Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”
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SELVAGGIA LUCARELLI
La lista definitiva e dettagliata delle cose da non scrivere assolutamente se non volete essere travolti da una tale tempesta di insulti che da quel momento avrete paura pure di inviare un poke al vostro maestro di yoga:
A) nelle ore successive a un terremoto non scrivete nella maniera più assoluta status in cui parlate del più e del meno. Sappiate che può bastare un "Buongiorno mondo!" per scatenare un'orgia di insulti che vanno dalla sfumatura tenue "ti pare il caso di dare il buongiorno?" a quella più accesa "buongiorno un cazzo, mi auguro finiate seppelliti da un muro portante tu e il tuo labrador così capisci cosa vuol dire un terremoto.". Non provate a rimediare spiegando la vostra buonafede perché tanto quel "buongiorno mondo" vi ha catalogati in maniera definitiva e insindacabile tra gli eredi morali di Adolf Hitler (...)
terremoto nelle marche 8
B) non scrivete status in cui sembra che al di fuori della zona sismica la vita vada avanti. (...) Quello che conta è dare l'impressione di aver interrotto ogni attività vitale e di rimanere sdraiati nel letto a mani congiunte e col solo rumore del pendolo da parete in sottofondo per manifestare solidarietà ai terremotati. Tra parentesi, nessuno ha mai chiarito quanto debba durare precisamente il coprifuoco solidale, fatto sta che ci sono persone che per la paura di essere inopportune non scrivono post dall'epidemia di peste nera del 1645.
selvaggia lucarelli selfie sulle tette
C) mi raccomando. Non scrivete status in cui ricordate con fervore anche altri terremoti e terremotati perché se poi vi dimenticate qualcuno sono cazzi vostri. Non importa la vostra buonafede. Sappiate che se scrivete "Una preghiera per gli sfollati di Amatrice, Norcia e dell'Abruzzo" arriveranno gli emiliani incazzati come bisce a ricordare che ci sono pure loro. Se aggiungete gli emiliani arriveranno quelli dell'Irpinia a darvi dei razzisti. Se aggiungete quelli dell'Irpinia quelli del Friuli vi daranno degli stronzi finché non allargherete la preghiera di solidarietà a quelli di Pompei che pure se non era un terremoto la casa l'hanno persa pure loro.
D) Importante. Non scrivete status in cui lamentate un qualunque problema che a seguito di un accurato esame comparativo del lettore 2.0 non vi veda in netto e disgraziato vantaggio rispetto a chi è rimasto senza casa. Ne consegue che a parte il coma vigile di un parente stretto o la sconfitta della vostra squadra del cuore (unici temi nel paese considerati di un livello di gravità superiore a qualsiasi terremoto), è opportuno non lamentarsi di nulla altrimenti la propria bacheca verrà investita da migliaia di commenti contenenti il temutissimo: "Perché non vai a scavare tra le macerie anziché stare qui a dire cazzate?".
terremoto nelle marche 9
E) Mai scrivere status di una qualche natura tecnica se non siete ingeneri con master in architettura e stabilizzazione di edifici industriali. Sappiate che in caso contrario, qualsiasi mite commento tecnico verrà bocciato con un perentorio: "Intanto la casa costruita dalla buon'anima di mio nonno è ancora in piedi mentre l'ospedale costruito col cemento della mafia e dei politici è venuto giù.".
F) Non scrivete che l'ospedale è venuto giù per il cemento della mafia e i politici perché "non è il momento di fare polemiche, questo è il momento della solidarietà".
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G) Non parlate di solidarietà a meno che non siate in grado di mostrare una fotocopia dell'ultima dichiarazione dei redditi che vi collochi inequivocabilmente nella fascia "soglia di povertà". Sappiate infatti che se vi azzardate a suggerire un numero verde a cui donare due euro per gli sfollati e non siete in cassa integrazione, il commento più gentile che vi faranno sarà "Tirchio di merda, perché non apri il portafogli e sganci 20 000 euro anziché due euro?". Non promuovete neppure concerti di solidarietà "perché questi cantanti di merda chiedono a noi la solidarietà con l'acquisto di un biglietto anziché fare loro una donazione".
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H) raccomandazione più importante di tutte. Se vi viene una battuta, una boutade, un motto di spirito, una freddura sul terremoto, recatevi repentinamente in cantina, prendete la casetta degli attrezzi, estraete il seghetto e recidete con un taglio netto le cinque dita della mano sinistra e poi quelle della mano destra. Potrà sembrare un atto sconsiderato ma ne previene un altro ben più catastrofico e lesivo per la vostra incolumità: la più grande shitstorm che vi possa capitare.
Non vi salverà neppure rimuovere il post dopo tre secondi dalla realizzazione di essere stati fraintesi perché tanto qualcuno avrà già inviato lo screenshot a siti, quotidiani, Papa Francesco e Donald Trump. Provate a scrivere una battuta qualunque, che so "Tra le tante cose che ci ha raccontato il terremoto c'è anche quella che in un sacco di case ci sono ancora i lampadari a goccia" e vedrete l'inferno.
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I) infine, non scrivete un articolo ironico su quello che non dovete scrivere in caso di terremoto. Non c'è muro portante che vi salverà dai commenti indignati di chi aspetta una catastrofe per ricordarcene un'altra: l'indignazione spiccia dei tanti Napalm51 che affollano il web.