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    MOLESTIE DIETRO LE QUINTE – IL #METOO ARRIVA ANCHE A TEATRO? IL PROTOCOLLO DEI SINDACATI CHE IMPEGNA ATTORI E REGISTI A RISPETTARE UN CODICE DI CONDOTTA – BANDITE DAL PALCO OFFESE, INTIMIDAZIONI E “COMPORTAMENTI INDESIDERATI”. MA CHI DECIDE QUALI VANNO BENE E QUALI NO? – IL CASO DI ALESSANDRO HABER E LO SCANDALO DEL TEATRO DI KEVIN SPACEY A LONDRA...


     
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    Ilaria Ravarino per “il Messaggero – Cronaca di Roma”

     

    Sessismo, molestie sessuali, abusi di potere. Nel cinema ma anche a teatro, all’opera,

    molestie sessuali+ molestie sessuali+

    nella danza. Dopo anni in cui l’iniziativa anti-molestia è stata affidata alla buona volontà di singoli o volontari – con il movimento Engagement per la danza, per esempio, o attraverso codici, decaloghi e protocolli firmati autonomamente dai teatri - i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil insieme a Federvivo (Federazione dello Spettacolo dal Vivo) hanno firmato un protocollo che impegna chiunque lavori in quegli ambiti a rispettare un preciso codice di condotta.

     

    molestie molestie

    L’impegno riguarda tutte le professioni del settore, perché “oltre ai lavoratori - spiega la nota diramata dai sindacati - sono tenuti al rispetto del codice anche le imprese. Il mondo del teatro è portatore di cultura ed emancipazione sociale, e lo confermano la larga convergenza e la disponibilità a condividere il codice di condotta da parte di tutti i firmatari che hanno sottoscritto tale accordo con grande senso di responsabilità».

     

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    Il teatro, così come l’opera e la danza, non è estraneo a casi di molestie. Lo scorso aprile, per esempio, un sondaggio interno della prestigiosa Opera di Parigi ha rivelato che il 76% dei ballerini sarebbe stato vittima di molestie o avrebbe visto un collega subirne, e il 26% avrebbe subito direttamente violenza o maltrattamenti.

     

    alessandro haber foto di bacco alessandro haber foto di bacco

    Ma la minore visibilità del settore in Italia, così come la limitata popolarità degli interpreti, ha reso per anni la violenza da palco letteralmente invisibile nel nostro paese. A parte il caso eclatante che ha portato alla cacciata di Alessandro Haber dalla compagnia Nuova Scena, dopo l’accusa di molestie rivoltagli dall’attrice Lucia Lavia (che gli attribuiva palpeggiamenti e avance invasive), raramente in Italia si è parlato di molestie da palcoscenico, immediatamente finite al centro dell’attenzione mediatica, per esempio, in paesi come l’Inghilterra.

     

    L’OLD VIC DI LONDRA

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    Lo stesso scandalo cinematografico che ha travolto Kevin Spacey nacque infatti dal teatro Old Vic di Londra, dove l’attore fu direttore artistico per undici anni, ricevendo venti accuse di molestie da altrettante persone. E ancora in Svezia, dove nel novembre del 2017 quasi cinquecento attrici di teatro hanno denunciato anni di abusi sessuali e molestie da parte di registi o superiori, denunciando «la cultura dell’artista geniale» che spingerebbe a tollerare vizi o cattive abitudini dei “grandi” della cultura.

     

    IL TEATRO OLD VIC IL TEATRO OLD VIC

    Finalmente, dunque, anche il mondo dello spettacolo dal vivo italiano prende uniformemente precauzioni contro un fenomeno sotterraneo ma drammatico: «Da oggi sono bandite dal palco e dietro le quinte qualsiasi offesa, intimidazione, persecuzione, qualsiasi comportamento indesiderato che violi le dignità delle persone o crea un ambiente ostile, umiliante ed offensivo per la persona».

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