Arianna Ravelli per “Corriere della Sera”
balotelli arriva a milano per i test medici
Un primo giorno da studente modello: dieci minuti prima all' appuntamento con le visite mediche, puntualissimo alla firma del contratto e ancora in anticipo al primo allenamento. Peccato che ora, di giorni così, ne restino più o meno altri 300 e, via via, i buoni propositi possano finire annacquati.
Così, il Milan ha deciso di cautelarsi e ieri mattina nello studio dell' avvocato Leandro Cantamessa si è lavorato per inserire nel contratto di Mario Balotelli (che prevede un prestito secco, con 2,25 milioni di euro netti pagati dal Milan) una serie di regole comportamentali che l' attaccante dovrà seguire (pena, naturalmente, il pagamento di sanzioni), in aggiunta al codice disciplinare in vigore per tutti.
balotelli, il responsabile della comunicazione del milan, giuseppe sapienza
Un' idea di Adriano Galliani che ha deciso di prendere spunto dai codici di comportamento delle scuole più dure, come quella dell' aeronautica militare. I punti sono stati declamati dall' ad al momento di firmare il contratto e Mario li ha accettati e sottoscritti.
Regolamentano l'uso dei social network (non potrà rivelare notizie che riguardano il club), gli vietano atteggiamenti che possono ledere l' immagine della società e gli impongono, per esempio, di arrivare puntuale agli allenamenti. Ma ci sono anche riferimenti più diretti alla sua sfera personale, come la cura della persona (dovrà limitare le capigliature e l' abbigliamento stravaganti) e la salute: vietato fumare e superare un certo tasso alcolemico. Caserma Milan, insomma.
balotelli
L' immagine di sergente di ferro, d' altronde, si attaglia particolarmente a un tipo come Sinisa Mihajlovic, che si è offerto come garanzia dell' intera operazione: ciò significa che, se Mario commetterà qualche sciocchezza, il tecnico serbo sarà pronto a risponderne.
Come detto, il primo giorno è finito senza intoppi: Sinisa era soddisfatto delle condizioni fisiche di Mario che, evidentemente, è vero che ha continuato ad allenarsi anche nei mesi in cui al Liverpool era finito fuori rosa, perché diversamente non avrebbe potuto sostenere l' ora di parte atletica con scatti ripetuti dieci volte.
Le doti tecniche sono rimaste le stesse, l' atteggiamento è sembrato giusto: cresta bassa (non solo metaforicamente: nelle foto ufficiali è distesa senza gel) e il mantra «devo lavorare» ripetuto di continuo, con la sola eccezione di una battuta delle sue: «Se sento di essere tornato a casa? Ma io abito a Brescia».
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«Sono felice di essere tornato, non ho tante parole, devo lavorare. Fisicamente sto abbastanza bene, devo solo allenarmi con la squadra. Ho tante motivazioni, ma devo lavorare. Mi immaginavo di tornare al Milan? Sì, ho sempre avuto il Milan nel cuore. Finirò la mia carriera qui? Devo lavorare duramente e fare bene quest' anno, poi ci penseremo». D' altronde, l' ultima preziosissima opportunità della carriera vale pure una certa dose di sacrificio (pare che il procuratore Mino Raiola abbia rinunciato alla sua commissione, per esempio).