1 - 'IL KILLER DI PARIGI AVEVA GIURATO FEDELTÀ ALL'ISIS'
(ANSA) - Armand Rajabpour-Miyandoab, l'islamista che ieri a Parigi ha ucciso un turista tedesco vicino alla Tour Eiffel aveva giurato fedeltà all'Isis in un video di rivendicazione dell'atto postato sui social.
Armand Rajabpour-Miyandoab parigi attentato
Lo ha confermato, nella conferenza stampa di stasera, il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard. L'uomo, convertito all'islam nel 2015, si è "rapidamente avvicinato all'ideologia jihadista" consultando "video di propaganda".
2 - «AFFILIATO DELL’ISIS». «MALATO» L’ASSASSINO DEL TURISTA TEDESCO RIVELA UNA FRANCIA LACERATA
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera” - Estratti
L’uomo che sabato sera poco dopo le 21 ha ucciso a coltellate un turista davanti alla Tour Eiffel gridando «Allah Akbar» è un terrorista islamico affiliato all’Isis, e un uomo con problemi psichiatrici. Islamista e malato allo stesso tempo: ma più islamista, o più malato, a seconda di chi guarda.
PARIGI ATTENTATO
Le coltellate di Armand Rajabpour-Miyandoab, nato 26 anni fa a Neuilly sur Seine (sobborgo chic di Parigi) in una famiglia di iraniani fuggiti dal regime degli ayatollah, arrivano in un contesto sociale al limite della rottura, perché in Francia sta accadendo quel che molti temevano dopo l’attacco di Hamas il 7 ottobre:
l’importazione del conflitto mediorientale, con gli estremisti islamici che colgono l’occasione per imitare i terroristi di Hamas attaccando gli occidentali, e che proclamano — come ha fatto l’attentatore della Tour Eiffel — di voler vendicare i fratelli musulmani vittime della reazione israeliana a Gaza.
Appena scoppiato il conflitto in Israele e Gaza, due mesi fa, un terrorista islamico noto alle forze dell’ordine ha accoltellato a morte il professore Dominique Bernard nel liceo di Arras.
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Dopo centinaia di atti di antisemitismo, due settimane fa un altro episodio ha sconvolto la Francia: un adolescente di 16 anni, Thomas Perotto, è stato accoltellato a morte alla fine di una festa di paese a Crépol, piccolo villaggio di campagna non lontano da Grenoble, da un piccolo delinquente di periferia, Chaïd Akabli, francese di origine maghrebina. Ne sono seguite spedizioni punitive e manifestazioni di militanti di estrema destra, che venerdì sera davanti al Pantheon a Parigi hanno scandito violenti slogan anti-Islam.
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A proposito delle coltellate alla Tour Eiffel l’influente deputato Manuel Bompard (sinistra radicale) parla di «atto di una persona squilibrata» e la sua collega Sandrine Rousseau invita a migliorare «la cura dei problemi psichici». Per loro, appunto, l’attentatore è un malato psichiatrico più che un terrorista islamico.
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La pensa all’opposto Jordan Bardella, presidente del Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen: «I drammi si ripetono con le stesse situazioni, gli stessi individui, gli stessi profili islamici». Il Consiglio musulmano denuncia le violenze dell’estrema destra: «Molte moschee in Francia sono colpite da scritte razziste e vandalismi. Le donne con il velo ormai sono attaccate e insultate per strada». In questo clima, il governo è chiamato all’impresa sempre più difficile di proteggere i cittadini dal fanatismo islamista, e allo stesso tempo scongiurare la crescita del sentimento anti-Islam e lo scontro tra comunità.
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