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Francesco Morrone per Libero Quotidiano
Claudio Ranieri è sempre andato per la sua strada.
Quando quest' estate aveva firmato il contratto con il Nantes, nobile decaduta del calcio francese, il tecnico romano si era trovato a fare i conti con la sua carta d' identità. Il regolamento della Ligue 1 parlava chiaro: in Francia, chi ha più di 65 anni non può prendere in mano una panchina. Perfino l' ex commissario tecnico dei Bleus, Raymond Domenech, sconfitto dagli azzurri a Berlino e adesso a capo del sindacato dei tecnici transalpini, aveva sentenziato: «Ranieri è troppo vecchio per allenare qui».
Malgrado il dente ancora avvelenato, tuttavia, Domenech ha dovuto mettere da parte i suoi rancori, accettando la decisione della Federcalcio francese di concedere una deroga a Sir Claudio. Il quale, con la compostezza che lo ha sempre contraddistinto, non ha risparmiato una frecciata al collega: «Domenech? È sempre stato un tipo piuttosto bizzarro». Anche al di là delle Alpi, evidentemente, le regole si rispettano finché non si trova l' eccezione. Specie se la faccenda ha come protagonista l' uomo entrato nella leggenda, il tecnico che ha riscritto la storia del calcio vincendo un campionato inglese con il Leicester. Adesso che, dopo undici giornate, è a soli 9 punti dal Paris Saint Germain, i paragoni con il trionfo inglese si sprecano. Anche se stavolta, per Claudio, sembra davvero difficile poter ripetere quel miracolo.
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Davanti a sé ha una corazzata con un valore almeno dieci volte superiore, 650 milioni di euro contro 50, più o meno come paragonare la rosa del Benevento con quella della Juventus. Eppure il tecnico di Testaccio è ancora lì, con la seconda miglior difesa del campionato (8 reti subite, come Psg e Caen: solo il Montpellier con 7 ha fatto meglio) a far sognare i tifosi della città della Loira.
Giocherà pure «all' italienne», segnando pochissimo e affidandosi al caro vecchio catenaccio, ma intanto è al quinto posto in classifica a soli due punti dalla zona Champions. È ancora presto per sciogliersi in elogi, è vero, ma guai a sottovalutare le nove vite di Ranieri. Del resto, in Francia, un miracolo lo ha già fatto. Quando prese il timone del Monaco, nel 2012, la squadra del Principato militava nella Serie B: Claudio fu capace, nel giro di due anni, di vincere la Ligue 2, riportare la squadra nella massima serie e piazzarsi al secondo posto a soli nove punti dal Paris Saint Germain.
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Non è un caso se un grande conoscitore del calcio come Marcelo Bielsa, considerato frettolosamente da molti come un "Maestro", ha detto che «Ranieri è un esempio per chiunque faccia l' allenatore». Giusto per la cronaca: il tecnico del Lille è penultimo in classifica con una sola vittoria in undici giornate, accusato da stampa e tifosi di essere ormai al capolinea. Ranieri intanto va per la sua strada. Il Nantes ha già il doppio dei punti rispetto allo scorso anno, quando sulla panchina c' era il portoghese Sérgio Conceição. Sull' Atlantico iniziano a sognare in grande, tanto che lo stadio della Beaujoire vanta una media di 27 mila spettatori nelle gare casalinghe. Tra due giornate ci sarà lo scontro diretto al Parco dei Principi proprio contro il Paris Saint Germain: miglior attacco contro seconda miglior difesa.
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In barba agli stereotipi, è proprio quello arretrato il reparto che sta facendo le fortune del tecnico capitolino. Il modulo oscilla fra il 4-4-2 e il 4-5-1, e in porta c' è Ciprian Tatarusanu, vecchia conoscenza del campionato italiano arrivato dalla Fiorentina per 2,5 milioni. Intanto, mentre a Nantes si godono i buoni risultati portati in dote dall' allenatore italiano, a Leicester cominciano seriamente a rimpiangerlo. Otto mesi dopo il suo esonero, la squadra inglese galleggia a metà classifica e i tifosi invocano il suo ritorno. Chi lo criticava fa mea culpa. Due settimane fa, nelle stesse ore in cui stava esonerando Shakespeare - l' allenatore in seconda che prese il suo posto - il Leicester ha contattato Ranieri per offrirgli di nuovo la panchina delle Foxes. «No, grazie», è stata la risposta del tecnico, che in questi mesi non ha mai speso una polemica o una parola fuori posto verso la sua ex squadra.
Alla fine il tempo è stato galantuomo, ma Ranieri ancor di più.
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