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    IL GUAZZABUGLIO SULLA RETE TIM – IL GRUPPO DI BOLLORE’ VUOLE GARANZIE SULLA NEUTRALITA’ DELLA RETE E SULLA SOSTENIBILITÀ DELLA SOCIETÀ DEI SERVIZI CHE RESTEREBBE UNA VOLTA TAGLIATO IL CORDONE OMBELICALE CON L’INFRASTRUTTURA (A QUEL PUNTO TIM DOVRA’ PAGARE UN CANONE DI AFFITTO PER LA RETE E RIUSCIRE A ESSERE COMPETITIVA ANCHE CON 15 MILA DIPENDENTI, CHE SONO IL TRIPLO RISPETTO AL PRIMO RIVALE VODAFONE) - AL MEF SALIRE FINO AL 20% DELL’INFRASTRUTTURA COSTA 2,6 MILIARDI: UN MESE FA LA RAGIONERIA AVEVA DATO UN GIUDIZIO NEGATIVO MA IL TESORO CONTA DI TROVARE LE RISORSE, SENZA DEFICIT… - LA NOTIZIA (POI SMENTITA) SUL QUIRINALE CHE CHIEDE AL GOVERNO DI EVITARE SCAZZI CON VIVENDI


     
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    sergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella giorgia meloni

    TIM: QUIRINALE, NESSUN INTERVENTO MATTARELLA SU GOVERNO

     (AGI) - Roma, 12 ago. - "E' una notizia totalmente infondata". Cosi' l'ufficio stampa del Quirinale risponde all'Agi che chiede conferma sulle voci, circolate stamane, di un intervento del presidente Sergio Mattarella sull'esecutivo per raccomandare prudenza sulla vicenda Tim e VIVENDI.

     

    Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Sara Bennewitz per “la Repubblica”

     

    Maneggiare con cura, senza forzare i tempi e i delicati equilibri interni. L’ingresso dello Stato in Tim non sarà un’operazione lampo. E le ragioni non sono legate solo ai passaggi societari, già di per sé complessi. Le questioni vanno ben oltre. A iniziare dai rapporti con Vivendi: nelle ultime ore, riferiscono fonti parlamentari, il Quirinale avrebbe raccomandato al governo di agire con prudenza, evitando scontri.

     

    sergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella giorgia meloni

    Un tema aperto per Giorgia Meloni, che deve ricucire i rapporti con i francesi: l’ingresso del Mef, a fianco del fondo americano Kkr, non garantisce infatti un riassetto degli equilibri della società di tlc che, nelle intenzioni della stessa premier, è necessario per tutelare un asset, la rete, ritenuto strategico.

     

    […] Per arrivare fino al 20% di Netco, la società che rileverà la rete Telecom, il ministero dell’Economia deve trovare 2,6 miliardi. […] Almeno fino alla fine di settembre, data che rimbalza nei ragionamenti del governo per il via libera al Dpcm che dettaglierà i passaggi necessari a completare l’iter procedurale. Appena un mese fa, l’operazione avviata due giorni fa, con la firma del Memorandum of understanding (MoU), non sarebbe stata possibile. Meglio, sostenibile. L’indicazione sarebbe arrivata direttamente dalla Ragioneria: troppo pochi i soldi in cassa — la tesi — per avventurarsi anche in Tim.

    BOLLORE' DE PUYFONTAINE BOLLORE' DE PUYFONTAINE

     

    Il fabbisogno statale è in forte crescita, il flusso delle entrate si è asciugato sensibilmente. Ecco perché anche l’esborso per Tim, fino a qualche settimana fa, era ritenuto impraticabile. L’affanno nella ricerca delle risorse per la prossima legge di bilancio è rimasto tale. Ma, assicurano dal Mef, alla fine di settembre i soldi per Tim ci saranno. […] si proverà, piuttosto, a raccogliere le risorse necessarie in altro modo […]

    kravis kkr kravis kkr

     

    Venendo ai rapporti con Vivendi. Lo scorso 24 maggio i vertici di Kkr erano volati a Parigi per incontrare i vertici della società e cercare un possibile punto di incontro per la rete di Telecom Italia. Ma Vivendi aveva risposto picche, perché il gruppo francese ha sempre ritenuto che separare la rete sia un rischio e un sacrificio per Telecom Italia, tant’è che nessun altro operatore in Europa ha preso questa strada, che si giustifica solo salvo un congruo conguaglio di 30 miliardi che il fondo Usa non è disposto a pagare.

    vincent bollore vincent bollore

     

    L’infrastruttura di Telecom è un asset unico, ma secondo i calcoli di Kkr (che ha offerto 21 miliardi, elevabili a 23), necessita di almeno 7 miliardi di investimenti per sostituire il rame con la fibra e cablare così tutta la Penisola. Peraltro Vivendi avrebbe preferito avere un interlocutore istituzionale come la Cdp e il Mef, per consegnare l’infrastruttura al Paese, e avere maggiori garanzie sia della neutralità della stessa, sia della sostenibilità della società dei servizi che resterebbe una volta tagliato il cordone ombelicale con l’infrastruttura.

     

    PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA

    I francesi temono infatti che un fondo finanziario, che ragiona solo in base ai ritorni economici, a tendere possa mettere in difficoltà la società dei servizi telefonici. […] Vivendi ha fatto sapere che l’ingresso del Mef è «una notizia positiva», ma ora il dialogo si sposta dal mercato ai palazzi di Roma, per assicurare un futuro all’azienda, ai suoi 40mila dipendenti e chi ha investito su di essa, tra cui i francesi (4 miliardi per il 23,75%) e la stessa Cdp (850 milioni per il 9,81%). […]

     

    MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI

    Ora il Tesoro, che ha dato mandato a Ubs per assisterlo in questa delicata partita, dovrà trovare una governance condivisa con gli americani, e un modus vivendi con i francesi che li porti a trovare una soluzione che renda sostenibile il debito che rimarrebbe nella società dei servizi, che domani dovrà pagare a Kkr un canone di affitto per la rete e riuscire a essere competitiva anche con 15 mila dipendenti, che sono il triplo rispetto al primo rivale Vodafone.

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