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    FRATELLI D’ITALICUM - IL PD E GLI ALTRI PARTITI PENSANO DI CAMBIARE LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CHE SEMBRA FATTA SU MISURA PER IL TRIONFO DEL M5S, MA DI MAIO NON CAMBIA IDEA: “ANCHE SE CI FAVORISSE, BISOGNEREBBE DAR ATTO AL M5S DI OPPORSI A UNA LEGGE CHE LO FAVORISCE”


     
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    Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera

     

    LUIGI DI MAIO E SILVIA VIRGULTI LUIGI DI MAIO E SILVIA VIRGULTI

    Le grandi assenti saranno proprio le star dell' ultima tornata elettorale: Virginia Raggi (alle prese con l' insediamento) e Chiara Appendino, che ha già in carico impegni istituzionali. Gli altri diciassette sindaci (oltre ai quattro eletti al primo turno), però, dovrebbero essere tutti presenti.

     

    Sbarcheranno tutti a Roma domani per incontrarsi, conoscersi e prendere qualche informazione sul know-how pentastellato. Una prova generale di una cabina di regia sugli enti locali («è auspicabile fare rete con gli altri colleghi sindaci in Italia», ricorda il sindaco di Pomezia Fabio Fucci) e un modo anche per celebrare la vittoria ai ballottaggi,un successo così importante da alimentare il dibattito all' interno delle altre forze politiche sulla necessità di mettere mano all' Italicum per cambiare il premio di lista in premio di coalizione.

     

    luigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi luigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

    Quest' ultima soluzione complicherebbe la vita ai Cinque Stelle. Il Movimento sceglie la linea della prudenza e del basso profilo ed evita di farsi coinvolgere anche se si intuisce che non c' è una netta chiusura.«L' Italicum? Anche se ci favorisse, bisognerebbe dar atto al Movimento 5 Stelle di opporsi a una legge che lo favorisce - sostiene Luigi Di Maio al Tg Zero di Radio Capital -. Se una legge è sbagliata, non si decide di portarla avanti o respingerla a seconda di quanto ti favorisce o no».

    SINDACI M5S SINDACI M5S

     

    E precisa: «Spero si vada a votare prima possibile, ma non ci sto a personalizzare il referendum. Gli eventuali effetti della riforma della Costituzione ci saranno per decenni nella nostra Repubblica, quindi non è un referendum pro Renzi o contro Renzi. Forse il miglior referendum sulle politiche di governo del Pd c' è stato con le elezioni amministrative».

     

    Sulle ipotetiche modifiche alla legge elettorale interviene anche Danilo Toninelli: «Se dovesse succedere vedremo cosa fare. Ma questo non è il tema del giorno». «Non siamo più disponibili a parlare di beghe di partito, come la legge elettorale. Queste amministrative hanno dimostrato che se si parla di problemi dei cittadini poi loro ti capiscono e ti seguono», ribadisce il deputato pentastellato.

     

    DANILO TONINELLI DANILO TONINELLI

    In realtà il Movimento sta già lavorando in vista delle Politiche prendendo in considerazione ogni possibile opzione. Anche ieri è stata una giornata fitta di incontri (tra i nodi centrali ovviamente c' è sempre Roma: Virginia Raggi ha incontrato il direttorio a Montecitorio), riunioni che si sono protratte per gran parte della giornata. Vanno programmati i prossimi step per mettere in moto la macchina a Roma.

     

    Poi si parte con il risanamento del debito che è il problema principale», ha dichiarato in serata Di Maio a Ballarò. Allo studio le linee guida del Movimento nei prossimi mesi e l' organizzazione della prossima edizione di Italia 5 Stelle, che potrebbe cadere a ridosso del voto referendario. Un occhio di riguardo è destinato alla percezione dei pentastellati al di fuori dei confini nazionali: Di Maio è prossimo a riprendere il suo tour internazionale puntando su Parigi e sul viaggio in Israele e Palestina.

    BEPPE GRILLO TRA LA FOLLA BEPPE GRILLO TRA LA FOLLA

     

    Ma ora sul fronte internazionale i Cinque Stelle potrebbero anche decidere di utilizzare la carta Raggi che ha catalizzato l' attenzione dei media stranieri con la sua elezione (ieri proprio in quest' ottica il Movimento ha deciso di rilanciare sui social network un video realizzato da Al Jazeera).

     

    Sul fronte interno, invece, c' è chi reclama una linea decisionista nella gestione dei nuovi Comuni. «Dovremmo subito mettere in piazza la polvere nascosta sotto al tappeto da chi ci ha preceduto per evitare di finire sotto il fuoco dei media come a Livorno per problemi antecedenti la nostra gestione», dice un pentastellato. Un' idea, però, che non sembra trovare il favore dei pragmatici, che hanno intenzione di proseguire nei temi e nei toni della «rivoluzione gentile» che ha portato all' elezione di Raggi e Appendino.

    luigi di maio con beppe grillo e roberto fico luigi di maio con beppe grillo e roberto fico

     

    Intanto ieri Beppe Grillo ha lasciato la capitale. Prima di andarsene ha avuto un battibecco con i cronisti che gli chiedevano se per una volta non si trovasse d' accordo con Renzi sul fatto che il voto per i Cinque Stelle non sia stato un voto di protesta. «Non avete capito la nascita di questo movimento e non ne capite l' evoluzione perché lo inglobate nel vostro linguaggio. Siete fuori dalla realtà, parlate del nulla».

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