V.G. per “la Repubblica”
Vaiolo delle scimmie nel mondo 25 maggio 2022
Valutare la vaccinazione per il personale sanitario entrato in contatto con il Monkeypox; isolare, fino alla guarigione, i malati e per 21 giorni i contatti stretti; considerare la necessità di applicare la quarantena «in alcuni contesti ambientali ed epidemiologici», vietare le donazioni di sangue e organi ai contatti asintomatici.
Mentre si sta cercando di capire la possibile evoluzione del vaiolo delle scimmie, il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, firma una circolare per «la segnalazione, il tracciamento e la gestione dei casi» di Mpx, il virus che conta oggi almeno 120 persone contagiate in 12 Paesi della Ue, di cui 8 in Italia, oltre a decine di sospetti sotto indagine.
Vaiolo delle scimmie
Cinque sono i ricoverati allo Spallanzani di Roma, un altro ad Arezzo. Due i casi in Lombardia, isolati a casa loro e in condizioni stabili non preoccupanti. Numeri molto bassi eppure in crescita (3 giorni fa erano 92 nella Ue) via via che la sorveglianza si estende dove la malattia non è endemica.
Sembra di essere ripiombati nella terminologia dei primi mesi del Covid, anche se tra i due virus ci sono notevoli differenze. «Nell'attuale focolaio di Mpx umano, la natura delle lesioni presenti suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali», scrive il ministero.
Sintomi del vaiolo delle scimmie
Il contagio è possibile anche attraverso il contatto stretto con lesioni cutanee di una persona infetta, tramite le goccioline di sudore o saliva che viaggiano nell'aria in caso di un incontro prolungato faccia a faccia, con lo scambio e la condivisione della biancheria da letto e degli indumenti o in gravidanza tra mamma e figlio.
Il ministero non esclude neanche la trasmissione della malattia dall'uomo agli animali domestici, cani, gatti, roditori: uno «spill-over», salto di specie, che potrebbe portare «la malattia a diventare una zoonosi endemica».
Intanto, si legge nella circolare, chi è entrato in contatto stretto con un contagiato «deve essere monitorato quotidianamente per l'insorgenza di sintomi - mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia - per 21 giorni dall'ultimo contatto».
Evoluzione pustole vaiolo delle scimmie
Periodo in cui, anche se asintomatici, non vanno donati sangue, cellule, tessuti, organi, latte o sperma e vanno evitati contatti con immunodepressi, donne incinte e bambini sotto i 12 anni. Non solo: «In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure di quarantena».
Quanto alle cure, è prevista «l'adozione di farmaci, inclusi specifici antivirali», in particolare per coloro che presentano sintomi gravi» o che sono a rischio per via di altre patologie pre-esistenti.
Vaccino contro il vaiolo
Nella circolare si legge anche che, nonostante «la probabilità di trasmissione dell'infezione agli operatori sanitari che indossano camici, guanti, copriscarpe o stivali monouso, Ffp2 e visiere» sia molto bassa, va valutata «la vaccinazione post-esposizione, idealmente entro quattro giorni dal contatto» col monkeypox per medici, infermieri e personale di laboratorio.
gianni rezza