Sandra Cesarale per corriere.it - Estratti
giovanna marini
Giovanna Marini è scomparsa ieri dopo una breve malattia. Aveva 87 anni. Era nata a Roma il 19 gennaio del 1937 da una famiglia di quattro generazioni di musicisti dove si parlava «soltanto di musica», ricordava. Il papà, Giovanni Salviucci, compositore, era stato allievo di Ottorino Respighi al Conservatorio di Santa Cecilia. La mamma, Ida Parpagliolo, era un’insegnante di musica.
Cantante e poetessa, una vita dedicata alla ricerca, impegnata e militante, con i suoi madrigali aveva cantato le inquietudini e le stragi italiane, da Pasolini a Falcone e Ustica. Regina del folk è stata protagonista del Nuovo Canzoniere Italiano e della riscoperta del canto popolare.
«Mi sono svegliata a metà degli anni 50, quando nascevano i cantacronache — raccontava — con la musica di protesta. Autori come Michele Straniero, Sergio Liberovici e Fausto Amodei si univano a Calvino, Eco, Rodari. A Milano, Giangiacomo Feltrinelli fondava la sua casa editrice, c’erano Ernesto De Martino, Diego Carpitella, Gianni Bosio che lavoravano per portare alla luce la cultura popolare. Gli intellettuali erano l’anello di congiunzione fra il mondo agricolo e quello contadino prima, operaio dopo. Un miracolo, come avvenne solo negli anni 20 e 30 in Germania con Brecht che si unì a Weill».
giovanna marini
Nella sua carriera Giovanna Marini collaborò, fra gli altri, con Francesco Guccini, Pier Paolo Pasolini, Dario Fo, Citto Maselli, Ascanio Celestini. Al Folkstudio è stata al fianco dei giovani cantautori romani, come Francesco De Gregori con il quale incise nel 2002 l’album Il fischio del vapore, un viaggio nella canzone popolare e politica che scalò le classifiche e portò la coppia in tour, conquistando persino una pagina su «Le Monde». «Con Francesco De Gregori a 65 anni ho scoperto l’hit parade. La classifica, chi ci pensava? Addirittura ne ignoravo l’esistenza — confessava lei che all’epoca aveva 65 anni —. Francesco e io pensavamo che questo lavoro l’avremmo ascoltato solo noi. Invece il 2002 è stato un anno fortunato per me. Faccio dischi da 40 anni, ma non se n’era accorto nessuno».
Dopo il successo con De Gregori ha continuato a pubblicare i suoi album e a scrivere musica per il teatro e il cinema. Nel 2019 Giandomenico Curi ha girato il doc A sud della musica - La voce libera di Giovanna Marini. Mentre lei, che si era trasferita a Frascati, continuava a lavorare con i giovani per tramandare i «segreti» della canzone popolare perché, spiegava, «la storia raccontata dalla gente è tutta un’altra storia».
de gregori giovanna marini
GIOVANNA MARINI
E' morta all'età di 87 anni, dopo una breve malattia, Giovanna Marini. Cantautrice romana, figlia del compositore Giovanni Salviucci e allieva di Andres Segovia, negli anni '70 ha fondato la prima scuola popolare di musica in Italia, quella di Testaccio. In viaggio dagli anni Sessanta per raccontare l'Italia della protesta, della tradizione, del rito, frequentò Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino e Diego Carpitella, apprendendo il canto popolare.
Soprannominata la 'Joan Baez italiana', sia per i contenuti della sua musica che per l'aspetto, caratterizzato da una inconfondibile chioma corta e bianca e uno sguardo acuto e intenso, nel 1964 partecipò allo spettacolo 'Bella Ciao', al Festival de Due Mondi di Spoleto, e nel 1966 a 'Ci ragiono e canto' di Dario Fo. Ha fatto parte del Nuovo Canzoniere Italiano.
Tra le sue frequentazioni anche diversi giovani cantautori romani, come Francesco De Gregori con il quale, nel 2002, produsse l'album 'Il fischio del vapore', un'opera che raccoglieva i classici della musica popolare italiana, rinnovandoli.
Dal 1991 al 2000 ha insegnato 'ethnomusicologie appliquée' all'Università di Parigi. Molti i messaggi seocial che esprimono il cordoglio per la sua scomparsa. Tra essi anche quello di Bobo Craxi: "Giovanna Marini ha contribuito con la sua ricerca e il suo talento artistico alla Storia della musica popolare italiana, ed é stata in prima fila nelle lotte per il progresso del nostro paese. Gli siamo debitori. Ne piango la scomparsa", scrive. "Mi tolgo il cappello in onore di Giovanna Marini. Una carriera e una vita sempre dalla parte giusta. É andata via per sempre con il corpo, ma il suo spirito e il suo esempio resteranno immortali", aggiunge il giornalista Gianni Cerqueti.
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