Giancarlo Dotto per www.corrieredellosport.it
ryan dan friedkin
Sconfitta disastrosa. Che fa e farà dannatamente male perché toglie troppe certezze, e non solo perché si tratta di un derby. I tre punti e le tre reti sono il minimo nell’inventario del fallimento. Occhio alla testa. Se sono gli altri a ripeterti che sei forte con i deboli e debole con i forti puoi anche fregartene, farne anzi un motivo rabbioso di rivalsa, ma se sei tu che cominci a pensarlo sono guai seri. E, da ieri sera, Pellegrini e compagni dovranno essere molto, ma molto bravi a non pensarlo. Onestamente, quasi impossibile.
dzeko
Troppo facile gettare la croce su Ibañez al suo primo derby. Il bug è totale. Collasso di tutto un reparto tra incespicate e scivolamenti. Il ragazzo sbaglia postura e scelta, la mala sorte si aggiunge, non si riprenderà più. Continuerà a incespicare e scivolare, scivolerà anche nell’azione dello 0-2. Buio totale. Claudicanti tutti i leader della squadra. Spinazzola che non salta nemmeno se stesso, un fantasma davanti, irrilevante dietro, Veretout che gira a vuoto, Smalling esitante, Micky e Pellegrini sotto tono. Ma, se devo scegliere un protagonista in negativo di questo letale passaggio a vuoto, il nome è uno solo, l’uomo con la fascia, Edin Dzeko.
dzeko foto mezzelani gmt014
Capitano inadeguato. E non è nemmeno una critica tecnica, che pure sarebbe inevitabile, punta avanzata di una squadra che non ha mai nemmeno annusato lo specchio della porta. Ottimo giocatore Edin, importante la sua storia nella Roma, ma non può fare il capitano di questa squadra e forse di nessuna squadra. Se ti ritrovi poi a giocare un derby sotto di due reti dopo venti minuti e poi di tre, la sua insufficienza emotiva fa male, è un cazzotto nell’occhio oltre che nei cuori. Da capitano a capitano, da De Rossi a Dzeko, una caduta verticale.
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fratelli friedkin foto mezzelani gmt 001
FURIA FRIEDKIN
Estratto dell’articolo di Guido D'Ubaldo per corrieredellosport.it
figlio e padre friedkin foto mezzelani gmt1
Nei pensieri di Paulo Fonseca c’è solo l’imperativo di voltare pagina, di cercare di ripartire, come la Roma ha sempre fatto dopo altre sconfitte rovinose come quella del derby. Ma questa fa più male, perché è stata il primo scivolone casalingo dei Friedkin, che in tribuna non riuscivano a capire i motivi di un tracollo simile. Venerdì sera, dopo i tre gol della Lazio, al termine della partita, i proprietari americani sono rimasti nella saletta davanti allo spogliatoio. Scuri in volto, le mascherine non riuscivano a nascondere la loro delusione. Davanti al monitor hanno voluto rivedere gli errori della Roma.
friedkin fonseca
Con loro Fienga, Tiago Pinto, Zubiria, il fedelissimo Jumà Qaddourah, che poi si è spostato in un’altra sala. Dan e Ryan chiedevano spiegazioni, evidenziavano responsabilità e giustificazioni. Per loro è stato un duro colpo e devono rivedere i loro programmi per il futuro. Alcuni dei loro più stretti collaboratori temono che non si possa portare avanti un progetto vincente con Fonseca. Perché i Friedkin sono venuti a Roma per vincere. Sono pronti a porre le condizioni perché la Roma entro tre anni possa conquistare un trofeo: già dalla prossima sessione di mercato saranno messi in preventivo ingenti investimenti.
dan e ryan friedkin spogliatoio roma
Futuro Fonseca, i Friedkin ora riflettono
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Fonseca ha solo l’obiettivo di ripartire. Ci sono altre tre partite all’Olimpico (due volte con lo Spezia, poi il Verona) prima della Juventus. In questo anno e mezzo ha messo in evidenza i suoi pregi e difetti, ora dovrà recuperare la fiducia della proprietà, la sua conferma non è così sicura nemmeno con la qualificazione in Champions, che renderebbe automatico il rinnovo del contratto. Nessuno alla Roma ha preso in considerazione un cambio in corsa, non solo per motivi economici. Fonseca ha un ingaggio importante, anche se ha accettato di ridurselo per allenare la Roma.
dan e ryan friedkin fonseca
Salvo crolli inaspettati, che nessuno teme, perché la squadra ha sempre saputo reagire, dopo gli ormai non più rari capitomboli con le grandi. I giocatori finora hanno dimostrato di essere dalla sua parte, anche a settembre, quando una sconfitta contro la Juventus avrebbe potuto essere fatale, dopo che era stato fatto un sondaggio informale con un altro allenatore. All’interno dello spogliatoio emergono perplessità sulla possibilità di portare a termine un progetto vincente, ma in questo momento i giocatori sono pronti a dare il loro contributo per evitare la crisi, anche quelli più scettici.
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