Fiorenza Sarzanini,Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"
DRAGHI SALVINI
Green pass obbligatorio con una dose di vaccino per tutti i luoghi al chiuso, compresi i ristoranti, doppia dose ovunque ci sia il rischio di assembramenti. Spetterà ai componenti della cabina di regia, convocata per questa mattina a Palazzo Chigi, definire gli ultimi dettagli prima del Consiglio dei ministri che approverà il decreto da far entrare subito in vigore. Ma la linea è tracciata, nonostante le resistenze del leader della Lega, Matteo Salvini. E sarà il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a illustrare le nuove misure, probabilmente già questa sera, con una conferenza stampa.
VERIFICAC19 - L'APP PER VERIFICARE IL GREEN PASS
Rimane aperta fino a questa mattina la trattativa con i presidenti di Regione sui nuovi parametri per il passaggio tra le fasce di rischio, ma dai governatori è già arrivato il via libera all'obbligo della certificazione verde in zona bianca, purché sia consentito il rilascio anche a chi non ha completato il ciclo vaccinale. Per questo nel provvedimento sarà specificato che chi ha già ricevuto la prima dose debba effettuare il richiamo, altrimenti il green pass perderà validità.
«Mi auguro non ci siano scelte draconiane, improvvise, imponderate, che escludono la maggioranza degli italiani dal diritto al lavoro, allo spostamento», avverte Salvini. La risposta arriva dalle ministre di Forza Italia, Mariastella Gelmini «il green pass serve per incentivare le vaccinazioni ed evitare possibili nuove chiusure» e Mara Carfagna «non è una camicia di forza, ma uno strumento di libertà che consenta agli italiani di svolgere in sicurezza attività che oggi o non si possono svolgere o possono svolgersi ad altissimo rischio». Ma in serata il leader della Lega rilancia: «Il green pass domani mattina significa togliere 30 milioni di cittadini italiani il diritto alla vita».
green pass
Posizione molto diversa quella del titolare della Salute, Roberto Speranza, che ha sottolineato come la strada scelta «serve a mantenere tutta Italia in zona bianca, scongiurando il rischio determinato dall'aumento di contagi che alcune Regioni passino in zona gialla durante l'estate».
Proprio per raggiungere questo obiettivo nel decreto devono essere inseriti i nuovi parametri che tengono conto dei ricoveri e non soltanto dell'incidenza dei nuovi contagiati settimanali su 100mila abitanti per il passaggio di fascia. La mediazione va avanti da giorni perché i presidenti delle Regioni ritengono che le percentuali indicate dal governo - 5% per le terapie intensive e 10% per i reparti medici - siano troppo restrittive e stamattina presenteranno una controproposta.
green pass europeo
L'accordo dovrà comunque essere raggiunto entro oggi se si vuole evitare che alcune regioni - Toscana, Lazio, Sicilia, Calabria e Campania - entrino nella fascia dove sono previsti restrizioni e divieti già domani con l'arrivo del nuovo monitoraggio. In fascia bianca basterà dunque avere una prima dose per stare nei ristoranti al chiuso. Sugli altri luoghi chiusi la decisione sarà presa oggi e spetterà alla cabina di regia - dopo il confronto con le Regioni e il parere del Comitato tecnico scientifico - stilare la lista che già comprende aerei, treni e navi. Dai governatori è invece già arrivato il via libera al green pass con doppia dose per i grandi eventi.
«La Conferenza delle Regioni - conferma il presidente Massimiliano Fedriga che guida il Friuli-Venezia Giulia - ha elaborato alcune proposte sull'uso del green Pass in un'ottica positiva, ovvero per permettere la ripresa in sicurezza di attività fino ad oggi non consentite o limitate. Ad esempio grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi».
green pass
Proprio per incentivare i cittadini a completare il ciclo vaccinale, nel decreto sarà specificato che il green pass rilasciato a chi ha fatto la prima dose non sarà più valido se non ci si presenta all'appuntamento per la seconda. Il ministero della Salute ha invece chiarito che chi non è ancora riuscito ad ottenere il modulo potrà utilizzare il certificato vaccinale ottenuto dopo la prima oppure dopo la seconda dose.
MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI
La certificazione viene rilasciata ai vaccinati, ma anche a chi è guarito dal Covid-19 oppure a chi ha un tampone con esito negativo effettuato nelle quarantotto ore precedenti. Ieri il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza ha firmato la circolare che prevede «un'unica dose di vaccino per i soggetti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché venga eseguita preferibilmente entro i sei mesi dalla stessa e comunque non oltre dodici mesi dalla guarigione».