1 - ALTA TENSIONE SULLE LISTE D’ATTESA «RIFORMA SERIA». «NO È UN BLUFF»
Estratto dell’articolo di Enr. Ma. per il “Corriere della Sera”
IL MINISTRO SCHILLACI TASTA LA FRONTE A GIORGIA MELONI
A pochi giorni dal voto i provvedimenti presi dal governo nel consiglio dei ministri di lunedì per cercare di tagliare le liste d’attesa nella sanità diventano argomento di scontro nella campagna elettorale, e non poteva essere altrimenti.
Secondo le opposizioni l’esecutivo Meloni ha fatto solo uno «spottone», un atto di propaganda destinato a restare sulla carta perché privo delle risorse necessarie per tradurlo nella realtà. I soldi «li avrei messi più che volentieri» replica la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aggiungendo polemicamente all’indirizzo della sinistra: «Ci sono 17 miliardi di euro di truffe sul Supberbonus», risorse che sono state «gettate dalla finestra, tolte ai malati per darli ai truffatori».
SANITA PUBBLICA
Il decreto legge e il disegno di legge approvati dal governo, in effetti, ricorrono principalmente ai 500 milioni già stanziati con l’ultima legge di Bilancio e destinati alle Regioni per ridurre le liste d’attesa. Assolutamente insufficienti, secondo le opposizioni per finanziare le nuove misure varate l’altro ieri, a partire dalla flat tax del 15% sugli straordinari di medici e infermieri che lavoreranno di più, compresi il sabato e la domenica, per accorciare le liste delle prenotazioni.
il ministro della salute orazio schillaci foto di bacco
Senza contare, aggiungono sempre le opposizioni, che non ci sarebbe il personale medico e paramedico per far fronte alle prestazioni aggiuntive che dovrebbero essere attivate per tagliare le liste d’attesa.
Tra i governatori, salutano con soddisfazione le decisioni del governo i governatori del Lazio, Francesco Rocca, e quello della Sicilia, Renato Schifani. Anche dalla Lombardia, l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, si dice «assolutamente d’accordo» e aggiunge che la Regione è già «in linea» con i contenuti del decreto».
fondi alla sanita pubblica
Più cauti, se non freddi, i presidenti leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Le Regioni si prenderanno comunque «un paio di settimane», dice il coordinatore degli assessori alla sanità regionali, Raffaele Donini, per dare una valutazione dei provvedimenti del governo, che arriveranno alle Camere dopo la bollinatura della Ragioneria generale e il via libera del Quirinale.
[…]
2 - ORAZIO SCHILLACI "NEGLI OSPEDALI INEFFICIENZE INDEGNE I SOLDI CI SONO, LE REGIONI LI SPENDANO"
Estratto dell'articolo di Paolo Russo per “la Stampa”
orazio schillaci universita vita salute san raffaele
[…] È combattivo Orazio Schillaci, ministro della Salute, il giorno dopo il varo del decreto legge e del disegno di legge che promettono di abbattere la piaga delle piaghe della nostra sanità pubblica.
Possibilità di andare gratis dal privato quando la fila nel pubblico è troppo lunga, visite e accertamenti anche nei week end, innalzamento del tetto di spesa per il personale, straordinari dei medici detassati. Ma dove sono i soldi nel decreto?
«Tanto per cominciare per gli straordinari ci sono 250 milioni di copertura, vidimata dal Mef. Per il resto posso farle una lunga lista di soldi già assegnati alle Regioni, vincolati all'abbattimento delle liste di attesa. Di quelli stanziati nel 2022 ci sono 100 milioni ancora non spesi.
SANITA PUBBLICA
Poi c'è lo 0,4% del Fondo sanitario, oltre 500 milioni, che l'ultima manovra stanzia proprio per aggredire le liste di attesa. E per aumentare l'offerta da parte del privato convenzionato, che sempre per conto del pubblico agisce, il tetto di spesa è aumentato di 123 milioni nel 2024, 370 milioni nel 2025 e quasi 500 nel 2026. Direi che dovrebbero bastare. E comunque il decreto prevede non possano essere utilizzati per altro. E poi nel ddl c'è un altro aumento del tetto dei privati che contiamo diventi operativo nel 2025».
[…]
Le Regioni però sono irritate per non essere state consultate.
ORAZIO SCHILLACI
«I provvedimenti che abbiamo varato sono il frutto di un lungo lavoro portato avanti da un tavolo al quale hanno partecipato associazioni degli operatori sanitari, dei cittadini e un rappresentante delle Regioni che è stato presente a tutti agli incontri. Le Regioni sono protagoniste nel Servizio sanitario nazionale, ma ci tengo a dire che, tolte alcune in cui si fa davvero un buon lavoro, ce ne sono altre che proprio grazie al decreto dovranno finalmente mettere i dirigenti davanti alle loro responsabilità. Non verso il ministero, ma verso i cittadini a cui non vengono garantite le prestazioni, soprattutto per inefficienze organizzative davvero indegne».
ospedale - sanita pubblica
Si aspettava minore rigidità dal suo collega Giorgetti?
«Giorgetti fa la sua parte di custode dei conti pubblici. Grazie anche al Superbonus, da inizio pandemia l'Italia ha accumulato altri 300 miliardi di debito e con questi numeri qualunque governo deve fare i conti. Nel decreto ci sono i soldi che potevamo mettere e comunque abbiamo inserito le norme più importanti per i cittadini e per nessun altro. Perché io non sono candidato da nessuna parte e non faccio spot elettorali a nessuno».
La possibilità di ricorrere al privato quando l'attesa è troppo lunga esiste già, ma nessuno la applica. Perché d'ora in avanti non dovrebbe più essere così?
«Perché quel decreto del 1998 prevedeva un percorso arzigogolato […] Ora invece tutto viene semplificato: è l'azienda che trova la prestazione senza richiedere pagamenti anticipati. Da ora in poi il cittadino non potrà essere lasciato solo, per legge».
ORAZIO SCHILLACI
Sarà direttamente il Cup a indirizzare l'assistito dal privato?
«Si, avendo tutte le agende del pubblico e del privato a disposizione potrà ricollocare la visita medica in libera professione dentro gli ospedali o gli accertamenti nelle strutture private accreditate. Tutto però a tariffe regionali concordate».
A proposito di Cup, oggi non funzionano granché bene, non è così?
«È così perché tanto il pubblico che il privato spesso non comunicano tutti i posti in agenda disponibili. Il primo perché ha paura di far vedere che eroga troppo poche prestazioni, il secondo al contrario perché non vuol mostrare di guadagnare tanto. Ora invece, pena sanzioni o la perdita della convenzione con l'Ssn, le agende dovranno essere in tutto e per tutto unificate e questo finirà per far aumentare l'offerta riducendo i tempi di attesa».
SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO - OSPEDALE
Il tetto di spesa per il personale viene aumentato quest'anno per essere abrogato il prossimo. Vuol dire che le Regioni saranno libere di assumere?
«Si ma non a casaccio. Perché se da un lato abbiamo abolito un vincolo anacronistico che nessuno aveva tolto in 20 anni, dall'altro con l'Agenas stiamo mettendo a punto un sistema per valutare i fabbisogni di personale, caso per caso, in modo da immettere forze fresche dove ce ne è effettivamente bisogno».
ORAZIO SCHILLACI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTO
[…]
Tra quanto tempo si potrà stilare un primo bilancio?
«Tra sei mesi vedremo i primi risultati delle norme che abbiamo approvato. Ma ognuno deve fare la sua parte: Governo, Regioni, Asl, medici e anche i cittadini e ora i compiti sono chiari, per legge».
ORAZIO SCHILLACI 6 sala operatoria SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO - OSPEDALE SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO - OSPEDALE ORAZIO SCHILLACI 6