Estratto dell’articolo dal “Corriere della Sera”
JACK SMITH
Il procuratore speciale Jack Smith, titolare di due inchieste penali sul conto di Donald Tump, ha intenzione di dimettersi prima che il vincitore delle elezioni del 5 novembre entri alla Casa Bianca il 20 gennaio prossimo. Il candidato repubblicano aveva annunciato in campagna elettorale che, se fosse stato eletto, avrebbe licenziato Smith «in due secondi».
Secondo indiscrezioni raccolte dal New York Times , l’ufficio di Smith ha valutato il percorso migliore per concludere il suo lavoro sui due casi penali federali in sospeso, considerato il fatto che al dipartimento della Giustizia si ritiene che non si possa accusare di un crimine un presidente in carica. Si attende ora la decisione del procuratore sui tempi di pubblicazione del rapporto finale.
DONALD TRUMP AL TRIBUNALE DI NEW YORK
Non è chiaro se il documento sarà reso pubblico prima dell’insediamento di Trump. La decisione spetta al dipartimento di Giustizia.
Smith, 55 anni, ha formulato gravi accuse sul conto di Donald Trump per il suo coinvolgimento nella rivolta del 6 gennaio al Campidoglio e per le carte segrete che il tycoon ha conservato nella sua residenza di Mar-a-Lago rifiutandosi di consegnarle agli Archivi nazionali.
[...] Se processato e trovato colpevole per il tentativo di sovvertire il risultato delle Presidenziali del 2020 con il conseguente assalto al Campidoglio, Trump avrebbe rischiato fino a vent’anni di carcere.
donald trump in tribunale 9
jack smith