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    SUPPLICA DI UNA MADRE – IL MOMENTO ESATTO IN CUI LA MAMMA DI PASOLINI SEPPE DELLA MORTE DEL FIGLIO – L’ARTICOLO DEL “CORRIERE” DEL 3 NOVEMBRE 1975: “UN GRIDO ALTISSIMO SQUARCIA L’ARIA, SEGUITO DA UN ALTRO E UN ALTRO ANCORA. MANIFESTA, NONOSTANTE L’ORIGINE FRIULIANA, IL SUO STRAZIO AL MODO DELLE UMILI DONNE DEL MERIDIONE. TORNA ALLA MENTE LA SCENA DEL «VANGELO» CON SUSANNA-MADONNA SOSTENUTA DA MANI PIETOSE DAVANTI AL CRISTO CROCIFISSO…”


     
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    Fabrizio De Santis* per il “Corriere della Sera” (articolo del 3 novembre 1975)

     

    susanna colussi madre di pier paolo pasolini susanna colussi madre di pier paolo pasolini

    Un’ombra scura dietro un vetro, un forsennato agitare di braccia, un grido disumano: questa resterà per alcuni di noi la morte di Pier Paolo Pasolini. Poche immagini di tragedia in controluce, nella quiete di una mattina domenicale all’ EUR. A mezzogiorno, quando arriviamo in via Eufrate, la madre non sa ancora nulla. Sul cancello contrassegnato dal numero nove, un portiere segaligno e inflessibile ci impedisce di entrare.

     

    «La signora Susanna ignora tutto. La signorina Graziella mi ha ordinato di non far salire neppure gli amici». «Ma qualcuno dovrà pure informarla. «Ci sono i vicini, la famiglia che abita nell’appartamento accanto. E c’è Laura Betti, che frequentava la casa di Pier Paolo ordinariamente. Stanno cercando di prepararla».

     

    pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 2 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 2

    Pasolini viveva con la madre e la cugina Graziella, in questa casa dell’EUR. Via Eufrate è una strada breve a un passo dal chiesone dei Santi Pietro e Paolo, che spicca sulla collina. Delimita un precipizio, sicché le palazzine che si allineano su un lato hanno una vista amplissima sulla città. La casa dei Pasolini è la più modesta della zona, non splende di ottoni e dì legni pregiati, non ha balconi fioriti di fiorì rari.

     

    PINO PELOSI E LA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI PINO PELOSI E LA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI

    L’appartamento dove viveva Pier Paolo e dove ora restano solo le due donne è al primo piano. Dalla strada si vede il terrazzo spoglio e i vetri di due finestre dietro le quali si agitano ombre. Sono poche stanze, ci dicono, non grandi, zeppe di libri. Qui Pier Paolo tornava quasi ogni notte, verso le due, come un ragazzo che vive docilmente in famiglia. Poteva accadere, talvolta, che passasse la notte fuori, dormendo da qualche amico. Perciò la signora Susanna, non avendolo visto rincasare dall’altro ieri, non s’era allarmata.

     

    IL CADAVERE DI PIER PAOLO PASOLINI IL CADAVERE DI PIER PAOLO PASOLINI

    Era abituata a restare sola. La nipote, Graziella, insegna all’università. Spesso la madre di Pier Paolo sostava per qualche ora nell’appartamento del portinaio: voleva così ammazzare il tempo, che non passava mai.

     

    «Era felice - diceva ancora l’uomo sul cancello — dei successi di Pier Paolo. Ne era orgogliosa. Ma non riusciva ancora a darsi pace per la morte dell’altro figlio, ucciso dai nazisti in Friuli, quando la guerra stava per terminare. Era un ragazzo. Non combatteva; rimase vittima di un rastrellamento».

     

    susanna colussi madre di pier paolo pasolini 1 susanna colussi madre di pier paolo pasolini 1

    Su Pier Paolo la donna aveva riversato la somma dei suoi affetti materni. Lo scrittore, si sa, conduceva. vita disordinata, ma con la madre aveva un rapporto di tenerezza struggente. La misura del peso che la madre aveva nella sua vita si ebbe quando volle affidarle la parte della Madonna nel «Vangelo secondo Matteo». Fu la prova di una razionale mitizzazione e di un amore totale.

    PIER PAOLO PASOLINI PIER PAOLO PASOLINI

     

    Nella strada c’è ancora silenzio; dalla casa non escono rumori. Sono giunti, a bordo di un’automobile, cinque o sei ragazzi e una ragazza in bluejeans e giacche di pelle. Chiedono di entrare, ma il custode li respinge con fermezza. Un fotografo scatta qualche fotografia inquadrando nell’obiettivo le finestre dove sì fa frenetico il gioco delle ombre cinesi.

     

    pasolini con la madre susanna e la callas pasolini con la madre susanna e la callas

    E’ a questo punto — da poco è passata l’una — che un grido altissimo squarcia l’aria, seguito da un altro e da un altro ancora: Sono urli che non hanno, nulla di umano, urli di un animale ferito, straziato. Si attenuano e subito riprendono in un diapason più acuto. S’intuisce la scena. La madre di Pier Paolo Pasolini ha saputo, e manifesta, nonostante l’origine friulana, il suo strazio al modo delle donne del Sud, delle umili donne del meridione. Torna alla mente la scena del «Vangelo» con Susanna- Madonna sostenuta da mani pietose davanti al Cristo crocifisso.

     

    pier paolo pasolini durante le riprese per comizio damore sulla spiaggia di viareggio, 1965 mario dondero pier paolo pasolini durante le riprese per comizio damore sulla spiaggia di viareggio, 1965 mario dondero

    Passeranno alcune ore prima che amici, conoscenti, estimatori dì Pier Paolo giungano in via Eufrate, in sequela interminabile. Arrivano i « ragazzi di vita» — Ninetto Davoli, Franco e Sergio Cittì — che Pier Paolo Pasolini trasfigurò in personaggi indimenticabili della tragedia umana. Si accostano alla signora Susanna: trovano una donna muta, senza sguardo, impietrita. Il medico di famiglia, presente, è preoccupato.

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