1 - TENNIS: VIENNA; SINNER KO, ELIMINATO DA TIAFOE
(ANSA) Jannik Sinner è stato fermato da Frances Tiafoe nella semifinale dell'Atp 500 di Vienna al termine di un incontro durato 2 ore e 18 minuti. Dopo un avvio positivo per l'altoatesino, l'americano n.49 al mondo ha rimontato, anche facendo spettacolo, aggiudicandosi l'incontro in tre set (3-6, 7-5, 6-2). Ora Tiafoe si prepara a sfidare l'altro finalista, il n.4 al mondo Alexander Zverev.
2 - SINNER, LO SPETTACOLO NON SI FERMA PIÙ
Stefano Semeraro per “La Stampa”
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Magico Jannik Sinner: a Vienna fa un altro passo avanti, batte il numero 8 Atp Casper Ruud (7-5 6-1) e sfonda due porte: quella che lo fa entrare fra i primi 10 del mondo - è il quinto italiano a farcela nell'era Open dopo Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Fabio Fognini e Matteo Berrettini - e quella, per ora virtuale, delle Atp Finals.
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Con il successo nei quarti, l'11º filato, Jan infatti è entrato fra i primi 8 della Race, ad appena 90 punti proprio da Ruud, il numero 7 della classifica "solare" che pareva inarrivabile fino a due settimane fa, sorpassando e staccando di 60 punti Hubert Hurcacz. In altre parole, oggi di italiani fra i maestri ce ne sarebbero due, Sinner e Berrettini già da tempo qualificato.
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Fra Jan e Torino, è vero, resta ancora il Masters 1000 di Parigi-Bercy della prossima settimana, dove saranno in palio punti pesantissimi. Ma intanto a Vienna non è ancora finita, e oggi Sinner può aumentare il suo tesoretto in semifinale contro Frances Tiafoe, sua antica vittima alle Next Gen di Milano, mentre gli avversari diretti sono ormai ko.
Poi il Sinner delle ultime tre settimane è davvero una impressionante macchina da tennis che punta al terzo centro Atp consecutivo in quattro settimane dopo quelli di Sofia e Anversa, il quinto dell'anno.
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Dal torneo esce invece Matteo Berrettini, che fa posto ad una nuova stella. Si chiama Carlos Alcaraz e da tempo sta pulsando nel cielo degli aficionados. Il successo - sul veloce, al coperto - contro un Berrettini magari appannato ma orgogliosissimo, lo fa crescere ancora di magnitudo.
Matteo ha pagato un primo set giocato da dentro gli spogliatoi, sprofondando 5-0 e rischiando il cappotto prima di togliersi la tuta dai pensieri. I restanti due set Berrettini, il numero 7 del mondo, li ha portati al tie-break, spremendosi quello che c'era nei nervi, e con un filo più di brillantezza avrebbe potuto anche spuntarla.
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Alcaraz che nel terzo è stato avanti 4-1 non ha però rubato nulla, anzi, avrebbe potuto chiudere più velocemente (6-1 6-7 7-6) Trattasi della seconda vittoria più importante della carriera del niño di Murcia dopo quella staccata a settembre agli Us Open contro Stefanos Tsitsipas, che gli consentirà oggi di giocarsi la sua prima semifinale in un "500".
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Alcaraz, a 18 anni e cinque mesi e con una classifica da n. 42 destinata a migliorare rapidamente, è insomma un top player fatto, anche se non ancora rifinito. Qualche (piccola) battuta a vuoto da teenager ancora ce l'ha, e lo si è visto anche contro Matteo, quando ha allentato la presa lasciandolo rientrare in partita nel secondo e poi nel terzo set; per il resto lascia a bocca aperta.
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Non solo per la facilità con cui sa fiondare vincenti (24), ma soprattutto per la personalità, la determinazione fra l'hidalgo e il corsaro che esibisce in campo. Negli altri due quarti Zverev ha spento, quasi definitivamente, le speranze di Felix Auger-Aliassime di afferrare l'ultima maniglia per Torino, lasciando comunque un set per strada (6-4 3-6 6-3) a riprova dell'equilibrio che regna ormai all'ombra di Djokovic. Un livellamento confermato dal successo, carambolesco nel finale (6-4 7-6) di Frances Tiafoe su "El Peque" Schwartzman.
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Oggi Zverev se la vedrà in semifinale con Alcaraz, e si prevede un supplemento di corrida. I ruoli - simbolici, per carità - di matador e toro non sono però poi così facili da assegnare.