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    IL MERCATINO DELLA JIHAD - CHIUSE SU FACEBOOK PAGINE CHE SPONSORIZZAVANO LA VENDITA DI GADGET PRO "ISIS" IL GRUPPO TERRORISTA CHE STA IMPERVERSANDO IN IRAQ - I PROVENTI POTREBBE ESSERE FINITI AI MILIZIANI


     
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    Dal "Corriere della Sera"

     

    Magliette con la scritta «Siamo tutti Isis», felpe con lo slogan «Combatti per la libertà, fino all’ultima goccia di sangue», bambolotti di combattenti islamici con il logo dei miliziani dello «Stato Islamico in Iraq e nel Levante»: il gran bazaar dei gadget degli estremisti sunniti che stanno mettendo a ferro e fuoco l’Iraq si trova su Internet.

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    Fino a poco tempo fa era possibile acquistare indumenti pro Isis per pochi dollari anche su Facebook, poi le pagine in questione sono state rimosse. Un portavoce del social network ha confermato alla Cnn che «se viene postato e segnalato un contenuto di odio, Facebook rimuove le pagine e disattiva gli account di coloro che ne sono responsabili».

     

    La Cnn scrive di aver allertato anche Twitter , ma il sito di microblogging non ha fatto commenti. Non è chiaro se gli oggetti proposti online siano effettivamente prodotti dall’Isis, ma secondo alcuni esperti è probabile che i proventi delle vendite finiscano proprio ai miliziani.

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