Enea Conti per corriere.it
ILENIA FABBRI 5
«Siamo molto lontani da una qualsiasi conclusione, abbiamo sentito dieci persone, ma il quadro è ancora piuttosto confuso». Con queste parole, alla fine della giornata di sabato il procuratore Capo di Ravenna Daniele Barberini ha fatto il punto sulle indagini sulla morte di Ilenia Fabbri, la quarantaseienne trovata senza vita poco prima dell’alba di sabato nella sua abitazione di Faenza, ferme in un vicolo cieco.
Nessuna persona è stata fermata, nessun sospettato iscritto al registro degli indagati nell’arco di una giornata fatta di interrogatori a ritmi serrati con gli inquirenti che hanno ascoltato almeno dieci persone, tra parenti, amici, vicini e conoscenti della vittima.
Pochi punti fermi
Si brancola ancora nel buio e l’unico punto fermo sembra essere l’ora in cui è stato commesso il delitto. Sono da poco passate le sei del mattino di sabato quando gli agenti della polizia del commissariato di Faenza ricevono la telefonata di una giovane donna, che si rivelerà essere la figlia della vittima.
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«Correte in via Corbara hanno ucciso mia mamma, me lo ha detto un’amica che questa notte ha dormito lì». Lei, la ragazza, ventenne, è con il padre, l’ex marito di Ilenia Fabbri con cui avrebbe dovuto trascorre il weekend. Alle 5, un’ora prima, l’uomo era passato in via Corbara a prenderla e lei era uscita di soppiatto per non far rumore. In casa, come spiegato poi dalla ragazza, erano rimaste a dormire la madre e un’amica coetanea loro ospite.
L’arrivo degli agenti
Quando gli agenti sono entrati in cucina si sono trovati nel mezzo della scena del crimine con il cadavere disteso sul pavimento. Sul posto, mentre gli uomini della Scientifica procedevano con i rilievi, c’erano anche il magistrato di turno Angela Scorza e il Procuratore capo di Ravenna Daniele Barberini. La prima a essere stata ascoltata è stata proprio l’amica che aveva telefonato alla figlia per avvertirla dell’accaduto. «Mi ero svegliata», ha raccontato agli inquirenti, «perché avevo sentito un gran baccano e Ilenia che urlava. Mi sembrava stesse discutendo ad alta voce non so se con qualcuno. Poi sono entrata in cucina e l’ho trovata morta». Non è un particolare da poco.
Le grida
Negli stessi istanti, alcuni degli inquilini al piano di sopra si erano affacciati alla finestra mentre altri residenti negli appartamenti vicini tendevano le orecchie ancora a letto ma svegliati di soprassalto. Tutti avrebbero poi raccontato, chi sul posto chi in commissariato, di aver sentito chiaramente le grida di Ilenia Fabbri pochi minuti prima delle 6 del mattino. Dopo aver raccolto le testimonianze della ragazza gli agenti hanno proseguito l’interrogatorio in commissariato.
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Qui hanno ascoltato e messo a verbale il racconto della figlia, dell’ex marito e dell’ultimo fidanzato della vittima. Per sgomberare il campo da qualsiasi ipotesi affrettata gli inquirenti hanno spiegato che sia l’ex coniuge - in viaggio nei minuti in cui sarebbe stato commesso l’omicidio - che l’ultimo compagno della vittima - che non conviveva con la quarantaseienne e abitava lontano da lei - non sono al momento sospettati per aver commesso il delitto.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti e non è esclusa addirittura la pista del furto finito in tragedia. In un primo momento, tanto il quadro era confuso, erano stati avanzati addirittura dubbi su un gesto di autolesionismo, un’ipotesi poi accantonata con l’apertura del fascicolo per omicidio. Intanto gli uomini della Scientifica hanno sequestrato il cellulare della vittima - i cui dati verranno scandagliati nelle prossime ore - e un coltello da pane lavato in modo maldestro in un lavandino ritenuto l’arma del delitto su cui sarà comunque effettuata una perizia.