chi lo decide cosa è una fake news o il "doping delle notizie con intenti scandalistici"?
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Un organo politico? La maggioranza parlamentare? Preoccupante che Barachini citi subito dopo "i principi generali pienamente condivisibili" dello European Media Freedom Act (Emfa), ribattezzato "Unfreedom act" dall'associazione degli editori europei perché, insieme a molte belle cose che servono a poco, propone la creazione di un Consiglio europeo per i servizi di media, tramite cui la Commissione Ue eserciterà la supervisione normativa sull'intero continente.
RUBY COL PASSAPORTO CON SCRITTO MUBARAK
È appena il caso di ricordare che il governo e il sottosegretario nel 2023 hanno da distribuire i 140 milioni del "Fondo straordinario per il sostegno all'editoria" voluto dal governo Draghi e pure i circa 190 milioni (grazie pure ai 75 milioni appena aggiunti in manovra) del normale "Fondo per il pluralismo" istituito nel 2016. Ecco, visto che Barachini è di Forza Italia e solo per capire i criteri con cui si intende muoversi, ma "Ruby nipote di Mubarak" è fake news o doping delle notizie con intenti scandalistici?
RUBY COL PASSAPORTO CON SCRITTO MUBARAK