Alessandro Trocino per il Corriere della Sera
LETTA BOSCHI DI MAIO
Il miracolo delle larghissime intese riesce, almeno per una sera, a un personaggio ignoto al grande pubblico, ma con un potere solido e trasversale: Vito Cozzoli. Si presenta il suo libro Sviluppo e innovazione e intorno a lui c' è molta parte di quello che una volta si chiamava arco parlamentare: il sottosegretario Maria Elena Boschi (Pd), Maurizio Lupi (Ap), Gianni Letta (Forza Italia) e, a suo agio come in una cristalleria, il 5 Stelle Luigi Di Maio.
VITO COZZOLI FEDERICA GUIDI
Il vicepresidente della Camera, sollecitato dai fotografi, stringe persino la mano alla Boschi. Ma poi non concede troppi sorrisi alle cortesie di rito. Anzi, esordisce con una frase che raggela i partecipanti: «Diciamo che la mia presenza qui ha contribuito a portare un po' di telecamere». La Boschi fa una vistosa smorfia, mentre la padrona di casa, Maria Latella (in vestito turchese, mentre l' ex ministro è in fucsia), prova a far parlare d' attualità i presenti.
VITO COZZOLI
Con scarsi risultati. Gianni Letta replica da par suo: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere». La Boschi, a ruota: «Dal dottor Letta c' è sempre da imparare». Ma poi si lascia andare e parla, senza sbilanciarsi troppo, di legge elettorale. Lupi si dilunga un po' sul «Rosatellum», ma la parentesi è breve e si passa subito a Cozzoli e al suo libro.
VITO COZZOLI PAOLO MESSA
Di Maio spiega di essere lì proprio per lui, che chiama amichevolmente e ripetutamente «Vito»: «Ho lavorato bene con Vito, ha contribuito a far partire il nostro fondo per il microcredito». Una volta i 5 Stelle facevano fatica perfino a salutare i rivali degli altri partiti, per non parlare dei cronisti, ma i tempi sono cambiati. Di Maio è in grisaglia istituzionale e il Movimento siede al fianco dei nemici di sempre, dialogando con i poteri forti. È stato così con la Trilateral, già oggetto di pesanti strali, ed è così al libro di Cozzoli.
Vito Cozzoli GIANNI DE GENNARO
Già, ma come ha fatto questo brillante burocrate a mettere insieme questo parterre? Con una carriera lunga e importante. Attualmente è capo della sicurezza della Camera, ma è stato per otto anni capo dell' Avvocatura. Ha ottimi rapporti negli States (il libro viene presentato al Centro studi americani e introdotto da Gianni De Gennaro che ne è presidente), è cassazionista, finanziere onorario, presidente della commissione per le licenze Uefa della Fgci.
CARLO CALENDA
A seguire, commendatore dell' Ordine Equestre di Sant' Agata di San Marino e gran croce al merito melitense del Sovrano Ordine di Malta. Da capo di gabinetto di Federica Guidi, sopravvive al tritacarne degli scandali (viene chiamato nelle intercettazioni come «testa di brioche»).
Il suo potere è talmente grande che il nuovo ministro Carlo Calenda non lo vuole a capo di gabinetto perché troppo «ingombrante». Rumors lo danno vicino al gruppo Benetton e a Opus Dei. Nel circolo degli amici, ora, se ne aggiunge uno nuovo: Luigi Di Maio.