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Il mondo del giornalismo piange Gianfranco Giubilo, scomparso all'età di 89 anni nel giorno del suo compleanno. Tra i diversi ricordi, anche quello della Roma che sul suo sito esprime le condoglianze per la scomparsa della storica firma de 'Il Tempo' e volto noto al Processo del lunedì di Aldo Biscardi. Giornalista gentiluomo, è stato tra i fondatori della Hall of Fame della Roma. Una lunga carriera la sua, in cui è diventato una delle firme più autorevoli del panorama del giornalismo sportivo in Italia.
"L'AS Roma - scrive il club giallorosso - piange la scomparsa del Maestro Gianfranco Giubilo. Storica firma del giornalismo italiano, è stato tra i fondatori della Hall of Fame". Gianfranco Giubilo apparteneva a una famiglia di giornalisti a cominciare dal padre Giuseppe ed era fratello di Alberto, il più noto per la lunghissima militanza nella Rai, voce storia di ippica ed equitazione, di Corrado, calciatore della Roma fra gli anni Trenta e Cinquanta, e di Sergio, ugualmente cronista sportivo alla Rai.
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CIAO PROF, CHE ONORE CRESCERE CON GIANFRANCO GIUBILO
Marco Castoro per leggo.it
Pronto, sono Marco Castoro. «Peggio per te!». È la risposta che Gianfranco Giubilo mi dava quando giovane galoppino chiamavo la redazione sportiva de Il Tempo per proporre qualche servizio. Era il suo spirito, ironico e saccente, ma sempre “sportivo” e pungente. Un grande esperto di calcio, ma anche di ippica. Anzi, suo fratello Alberto - telecronista indimenticabile di mamma Rai - lo chiamava spesso per confrontarsi e avere indicazioni per il derby di galoppo o la corsa di trotto che doveva commentare. Gianfranco stava sempre al top. Ma non restava lì a troneggiare, tutt’altro. Faceva gruppo. Ti sfotteva, ti raccontava aneddoti tra una battuta e l’altra.
Ma quando scriveva assumeva le sembianze del professore. Anche a braccio era capace di azzeccare perfettamente le misure del pezzo. Trent’anni fa non c’erano i computer, ma lui ce lo aveva già incorporato. Ricordo che nel suo pezzo trovavi sempre due refusi. E guai se non te ne accorgevi. Ho sempre pensato che lo facesse apposta per vedere se stavamo attenti a passare il pezzo. Pur avendo giocato nelle giovanili della Lazio, il suo cuore era giallorosso. Con il passare degli anni ha tradito il pallone con un’altra passione, il bridge. Ma la carta vincente era sempre tra le sue mani. Ciao Prof.
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