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    “SE GLI STATI UNITI SONO OSSESSIONATI DALLA REPRESSIONE DELLA CINA, FINIRANNO PER DANNEGGIARE LORO STESSI" - IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PECHINO, WANG YI: “LE PROMESSE USA VERSO LA CINA NON SONO STATE DEL TUTTO ONORATE. E LE TATTICHE DI REPRESSIONE VENGONO SEMPRE AGGIORNATE, DALL'ELENCO DELLE SANZIONI UNILATERALI ALLE ACCUSE RIDICOLE. SE GLI STATI UNITI DICONO UNA COSA E NE FANNO UN'ALTRA, DOV'È LA LORO CREDIBILITÀ COME GRANDE PAESE? - LA GUERRA DI ISRAELE A GAZA E’ UNA VERGOGNA PER LA CIVILTÀ: NOI SOSTENIAMO LA CAUSA PALESTINESE - CINA E RUSSIA HANNO UN NUOVO PARADIGMA CHE DIFFERISCE DALL'OBSOLETO APPROCCIO DELLA GUERRA FREDDA E CHE SI BASA SULLA NON ALLENZA”


     
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    CINA, CON RUSSIA NUOVO MODELLO DI RELAZIONI INTERNAZIONALI

    JAKE SULLIVAN WANG YI JAKE SULLIVAN WANG YI

    (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - Cina e Russia "hanno forgiato un nuovo modello delle relazioni internazionali nel periodo post Guerra Fredda e mantenerlo è strategico per entrambe le parti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, parlando in un briefing a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento di Pechino. "E' un modello che raccoglie la multipolaità e che si basa sulla non allenza, sul non confronto verso terzi e sulla cooperazione vantaggiosa", ha aggiunto Wang.

     

    La Cina si considera una "forza di pace" nel mondo, anche se persegue legami più profondi con la Russia nonostante l'invasione da parte di Mosca ai danni dell'Ucraina. "A fronte delle complesse turbolenze a livello internazionale, la Cina persisterà ad essere una forza per la pace, una forza per la stabilità e una forza per il progresso nel mondo", ha aggiunto Wang.

     

    wang yi a mosca wang yi a mosca

    "Cina e Russia hanno forgiato un nuovo paradigma delle relazioni tra i principali Paesi che differisce dall'obsoleto approccio della Guerra Fredda" e si sforzano di stabilire rapporti di buon vicinato, amicizia e cooperazione duraturi "sulla base della non alleanza, del non confronto e che non prendono di mira alcuna terza parte", ha osservato il capo della diplomazia di Pechino, secondo cui "l''egemonia non trova sostegno e la divisione è destinata a fallire".

     

    I Paesi più importanti non dovrebbero cercare lo scontro e permettere il ritorno della Guerra Fredda: il gas naturale russo alimenta numerose famiglie cinesi e le automobili di fabbricazione cinese circolano sulle strade russe, dimostrando la forte resilienza e le ampie prospettive di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra le parti"; ha osservato Wang. Mantenere e far crescere le relazioni Cina-Russia "è una scelta strategica delle due parti basata sugli interessi fondamentali dei due popoli ed è anche un dovere per stare al passo con la tendenza del mondo".

    wang yi a mosca incontra vladimir putin wang yi a mosca incontra vladimir putin

     

    Quest'anno ricorre il 75/mo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche bilaterali e "le due parti lanceranno anche l'Anno della cultura Cina-Russia: Pechino è pronta a lavorare con Mosca per promuovere nuove forze trainanti della cooperazione e rafforzare costantemente le basi dell'amicizia tra due popoli", ha concluso Wang.

     

    CINA, LE PROMESSE USA NON SONO STATE DEL TUTTO ONORATE

    (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - "Il mutuo rispetto è il prerequisito" delle relazioni, ma "dobbiamo osservare che le promesse Usa verso la Cina non sono state del tutto onorate". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in un briefing a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo, menzionando ad esempio le sanzioni unilaterali e le restrizioni all'export. "L'ossessione degli Usa verso la Cina nasce da suo interno", ha aggiunto Wang, ricordando l'importanza delle relazioni bilaterali e la necessità di evitare qualsiasi confronto che avrebbe pesanti conseguenze.

     

    wang yi vladimir putin wang yi vladimir putin

    Pechino esorta Washington "a guardare con lucidità l'andamento dei tempi, a considerare lo sviluppo della Cina in modo obiettivo e razionale, a impegnarsi in scambi con la Cina in modo proattivo e pragmatico e ad agire per mantenere i propri impegni", ha rincarato Wang, sottolineando che "la sfida per gli Usa viene dal proprio interno, non dalla Cina. Se gli Stati Uniti sono ossessionati dalla repressione della Cina, finiranno per danneggiare se stessi".

     

    I presidenti Xi Jinping e Joe Biden si sono incontrati a San Francisco lo scorso novembre e "abbiamo visto che sono stati effettivamente compiuti alcuni progressi nel miglioramento delle relazioni, il che è pienamente in linea con le aspirazioni e gli interessi dei due Paesi e dei popoli del mondo. Ma dobbiamo sottolineare che la percezione errata della Cina da parte americana continua ancora e le promesse fatte dagli Stati Uniti non sono state del tutto onorate", ha avvertito il capo della diplomazia di Pechino.

    wang yi sergei lavrov wang yi sergei lavrov

     

    Nel mirino, "le tattiche statunitensi di repressione della Cina vengono costantemente aggiornate, l'elenco delle sanzioni unilaterali e le accuse "ridicole" contro la Cina "Se gli Stati Uniti dicono una cosa e ne fanno un'altra, dov'è la loro credibilità come grande Paese? Se si innervosiscono ogni volta che sentono la parola 'Cina', dov'è la loro fiducia come grande Paese?", ha proseguito Wang, per il quale "se vuole solo prosperare ma nega lo sviluppo legittimo di altri Paesi, dov'è l'equità internazionale? Se monopolizza la fascia alta della catena del valore e mantiene la Cina nella fascia bassa, dov'è l'equità nella concorrenza?".

     

    Wang ha infine fatto riferimento ai tre principi di Xi sulle relazioni bilaterali: il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per tutti. "Sono una dichiarazione delle esperienze e delle lezioni degli oltre 50 anni di rapporti Cina-Usa e rappresentano il modo giusto per le interazioni tra i principali Paesi. Crediamo che le due parti siano pienamente in grado di trovare un modo adeguato per far andare d'accordo due diversi grandi Paesi nel mondo", ha concluso.

     

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    CINA, 'PALESTINA ENTRI A PIENO TITOLO NELL'ONU'

    (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - "L'occupazione dei territori palestinesi di lungo termine non può più essere ignorata. La Cina sostiene la causa palestinese e i suoi legittimi diritti di nazione". E' quanto ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, rinnovando il "pieno supporto" al dialogo e alla fine del conflitto. "L'auspicio - ha aggiunto Wang - è che la Palestina entri a pieno titolo nel connesso delle Nazioni Unite e l'invito ad alcuni membri del Consiglio di Sicurezza è di non creare ostacoli".

     

    CINA, 'NON PERMETTEREMO MAI L'INDIPENDENZA DI TAIWAN'

     (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - "Non permetteremo mai l'indipendenza di Taiwan". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, per il quale "le attività separatiste sono la minaccia principale alla stabilità e alla pace della regione". Wang, nel corso di un briefing, ha aggiunto che "il principio della 'Unica Cina' è universalmente riconosciuto" e non è destinato ad essere modificato.

     

    il ministro degli esteri cinese wang yi 4 il ministro degli esteri cinese wang yi 4

    Wang ha liquidato le presidenziali di Taiwan del 13 gennaio, definendole come "elezioni locali all'interno di una parte della Cin"" che non cambiano "neppure il tema dell'eventuale riunificazione con la madrepatria perché "chiunque sostenga l'indipendenza di Taiwan sarà punito dalla storia".

     

    Sul tema delicato dell'unificazione, la prima linea rossa delle relazioni con gli Usa, il capo della diplomazia cinese ha ripetuto il mantra secondo cui Pechino si impegnerà "per una riunificazione pacifica", ma ha avvertito che coloro che si impegneranno a sostegno dell'indipendenza di Taiwan "si bruceranno per aver giocato con il fuoco".

     

    Lo status dell'isola è uno dei principali motivi di contesa con gli Usa e Pechino, che ritiene l'isola una parte "inalienabile" del suo territorio, non ha mai rinunciato all'uso della forza per riportarla sotto il suo controllo, se necessario. Washington, come la maggior parte dei Paesi su scala globale, non riconoscono Taipei come un Paese indipendente, seguendo la politica della 'Unica Cina', ma si oppongono a qualsiasi cambiamento dello status quo attraverso l'uso della forza.

    il ministro degli esteri cinese wang yi 1 il ministro degli esteri cinese wang yi 1

     

    CINA, 'LA POSIZIONE UE OSTACOLA LE RELAZIONI BILATERALI

    (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - La posizione dell'Unione europea sulla Cina non è "fattuale nè fattibile". Il ministro degli Esteri Wang Yi, in un briefing a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo, ha ricordato, in merito alle crescenti tensioni tra Pechino e Bruxelles, che la posizione europea definisce la Cina come "partner, concorrente e rivale istituzionale". SI tratta di una posizione che non è "fattuale nè fattibile, e che ha portato attualmente interferenze e ostacoli inutili allo sviluppo delle relazioni bilaterali".

     

    CINA, 'SOSTENIAMO CONFERENZA DI PACE CON RUSSIA E UCRAINA

    (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - La Cina sostiene gli sforzi "per lo svolgimento a tempo debito di una conferenza internazionale di pace riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina, in grado di garantire la pari partecipazione di tutte le parti e le discussioni eque su tutti i piani di pace". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, in un briefing a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo, in merito al conflitto tra Mosca e Kiev. "Il nostro obiettivo è trovare la strada per far partire i colloqui di pace. Tutti i conflitti devono finire al tavolo delle trattative: prima iniziano i colloqui, prima arriva la pace", ha aggiunto Wang.

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    CINA, 'LA GUERRA A GAZA È UNA VERGOGNA PER LA CIVILITÀ'

     (ANSA) - PECHINO, 07 MAR - Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito la guerra di Israele a Gaza una "vergogna per la civiltà" e ha ribadito le richieste di un "cessate il fuoco immediato". Si tratta, ha aggiunto Wang in un briefing, di "una tragedia per l'umanità e una vergogna per la civiltà che oggi, nel XXI secolo, questo disastro umanitario non possa essere fermato. Nessuna ragione giustifica la continuazione del conflitto. Per questo, la comunità internazionale deve agire con urgenza e fare dell'immediato cessate il fuoco e della cessazione delle ostilità la priorità assoluta. Garantire gli aiuti umanitari è responsabilità morale urgente".

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