Alberto Custodero e Monica Rubino per www.repubblica.it
carola rackete salvini
Esulta il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando l'arresto di Carola Rackete, la comandante della Sea-Watch che ha forzato il blocco e ha raggiunto il molo a Lampedusa. Ma è quasi scontro diplomatico con la Germania, la Francia e il Lussemburgo mentre il premier Giuseppe Conte "non si pronuncia". Il primo ad intervenire è il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Mass: "Salvare vite umane è un dovere umanitario" dice al ministro dell'Interno italiano. "Soccorrere vite umane - ammonisce poi Mass - non può essere criminalizzato". "Tocca alla giustizia italiana ora chiarire le accuse", conclude.
CHRISTOPHE CASTANER E MATTEO SALVINI A PARIGI
Dopo Berlino, un'altra capitale europea prende posizione contro la politica del Viminale ed è un nuovo fronte di polemica con il ministro dell'Interno. "La chiusura dei porti è una violazione del diritto del mare", dichiara il ministro dell'Interno francese, Christophe Castaner. Secca la replica di Salvini: "Non prendiamo lezioni dalla Francia. Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia, abbandonava immigrati nei boschi italiani".
Dopo Berlino e Parigi, interviene anche il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, che dà la sua interpretazione giuridica del caso Sea-Wacht. "Carola Rackete sia rimessa in libertà" è il suo appello contenuto in un post su Facebook indirizzato all' "amico" e collega Enzo Moavero Milanesi. "Salvare vite - dice poi - è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine. Non farlo, al contrario, lo è". Asselborn è stato protagonista in passato di un violento scontro con Salvini, accusandolo di "usare metodi fascisti". E ricordandogli a muso duro "di quando migliaia di italiani cercavano lavoro in Lussemburgo". Gli risponde Moavero su Facebook. "Caro Jean", i giudici in Italia "hanno piena indipendenza dal Governo" e quindi "con rispetto e fiducia" ne attendiamo le decisioni".
HEIKO MAAS
In serata prende posizione il Vaticano. "La vita umana va salvata in qualsiasi maniera. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario" ha detto il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin.
DI MAIO: "BASTA RABBIA"
Anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, bacchetta il suo alleato di governo per i toni violenti. "C'è della rabbia e lo comprendo - dichiara il capo politico 5S - capirla non significa alimentarla, perché poi altrimenti la rabbia si trasforma in insulti violenti" che "vanno sempre condannati". Poi anche lui si affida alle decisioni della magistratura. "La capitana - aggiunge - verrà giudicata da giudici sulla base delle leggi dello Stato italiano".
parolin
Il centrosinistra attacca mentre prende posizione Sea-Watch con la portavoce Giorgia Linardi che dice che "la vera violenza sono stati gli insulti e il divieto di attracco, Carola ha fatto il suo dovere, aveva la responsabilità dei naufraghi a bordo".
"Con lo sbarco - commenta il segretario del Pd Nicola Zingaretti - finisce la sceneggiata di Salvini. È solo propaganda. Quello giallo-verde è l'unico governo al mondo a creare problemi anziché risolverli". Sul caso interviene la presidente nazionale dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani. "Bene per i 42 migranti - afferma Carla Nespolo - ma resta il vulnus del governo che ha violato la Costituzione: l'articolo 2 infatti obbliga alla solidarietà e al rispetto dei diritti dell'uomo".
sea watch salvini
SAVIANO: "GRAZIE CAROLA"
Lo scrittore Roberto Saviano interviene sulla vicenda con un ringraziamento pubblico. "Grazie Carola - scrive sui social - per aver messo il tuo corpo in questa battaglia di civiltà". "Carola, hai obbedito alla legge degli Uomini - scrive ancora Saviano - gli stessi Uomini che più di 70 anni fa seppero scacciare nel buco nero della storia quelli che oggi rialzano la testa".
migranti sea watch
LA 'RABBIA' DI SALVINI: "COMPORTAMENTO CRIMINALE"
Salvini commentando l'attracco della Sea-Watch aveva attaccato Carola Rackete con "rabbia", per dirla con Di Maio. "Abbiamo chiesto l'arresto di una fuorilegge - aveva dichiarato il titolare del Viminale al Gr1 - che stanotte ha anche messo a rischio la vita di uomini delle forze dell'ordine italiane. La multa per questa ong straniera, il sequestro della nave, che ha finito di andare in giro per il Mediterraneo a infrangere leggi, e la distribuzione di tutti gli immigrati a bordo in altri Paesi europei.
CAROLA RACKETE
"Abbiamo fatto bene a chiedere che le leggi fossero rispettate - tuona il vicepremier leghista - mi sembra che giustizia sia fatta". Salvini aveva ribadito le sue agguerrite posizioni su Facebook: "Stanotte - scrive - comportamento criminale della comandante (tedesca) della nave pirata (olandese) che ha tentato di schiacciare contro la banchina del porto di Lampedusa una motovedetta della Guardia di Finanza, con l'equipaggio a bordo, mettendo a rischio la vita degli agenti. Delinquenti! Io sto con le Forze dell'Ordine, io sto con la Legge, io sto con l'Italia".
Nell'intervista al Gr1 Salvini ha anche criticato aspramente i parlamentari del Pd e di Sinistra italiana saliti a bordo della nave: "Sono incredibili: io fossi in loro e nei loro elettori mi vergognerei". E ha detto che "tutti gli immigrati a bordo saranno distribuiti in cinque Paesi", tornando poi ad attaccare il governo olandese che "brilla per la sua assenza e il suo vergognoso menefreghismo" dopo aver "dato una bandiera a una nave fuorilegge fregandosene di quello che l'equipaggio di questa nave è andato in giro a fare nel Mediterraneo".
ROBERTO SAVIANO
LO SCONTRO SALVINI-PD
Salvini ha nuovamente attaccato i deputati presenti sulla Sea-Watch. "Alcuni parlamentari di sinistra anziché stare con le Forze dell'Ordine e con l'Italia hanno scelto di schierarsi con una ong tedesca che ha schiacciato una motovedetta delle Gdf". Critica condivisa anche da FdI, che con Giorgia Meloni ha chiesto le loro dimissioni. A lei ha replicato Nicola Fratoianni. "Gioca a fare la nazionalista solo quando si tratta di migranti. E noi cosa dovremmo chiedere per chi porta nelle istituzioni persone che poi la magistratura ritiene legate alla 'ndrangheta?". Il Dem Ivan Scalfarotto ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di stigmatizzare le parole di Salvini che venerdì aveva chiesto l'arresto dei parlamentari d'opposizione.
GIUSEPPE CONTE AL G20 IN GIAPPONE
CONTE: "NON SPETTA A ME GIUDICARE"
Da Osaka, dove ha partecipato al G20, il commento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Non spetta a me formulare giudizi. A me spetta il compito di far applicare le leggi e richiamare tutti quanti al rispetto". Poi, rispondendo a un'altra domanda, premette di essere "stato un buon profeta" a dire che il caso Sea-Watch non è più politico, ma in mano alla magistratura.
"Non perché avessi avuto una soffiata ma semplicemente perché da giurista e avendo contezza della violazione compiuta prefiguravo delle responsabilità penali. Adesso spetta alla magistratura applicare le nostre leggi. Ci sono, che piacciano o non piacciano". E ha concluso: "Io sono responsabile del governo, a me spetta la responsabilità di far applicare le leggi".
CAROLA RACKETE - MATTEO ORFINI - GRAZIANO DELRIO
ORFINI (PD): "PARTITA SQUALLIDA SULLA PELLE DI 42 ESSERI UMANI"
A sinistra interviene per il Pd il deputato Matteo Orfini, membro della delegazione dem salita sulla nave: "Il governo ha scelto di far crescere la tensione, ha scelto di giocare una partita squallida sulla pelle di 42 esseri umani. C'era l'accordo per la redistribuzione dei migranti, eppure non sono stati fatti sbarcare 'in 5 minuti' come aveva promesso Matteo Salvini. Sarebbero ancora sulla nave se la Sea-Watch non avesse forzato".
CAROLA RACKETE - MATTEO ORFINI - GRAZIANO DELRIO
Tra i cinque parlamentari sbarcati all'alba a Lampedusa dalla Sea-Watch c'era anche il senatore Pd Davide Faraone, che non usa mezzi termini nei confronti di Matteo Salvini, bollandolo come "criminale". "Salvini continua a utilizzare le vite umane per la sua sporca propaganda politica, questa è la verità. Non ho fatto nessun assist a lui, non mi frega un tubo del consenso...".
Anche le Acli sono con Carola: "Salvare vite non può essere reato. Il valore della sua disobbedienza civile ci ricorda che le leggi non devono mai scavalcare l'umanità", spiegano in una nota. Tra i sindacati, la Cgil si schiera apertamente con la capitana.