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    IL GRANDE TEATRINO DELLE “APP”: NE SCARICHIAMO A IOSA, NE CANCELLIAMO ALTRETTANTE E NE USIAMO, IN MEDIA, SOLO TRE


     
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    Irene Maria Scalise per "la Repubblica"

    C'è quella per tenere lontane le zanzare e quella per perdere peso. Ma anche le "utilissime" che calcolano il tempo di cottura della pasta e supervisionano la qualità del sonno. Benvenuti nel meraviglioso mondo delle App. Per poi rendersi conto, in pochissimi giorni, che molto di quello che abbiamo scaricato è inutile.

    WhatsAppWhatsApp

    E che la second life virtuale serve a poco. Ma c'è di che consolarsi perché, nella nostra esistenza di "appaholic", siamo in buona compagnia. Il 94% delle App gratuite sono infatti scaricate e poi cancellate. Il numero medio di applicazioni che resistono su telefoni o iPad, secondo una ricerca condotta tra generazione X e Y (tra i 18 e i 44 anni) dalla società
    Human Highway, è invece pari a 24.

    Di queste, quelle effettivamente usate sono una media di 7. Le irrinunciabili non più di 2 o 3. Pochissime, dunque. Soprattutto considerando la quantità di applicazioni nella rete. Google Play, nel mese di luglio, ha raggiunto il milione di App, mentre Apple le ha superate in ottobre. Una iper produzione che ipnotizza i download & try: coloro che freneticamente scaricano, provano e poi si vedrà.

    imessage arriva il whatsapp messenger secondo appleimessage arriva il whatsapp messenger secondo apple

    Risultato? Quasi sempre un colpo di spugna ripulisce smartphone e tablet. Per quelle che si salvano, invece, si entra nel mondo parallelo del mai più senza. Cambiano le abitudini dell'esistenza e, chi le sceglie, dichiara che senza di loro l'uso di internet non sarebbe più lo stesso. «Chi riesce a far entrare una determinata App nelle abitudini comuni avrà vinto la scommessa col mercato», spiega Federico Feroldi, ingegnere informatico che vive a New York e ha lavorato per Yahoo, Mobango, Fastweb e Jumpy, «al contrario se dopo una campagna di marketing tutti scaricano l'applicazione ma nessuno la usa è il fallimento».

    SkypeSkype

    Ma quali sono le più amate, quelle su cui gli italiani si consumano il pollice? La regina incontrastata è Whatsapp che piace al 40% degli intervistati. Il fascino della chat gratis, non a caso, è quella che rischia di mandare in pensione gli sms. Un utente su tre non rinuncerebbe a Facebook.

    Le App riguardanti il meteo conquistano il 15% dei meteoropatici. Per sopravvivere alle pause in metropolitana o in fila alla posta trionfano giochi come Candy Crush Saga e Ruzzle. Instagram è scaricato dall'8% mentre per il 7% sono indispensabili navigatori e mappe. Le ultime tre in classifica, comunque utili, sono Twitter (6%), Shazam (6%) e Skype (5%).

    logo twitterlogo twitter

    Aggiunge Feroldi: «Per avere successo una App deve dimostrare una competenza tale da riuscire a catturare l'attenzione del consumatore più volte al giorno se pur per pochi istanti». Secondo Laura d'Amato, ricercatrice di Human Highway: «Il rapporto con quello che continuiamo a chiamare telefono non è mutato molto negli ultimi venti anni.

    ruzzleruzzle

    Ma soprattutto non è cambiata la funzione che noi gli attribuiamo, di aiutarci nelle relazioni interpersonali. Infatti, guardando le App più popo-lari, si vede come aiutano una socialità
    di esseri sempre più soli. Se una volta la comunicazione era tra singoli, oggi si rivolge a gruppi come accade con Whatsapp o Facebook».

     

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