Pierluigi Panza per il “Corriere della sera”
pereira bartoli
Il cda della Scala ha varato un super compromesso, che non scontenta quasi nessuno e accontenta del tutto pochi. Come ipotizzato dal Corriere , si è deciso di prolungare il contratto dell' attuale sovrintendente Alexander Pereira sino a maggio-giugno 2021, legando la sua scadenza a quella del sindaco di Milano. Il nuovo sovrintendente, Dominique Meyer, arriverà nell' estate 2020: i due coabiteranno un anno. Pereira gestirà completamente la stagione 2021 mentre, dal suo arrivo, Meyer potrà intervenire su quella del 2022.
dominique meyer
La decisione non è stata assunta all' unanimità. Il consigliere Giorgio Squinzi ha votato contro l'arrivo di Meyer ed era per la permanenza di Pereira. I consiglieri Francesco Micheli e Philippe Daverio, in rappresentanza di governo e Regione, hanno votato contro il prolungamento a Pereira. La decisione è già stata presentata a Meyer e Pereira. Dal primo nessun commento dal secondo una accettazione «per il bene della Scala», ma non una condivisione.
Soddisfatto il direttore musicale, Riccardo Chailly: «È una decisione ottimale perché protegge la programmazione dei prossimi due anni. Rinnovo la mia stima a Pereira e al sindaco Sala. Questo periodo di tempo permetterà a Meyer di programmare con il necessario anticipo, che serve nel mondo della musica. Sono certo che saprà fare molto bene, come ha sempre fatto negli enti che ha guidato».
riccardo chailly
«Ho cercato di produrre una formula che tenesse conto di opinioni diverse - ha spiegato il sindaco e presidente del Teatro -. Pereira, che voleva restare sino al 2022, mi accompagnerà a fine mandato; Meyer, che voleva entrare subito, arriverà nell' estate 2020». Ma perché non si è rinnovato Pereira? «Io l' ho trovato, non l' ho nominato. È stato discusso, ma anche apprezzato e l' ho accompagnato nelle scelte. Si pensava che altri cinque anni fossero troppi: lo avrebbero portato a 78 anni». Cosa l' ha convinto di Meyer?
dominique meyer
Qui il sindaco non si nasconde: «Dalla società Egon Zehnder non ci aspettavamo sorprese, solo la messa a punto per la condivisione di un nome. Ho incontrato Meyer: ha esperienza, capacità artistiche e gestionali. Credo possa affrontare gli ulteriori cambiamenti di cui ha bisogno la Scala».
Prenderà lo stesso stipendio, basso, di Pereira (240 mila euro)? «Non ne abbiamo discusso, così come del contratto, che è da fare». Sarà anche direttore artistico? «Ho prospettato a Meyer la possibilità che ci siano due ruoli, spetterà a lui decidere». È corretto che un cda in scadenza scelga il manager del futuro? «È una scelta di buon senso perché chi entra deve poi orientarsi. Io posso ascoltare tutti, anche i sindacati, ma poi il cda decide». Intanto, però, si registra una certa freddezza dei sindacati, che si somma al «non vengo» della Bartoli...
«Sulla Bartoli ce ne facciamo una ragione. Pur con qualche travaglio credo che la Scala venga fuori abbastanza bene da questo passaggio, che poteva essere traumatico».
Ma proprio all' esterno, mentre si svolgeva il cda, c' è stata una manifestazione di dissenso da parte dei Cub, che hanno appeso volantini con scritto «Sostiene Pereira».
«Siamo preoccupati per il futuro - ha spiegato Roberto D' Ambrosio -. Vogliamo certezze e Pereira è uno che ha dato certezze ai lavoratori e al teatro in questi anni».
alexander pereira 1 cecilia bartoli giuseppe sala alexander pereira