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    TUTTI A CAPOCOTTA! - IL GOVERNO VUOLE INTRODURRE IL “BONUS VACANZE”, UNA SORTA DI TAX CREDIT DA SPENDERE IN STRUTTURE RICETTIVE ENTRO IL 2020. SI TRATTERÀ DI UN CREDITO DI IMPOSTA DESTINATO ALLE FAMIGLIE CON REDDITO MEDIO BASSO - IL TURISMO E’ IN GINOCCHIO: GENERA IL 13% DEL PIL NAZIONALE E SI BASA SUL 50% DAI FLUSSI DI VISITATORI DALL’ESTERO, CON LA GERMANIA AL PRIMO POSTO… - QUI SI PARLA DI BONUS MA RESTA UNA DOMANDA: QUANDO POTREMO ANDARE IN VACANZA?


     
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    nudi a capocotta nudi a capocotta

    Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it

     

    Del resto, lo stesso premier Giuseppe Conte non ne aveva fatto mistero nel giorno in cui è stato approvato il decreto Cura Italia: «Il motto di quest’anno sarà: andate in vacanza in Italia». E di alternative, comunque, non ce ne sono. Ora, il governo cerca di dare un sostegno concreto a un settore che genera da solo oltre il 13% del Pil italiano (con la cultura si arriva al 20%) mentre si appresta una stagione turistica difficilissima, con gli stranieri grandi assenti dalle nostre spiagge e dai nostri borghi storici.

     

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    La componente internazionale per il nostro Paese è, infatti, fondamentale: come ricorda il Centro Studi Touring Club Italiano, dal 2017 gli stranieri rappresentano più del 50% delle presenze totali. Insomma, la metà del turismo in Italia dipende in gran parte dall’Europa, da cui proviene il 79% di tutte le presenze (notti) straniere. Con la Germania al primo posto. Se nel 2018 avevamo registrato nelle strutture ufficiali (alberghiere ed extralberghiere) 429 milioni di presenze, il rischio è che quest’anno manchino all’appello 200 milioni di turisti.

     

    Il bonus vacanze

    Il comparto del turismo è dunque «in ginocchio». E non è stato dichiarato lo stato di crisi perché «siamo ben oltre l’emergenza», come ha spiegato il 6 maggio il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini (Pd), nel corso dell’informativa sulle iniziative del Mibact per contrastare l’emergenza Covid-19. Per questo, il ministro ha già delineato alcune delle misure più urgenti.

     

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    «Un riconoscimento economico alle imprese con un forte calo del fatturato, dovrebbe essere un aiuto a fondo perduto», ha detto il Franceschini. «Stiamo poi lavorando a una misura che vada incontro a chi ha pagato l’affitto nei mesi in cui le attività sono state chiuse». Tra gli interventi è previsto anche il «bonus vacanze», una sorta di tax credit da spendere in strutture ricettive entro il 2020. Si tratterà di un credito di imposta destinato alle famiglie con reddito medio basso.

     

    Un aiuto immediato bisogna assicurarlo anche a quelle strutture alberghiere che non hanno avuto il riconoscimento di credito d’imposta per l’affitto perché non erano state chiuse con l’ordinanza, «ma sono rimaste aperte per fare un servizio, non certo per ospitare clienti», ha detto Franceschini.

     

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    Quando potremo fare le vacanze?

    Ma quando si potrà andare in vacanza? «Non è solo la politica che decide» ha detto Franceschini il 6 maggio nel corso dell’informativa sulle iniziative del Mibact per contrastare l’emergenza Covid-19. «Io ho chiesto al Comitato tecnico scientifico di avere delle indicazioni che consentano la riapertura: mi risponderanno entro la settimana e in base a questo agiremo, il prima possibile». Le vacanze si faranno, ma saranno diverse da come eravamo abituati: «Dovremo mantenere il distanziamento, usare le mascherine, fare le sanificazioni», ha spiegato il ministro, «ma le vacanze si potranno fare. Anche per questo stiamo sollecitando le autorità europee, per avere delle regole europee comuni evitando il rischio di accordi bilaterali tra i paesi, perché abbiamo visto che l’epidemia non conosce confini».

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