Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
HAMAS TRITOLO PER UN BAMBINO
Quanti errori. Che presunzione. Ai primi d’agosto, due mesi prima dell’attacco, i servizi
israeliani dello Shin Bet ricevettero il messaggio da un informatore a Gaza: «Hamas sta preparando una operazione gigantesca nella settimana di Yom Kippur». Ma si trattava d’una soffiata vecchia maniera, raccolta non si sa come, mentre gli 007 sono ormai abituati a lavorare solo sulle cosiddette Sigint, le intercettazioni elettroniche. Nessuno ci fece caso. E fu solo l’inizio d’una serie di topiche — documentate dalla tv israeliana Canale 12 e dal New York Times — così incredibili da portare al massacro del 7 ottobre.
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LA MANCANZA DI COMUNICAZIONE: SI USAVA TELEGRAM
La centrale operativa di Tel Aviv riceve l’allarme alle 7,43. Ma passa un’ora, prima che qualcuno capisca l’enormità dell’attacco e dia un ordine sul da farsi, inviando «tutte le forze disponibili a Sud». Inspiegabile, l’assenza di comunicazioni. Il generale Barak Hiram, credendo di trovarsi in un’operazione di routine, va verso Gaza in auto: le cose cambiano quando sul cellulare gli arrivano messaggi d’aiuto dei suoi soldati.
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S’alza un elicottero di parà, ma i target li individua solo leggendo le notizie su Telegram. L’unità d’élite Maglan viene allertata, però nessuno le dice dove andare. Un’altra si muove alle 13,30 di propria iniziativa, senza ordini diretti. A guidare i primi interventi è un cittadino di Netivot, un quarantenne che riceve via social le richieste disperate dal rave party e le gira ai militari. Solo alle 11 si viene a sapere che è in corso il peggiore dei massacri, nel kibbutz di Kfar Aza.
LA SOTTOVALUTAZIONE DELLA FORZA MILITARE DEI TERRORISTI
Buona parte dell’intelligence israeliana non crede che dalla Striscia di Gaza possano preparare una «vera guerra». E l’organizzazione Hamas viene grandemente sottovalutata […] Si riducono le intercettazioni elettroniche, nessuno nota che da giorni siano fuori uso i dirigibili-spia posizionati sulla Striscia. […] i terroristi apriranno 30 varchi. […] anche la Divisione Gaza di Tsahal,le Forze di difesa israeliane, si trova sottodimensionata per le festività. «Ma dov’è l’esercito?», si chiedono i primi soldati, mandati allo sbaraglio […]
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SOLDATI IN LICENZA, SENZA UN PIANO PER LA DIFESA ATTIVA
L’accusa è dell’ex vice capo della Divisione Gaza, Amir Avivi: «Un attacco a sorpresa non era previsto». «Non ci si prepara per cose che si ritengono impossibili», si giustifica l’ex consigliere di Bibi Netanyahu, Yaakov Amidror. A maggio, l’intelligence segnala «addestramenti speciali» di Hamas. Eppure, a fine settembre, l’esercito sposta cento uomini dei corpi speciali in Cisgiordania, lasciando sul confine di Gaza solo tre generici battaglioni di fanteria e uno di tank: tutti insieme […] e […] troppo vicini alla Striscia. Per la festa di Yom Kippur, poi, 1.500 soldati vengono mandati in licenza […]
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IN PRIMA LINEA CON I RISERVISTI (E SENZA ARMI)
L’impreparazione militare viene denunciata da molti soldati. Armi leggere, talvolta niente visori o giubbotti antiproiettile, di fronte a Hamas che usa lanciarazzi, piazza mine, ha mitragliatrici pesanti. La primissima linea a ridosso della Striscia è affidata alla «Kitat Konenut», una specie di guardia civile formata da volontari: gente addestrata a casaccio, male equipaggiata. […] Hamas blocca le strade d’accesso, isolando l’intero comando militare della regione Sud: in una base, i soldati vengono ammazzati mentre dormono ancora nelle camerate.
il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 4 video di hamas simulazione attacco a israele 7 attacco hamas in israele 1 vittime attacchi di hamas 7 video di hamas simulazione attacco a israele 5 attacco di hamas al kibbutz di be eri 4 attacco di hamas in israele 2 Soldati di Hamas distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 3