Erika Stefani, Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, oggi a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha rilasciato una lunga intervista ai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, dove ha parlato de drammatici giorni passati in coma in ospedale ma anche della sua passione per la moto e per la singolare sistemazione che la accoglie a Roma, un b&b gestito da sacerdoti. Partiamo da una domanda semplice: il Ministro Stefani ha un soprannome? “No, mia madre mi chiamava in modo affettuoso 'Cicci'”.
ERIKA STEFANI
Secondo qualcuno lei è la più bella Ministra del Senato...
“Sono sempre stata considerata un maschiaccio quando ero più piccola. Ma quando diventi Ministro tutti definiscono più bella e più brava...”
Ormai vive stabilmente a Roma. Ha preso una casa in affitto?
“No, vivo in bed & breakfast, in una struttura gestita da preti. C'è anche una Cappella dove andare a fare le preghiere”.
Ha ancora degli orari entro cui è obbligata a tornare?
“Ci sono gli orari, certo. Devo tornare alle 23 ma se ho qualcosa da fare, tipo un vertice di governo, ho la possibilità di tornare anche dopo. La mattina però non ho orari per alzarmi”.
Così può andare a pregare...
ERIKA STEFANI
”Nella Cappella si dicono i salmi, volendo. Sul serio, non sto scherzando”.
Può almeno ricevere degli ospiti?
“No, non c'è nemmeno la tv...”
E' vero che è appassionata delle due ruote?
“Si, è una passione enorme, fantastica. Mio padre mi mise su una moto a 6 anni per la prima volta, ho ancora una moto sportiva e fino ai 40 andavo a girare in pista, con le moto Ipersport, quelle tutte carenate”.
A che velocità è arrivata in pista?
ERIKA STEFANI
“In pista anche a 240 km/h”.
Chi è il suo mito?
“Valentino Rossi”.
Ora con la sua moto gira da sola?
“No, vado col mio compagno, che ha la sua moto, ci 'sfidiamo' anche ogni tanto”. A Rai Radio1 il Ministro ha rievocato i difficili giorni passati in coma a causa di un malore, solo pochi anni fa. “E' stato un momento difficile, di quelli in cui si capisce il valore della vita. Quando esci dall'ospedale dopo una cosa del genere e poi ti rendi conto che sei in grado di tornare a guidare la moto, ad esempio, ti senti davvero che la vita è una cosa che vale la pena di esser vissuta”, ha spiegato la Stefani. Che ha proseguito “le donne a 40 anni hanno un'immagine strana della vita e del proprio futuro, io all'epoca ero anche single, ad esempio, e a volte pensi che potresti restare zitella a vita come 'la zia Bruna'”.
ERIKA STEFANI
Invece dopo quell'episodio lei ha trovato anche l'amore. “Si. Come ho detto quando hai 40 anni pensi che ci siano dei giri di boa, invece in quei momenti li, come quelli che ho passato, ti riscopri”. E ' vero che mentre era in coma vedeva una sorta di quadri? “Era come sei vedessi dei riquadri colorati che si scioglievano”. Cosa ha provato quando si è risvegliata? “Mi sentivo riposatissima – ha spiegato il Ministro a Un Giorno da Pecora -, come dopo un lungo sonno. Non avevo capito cosa era successo, mi hanno detto dopo il rischio che avevo corso, sono stata confusa per tanti giorni, d'altra parte avevo avuto un'emorragia celebrale”.
erika stefani