Estratto dell’articolo di Salvo Intravaia per "la Repubblica"
INSEGNANTE - SCUOLA
Troppi 100 e lode al Sud. E il governo corre ai ripari. Introduce una norma che mira a ristabilire i reali valori sul campo e destinata a segnare la differenza tra i maturandi meridionali e i compagni settentrionali che alla maturità hanno ottenuto lo stesso voto. Ma che mostrano una preparazione completamente diversa. Una modifica alla legislazione vigente che rischia di generare polemiche nel mondo della scuola e non solo.
differenze nord sud
Col decreto-legge 19/2024, pubblicato sabato scorso in gazzetta ufficiale, il governo introduce una importante variazione al decreto legislativo 62 del 2017. All’articolo 14 si legge: «In una specifica sezione sono indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale di cui all’articolo 19, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese». Il riferimento è ai test Invalsi.
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Per comprendere la portata del provvedimento, che deve essere convertito in legge entro sessanta giorni dalla sua entrata in vigore, occorre fare un passo indietro. Con l’integrazione a uno dei decreti attuativi della cosiddetta Buona scuola (La Buona scuola bis) si introduce nel cosiddetto Curriculum dello studente, che accompagna il diploma finale, l’esito delle prove Invalsi. In questo modo si marcheranno le differenze tra studenti del nord e del Sud che pur avendo ottenuto lo stesso voto hanno evidenziato competenze diverse, come hanno mostrato i dati Invalsi più recenti. E il diploma di maturità rischia di perdere credibilità. Più di quanto non ne abbia adesso.
INSEGNANTE - SCUOLA
[…] I dati parlavano chiaro. Il 61% dei 100 e lode è stato attribuito a studenti delle regioni meridionali. Con la Campania che ne conta quasi il quadruplo della Lombardia: 2.620 contro 762. […]
Quando si passano in rassegna i dati Invalsi le cose cambiano totalmente: i risultati dei test sulle competenze in Italiano, Matematica e Inglese, sempre del 2023 e riferiti agli stessi ragazzi che dopo meno di tre mesi hanno affrontato la maturità, danno un esito capovolto.
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La scorsa primavera, gli studenti dell’ultimo anno delle superiori lombardi che si sono collocati al livello più alto (il quinto) di competenze in Italiano rappresentavano il 10,0% del totale. E coloro che hanno ottenuto la stessa performance in Matematica, sempre in Lombardia, sfioravano il 23%.
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Quegli studenti da cui ci si aspetta un exploit alla maturità e che avrebbero dovuto ottenere i voti più alti al diploma. In Calabria, che alla maturità ha collezionato il 5,6% di cervelloni, la quota di studenti al livello più alto in Italiano si è fermata al 3,1% mentre in Matematica siamo sull’ordine del 6,6%. Al momento, il Curriculum dello studente non è visibile dall’esterno, ma anche se un’azienda all’atto dell’assunzione potrebbe richiederne copia al candidato da assumere. […]
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