Gianfranco Plenizio
Marco Giusti per Dagospia
Pianista, compositore, direttore d’orchestra, il mondo musicale italiano e il nostro cinema perdono Gianfranco Plenizio, 76 anni, uno dei nomi più illustri tra i nostri autori di musiche per lo schermo. In tanti anni di carriera ha lavorato per Mario Monicelli, Renato Castellani, Pietro Germi, Dario Argento, Dino Risi, Luigi Comencini, Ettore Scola, e soprattutto per Federico Fellini, per il quale ha composto le musiche di E la nave va e diretto quelle di La città delle donne.
Nato a San Lorenzo di Sedegliano nel 1941, Plenizio ha studiato piano e composizione, è stato allievo di Luigi Dallapiccola e Bruno Maderna, ma è nella conduzione d’orchestra, che ha studiato con Franco Ferrara, il nostro maggior direttore d’orchestra per il cinema assieme a Carlo Savina, che ha trovato maggior interesse.
Ennio Morricone e Gianfranco Plenizio
Dalla fine degli anni ’60 in poi, Plenizio collabora a una sessantina di titoli di film anche molto importanti, da Alfredo Alfredo con Pietro Germi ai Trinità di Enzo Barboni, Il mondo nuovo di Ettore Scola a Nel nome del padre e Marcia trionfale di Marco Bellocchio, da Amici miei di Pietro Germi a La Tosca di Luigi Magni, Avanti! di Billy Wilder, Il richiamo della foresta di Ken Annakin fino ai più recenti Hotel Rwanda, Prendimi l’anima di Roberto Faenza e Cuore sacro di Ferzan Ozpetek.
Federico Fellini e Gianfranco Plenizio
Come compositore, invece, il suo esordio è assieme a Giovanni Fusco per il curioso western Giarrettiera Colt di Gian Rocco, poi lo troviamo in film di genere del tutto diversi, da La salamandra del deserto di Riccardo Freda a L’infermiera di Nello Rossati, dai poliziotteschi Milano violenta di Mario Caiano e Liberi, armati e pericolosi di Romolo Guerrieri ai più autoriali Temporale Rosy di Mario Monicelli e Spaghetti House di Giulio Paradisi.
Come G. Ployer firma anche qualche film di genere anni’70. Plenizio ha composto anche musica da camera, musica sinfonica, progetti più o meno sperimentali, ha scritto saggi sul suo lavoro di compositor, sulla tradizione musicale napoletana e sulla bizzarrie musicali in generale. Grazie alla sua conoscenza operistica e al suo eclettismo è stato fondamentale collaboratore di Renato Castellani per la serie tv Verdi e per Opera di Dario Argento, per il quale ha poi composto le musiche di Trauma.
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