Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
siraj ibn wahhaj
Undici bimbi, con un' età compresa da uno a quindici anni. Segregati in un accampamento a Amalia, in New Mexico, senza acqua e luce, cibo scarso, circondati da deserto, immondizia e desolazione. Con il sospetto che uno degli adolescenti sia stato addestrato per diventare killer di massa in una scuola.
Storia dove compare anche l' ipotesi dell' estremismo islamico, visto il profilo del protagonista principale, Siraj Ibn Wahhaj.
È venerdì, gli agenti fanno irruzione in una sorta di avamposto, protetto da fossati, cataste di gomme, assi in legno, carcasse di oggetti. Al centro un tugurio coperto da un tendone in plastica. All' interno gli agenti trovano cinque adulti - due uomini e tre donne velate -, quindi un gruppo di minori, in condizioni terribili.
l'accampamento dove venivano tenuti segregati 11 bambini in new mexico 2
Denutriti, sporchi, prigionieri dello squallore e del degrado. Il responsabile del campo è Siraj, ricercato da dicembre, per essere scappato dalla Georgia dopo aver rapito il figlio, Abdul Ghani, di soli 3 anni e con gravi problemi di salute. Poi ci sono le sue due sorelle - Hujrah Wahhaj and Subhannah Wahhaj - il cognato, Lucas Morten, più una terza ragazza, Jaine Leivelle.
Le autorità si sono mosse dopo una duplice segnalazione. La prima riguardava la presenza proprio del latitante, la seconda era una richiesta d' aiuto lanciata dal tugurio: non abbiamo nulla da mangiare, moriamo di stenti.
l'accampamento dove venivano tenuti segregati 11 bambini in new mexico
Ma gli aiutanti dello Sceriffo non pensavano mai di imbattersi in questo orrore. Dopo una perquisizione hanno rinvenuto i resti di un bambino, probabile che si tratti del piccolo Abdul.
Sembra che il padre lo abbia sottoposto ad un rito di esorcismo mentre una donna ha sostenuto che si trattava di un rito religioso, noto come ruqya. Cosa sia accaduto dopo è tutto da scoprire, compresa la causa del decesso.
La morte del bimbo non è l' unico enigma. Nell' atto di arresto si evoca uno scenario inquietante: il «capo» di questa specie di setta addestrava i ragazzini a sparare, forse con il piano di attaccare una scuola.
il figlio di sirj ibn wahhaj
Le armi non mancavano: durante i controlli sono state confiscate 4 pistole, un fucile Ar 15, numerosi caricatori e molte munizioni. Dunque gli investigatori dovranno scoprire se davvero stessero ideando un massacro e in nome di cosa.
Quindi uno spunto evocato da alcune fonti. Siraj avrebbe manifestazioni posizioni politiche radicali, allineato su Islam violento. Ipotesi che si lega al passato familiare dell' arrestato.
Suo padre, Siraj senior, è l' imam della moschea al Taqwa di Brooklyn e non ha mai nascosto le sue posizioni non certo moderate. Il suo nome è comparso nell' inchiesta sul primo attacco alle Torri Gemelle a New York - febbraio 1993, 6 i morti - condotto da una cellula mediorientale.
jany leveille
L' Fbi lo mise «sotto» senza mai arrivare ad una incriminazione. Successivamente l' esponente religioso è stato testimone nel processo contro lo sceicco cieco, l' egiziano Omar Abdel Rahman, ritenuto l' ispiratore degli attentatori.
l'accampamento dove venivano tenuti segregati 11 bambini in new mexico 1
L' orco ha raggiunto il cognato a Amalia solo per sfuggire alla cattura portandosi dietro Abdul? Oppure, oltre a nascondersi, aveva pensato di usare il rifugio come base di una guerra personale?
Un mix di ideologia e follia. Il ritirarsi in condizioni estreme in un posto lontano da tutti ricorda il comportamento di sette apocalittiche ma anche di alcune frange jihadiste. Toccherà agli inquirenti trovare le risposte mentre qualcuno dovrà ridare un futuro a undici piccoli innocenti.
l'imam siraj wahhaj lucas morton hujrah wahhaj