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    VIA CARACCIOLO - IL M5S SOSPENDE DALLE “COMUNARIE” DI ROMA ANTONIO CARACCIOLO, IL DOCENTE DELLA SAPIENZA CHE HA NEGATO L’OLOCAUSTO - NEL 2009 AVEVA DEFINITO “LEGGENDA” USATA “PER COLPEVOLIZZARE MORALMENTE I POPOLI VINTI” LO STERMINIO DEGLI EBREI


     
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    Da Ansa.it

    GRILLO A IMOLA GRILLO A IMOLA

    Uno degli aspiranti candidati sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle, Antonio Caracciolo, verrà sospeso. Riceverà una comunicazione ufficiale di sospensione dalla competizione interna per le candidature pentastellate al Comune di Roma. Il motivo - viene spiegato - è "il principio secondo cui la libertà di espressione è imprescindibile ma è altrettanto inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della storia dell'umanità: l'Olocausto".

     

    Poco prima, su Twitter il deputato del Pd, Andrea Romano aveva scritto: "Complimenti al M5S: a Roma (Roma!) riescono a candidare il professore Antonio Caracciolo, che definì Priebke 'una vittima di vendetta'". Aggiungendo: "Il negazionismo è la nuova frontiera grillina?".

     

    beppe grillo a piazza del popolo 9 beppe grillo a piazza del popolo 9

    Caracciolo, professore di filosofia del diritto all'università La Sapienza di Roma, aveva definito nel 2009 l’Olocausto una “leggenda” sulla quale esistono “solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio”. Una “leggenda” usata “per colpevolizzare moralmente i popoli vinti”. Anche le camere a gas, “ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite”, sono una delle tante verità “da verificare”.

     

    grillo e casaleggio al consolato americano di milano grillo e casaleggio al consolato americano di milano

    In una intervista al sito Disinformazione.it, Caracciolo aveva detto: "La forma di potere dominante che si spaccia per democrazia, richiede una fascia di consenso, ma anziché essere libero, questo consenso, viene prodotto e manipolato tramite i canali mediatici ed il controllo della carta stampata rigida. Abbiamo, a parole, tutti gli stessi diritti e, sempre a parole, siamo tutti uguali, ma poi, io, ho più diritti e sono più eguale di te”.

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