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IL 98% DEGLI INCENDI E' CAUSATO DALL'UOMO PER VENDETTA, MAFIA O DAI PIROMANI - E COSI' E' STATO A PESCARA: SONO STATI TROVATI ALMENO TRE PUNTI DI INNESCO - IERI GLI INTERVENTI SI SONO SUSSEGUITI IN TUTTO IL CENTRO SUD, CON 30 PERSONE INTOSSICATE - LEGAMBIENTE: "IL REATO DI INCENDIO BOSCHIVO E' MOLTO GRAVE, MA SOSTANZIALMENTE RIMANE IMPUNITO"
incendio quattropani lipari
L’accusa di Cingolani: “6 incendi su 10 sono dolosi, l’autocombustione avviene solo a temperature più alte”
«Il 57,4% degli incendi sono dolosi, dove si vedono punti di innesco, e hanno effetti devastanti. Il 13,7% non è intenzionale, e quindi sono colposi per mancanza di cultura. Siamo già oltre il 70% di incendi che è responsabilità nostra e che incide su un sistema predisposto» dal punto di vista climatico; «meno del 2% sono di origine naturale». Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in Aula alla Camera nell'informativa sugli incendi.
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«Siamo più vulnerabili - osserva - e poi c'è un problema di manutenzione e di cultura. La manutenzione è fondamentale. C’è un quadro abbastanza chiaro: negli incendi che stanno devastando non solo l'Italia ma anche la Grecia, per esempio, ci sono situazioni molto simili e sono senza alcun tipo di ambiguità colpa dei cambiamenti clima e di fenomeni antropici».
Certo il terreno più secco e i venti più caldi, trasportano le scintille in alto appiccando direttamente la chioma, ma «l’autocombustione non avviene da sola a 45 gradi ma a temperature più alte».
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Inoltre, il ministro ha spiegato che per origine naturale si fa riferimento per esempio a «un fulmine, il 4,4% è indeterminato, vuol dire che in qualche modo qualcuno ha buttato una cicca di sigaretta; il 22,5% non è classificabile, ma qualcuno deve far partire la scintilla. C’è un problema di manutenzione dei territori, perché qui stiamo parlando di qualcuno che brucia» e nella maggioranza dei casi «per interessi reconditi».
«L'elemento più direttamente umano è un elemento difficilissimo da controllare - dice Cingolani - la prevenzione e il controllo sono fondamentali, così come lo è la manutenzione dei territori».
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Nel frattempo, l’incendio che ieri, per diverse ore, ha interessato la discarica di rifiuti urbani di Borgo La Martella, a Matera, è sotto controllo anche se i Vigili del fuoco continuano a lavorare nella struttura per coprire i focolai ed evitare che le fiamme possano riprendersi.
A Lipari, invece, un incendio a Quattropani, la borgata più verde dell’isola, ha ridotto in cenere 30 ettari di macchia mediterranea. E' stata anche una nottata di paura per gli isolani, villeggianti e turisti.
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Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 23 nelle località di Caolino e Valle Pera. Per il vento di scirocco che soffiava in poco tempo si sono propagate anche ad Aria Morta e Costa D'Agosto e per oltre cinque ore hanno messo in ginocchio la frazione. Una casa è stata evacuata, mentre una decina di abitazioni nelle varie località sono state danneggiate.
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In provincia di Palermo, il rogo che ieri ha devastato il territorio di Gangi si è propagato fino a colpire i territori di Geraci Siculo, San Mauro Castelverde e Scillato. Una delle aree naturalistiche più belle della provincia è stata devastata dalle fiamme.
A Pescara, dopo gli incendi, il sindaco ha chiesto lo stato d’emergenza. E in Grecia, le fiamme che stanne devastando il Paese ora minacciano l'antica Olimpia, dove 170 vigili del fuoco, 50 camion e sei mezzi aerei sono stati dispiegati per fronteggiare un vasto rogo che, dopo aver distrutto venti case, sta divorando i boschi a Nord Est del sito archeologico.
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