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Roland Garros: governo Francia contro Djoko, "sbaglia su Kosovo"
Ministro allo Sport definisce "il suo messaggio non appropriato"
ROMA
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - La politica e la guerra tornano ad infiammare lo sport e, ancora una volta, a finire nel mirino è Novak Djokovic. Il tennista è stato attaccato dal governo francese per il suo messaggio sugli scontri in Kosovo.
Il giocatore serbo, ieri al termine del suo incontro con lo statunitense Aleksandar Kovacevic al Roland Garros, aveva scritto su una telecamera: "Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermate le violenze".
"Non appropriato, militante e molto politico": lo ha definito il ministro dello sport, Amélie Oudéa-Castéra, che in passato ha ricoperto anche l'incarico di direttrice della Federazione francese di tennis. Il torneo parigino aveva già visto un momento politicamente delicato per il rifiuto da parte dell'atleta ucraina Marta Kostyuk di stringere la mano all'avversaria bielorussa Aryna Sabalenka al termine dell'incontro: il pubblico del Philippe Chatrier l'ha fischiata apertamente.
“Ve l’immaginate l’indignazione se Daniil Medvedev, a cui è ancora proibito competere sotto la bandiera russa, scrivesse sulla telecamera dopo una vittoria «La Crimea è il cuore della Russia»?”, scrive provocando un po’ il Telegraph.
Ecco, in percentuale risibile va calcolato il polverone che ha scatenato Nole Djokovic al Roland Garros, quando ha scritto sulla suddetta telecamera post-match che il “Kosovo è il cuore della Serbia, basta violenza”, entrando a gamba tesa, con tutto il peso della sua notorietà, sulle tensione in Kosovo di questi giorni. Riducendo ai minimi termini la questione: il Kosovo si è dichiarato indipendente dal 2008, ma la Serbia continua a considerarlo solo una regione autonoma.
il messaggio di novak djokovic sugli scontri in kosovo
Oliver Brown, il più conservatore degli editorialisti sportivi del Telegraph (in passato con posizioni quasi al limite del no-vax) scrive che Djokovic “ha specificamente invocato le rivendicazioni di sovranità territoriale del suo paese d’origine su uno stato vicino: una mossa che, se tentata da altri giocatori, avrebbe attirato una rapida punizione” da parte dell’Atp. Ma il punto è che Djokovic “sapeva esattamente cosa stava facendo entrando in un dibattito così complicato e ha deciso di non essere infastidito dalle ripercussioni. Questo è perfettamente in linea con una figura che vive della sua mentalità io contro il mondo. E per quanto strana possa sembrare la sua incursione nella politica serba, potrebbe comunque essere un ingegnoso trucco motivazionale per prepararlo alle prossime battaglie parigine”.
DJOKOVIC
Estratto da lapresse.it
il messaggio di novak djokovic sugli scontri in kosovo
(LaPresse) Il campione di tennis Novak Djokovic ha commentato quanto sta accadendo in Kosovo durante una conferenza stampa al Roland Garros di Parigi. […] Dopo la vittoria contro Aleksandr Kovacevic, nella prima partita degli Open di Francia, Djokovic ha scritto sull'obiettivo della telecamera: «Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermate la violenza».
«Sono contro le guerre, contro i conflitti e la violenza di qualsiasi tipo e l'ho sempre espresso pubblicamente» […] «Non so se verrò multato ma non ho riserve. Mi dispiace molto che ci troviamo in questa situazione poco invidiabile. Il Kosovo è il nostro cuore e la nostra base, fulcro di eventi storici per il nostro Stato. Mi sento responsabile come figura pubblica, indipendentemente dal settore in cui opero, e come figlio di un uomo nato in Kosovo, mi sento ulteriormente responsabile di esprimere il mio sostegno al nostro popolo e a tutta la Serbia».
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