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    IL MONITO DELL'UE ALL’ITALIA: "I SALVATAGGI IN MARE SONO UN DOVERE LEGALE E MORALE DEGLI STATI" – ANCORA 572 MIGRANTI RESTANO A BORDO DI 4 IMBARCAZIONI DELLE ONG. ALTRI 500 SOCCORSI OGGI IN MARE. BERLINO CONTRO LA LINEA ITALIANA - IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CONSULTA GIOVANNI MARIA FLICK: "LA LINEA PIANTEDOSI È INCOSTITUZIONALE E CONTRARIA ALLA LEGGE DEL MARE. LE NOSTRE NORME VIETANO DI DISCRIMINARE IN BASE AL SESSO, ALL'ETÀ, OPPURE A UN'INFERMITÀ IN ATTO"


     
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    Da repubblica.it

    geo barents catania big geo barents catania big

    Giornata di attesa al largo della costa siciliana. Gli equipaggi delle due navi Ong, Humanity 1 e Geo Barents, che hanno potuto fare scendere i migranti giudicati "fragili" dai medici inviati dalla Guarda costiera italiana, si rifiutano di ripartire con gli altri profughi in discrete condizioni di salute. Alla Rise Above è stato assegnato il porto di Reggio Calabria, dove sbarcheranno tutti gli 89 migranti a bordo..

     

    Intanto governo e opposizione continuano a sfidarsi sull'accoglienza dei richiedenti asilo soccorsi dalle quattro navi umanitarie presenti nel Mediterraneo. Mentre continuano gli sbarchi da parte dei disperati presenti sulle imbarcazioni che ce la fanno da sole a raggiungere la zona Sars italiana.

     

     

    due migranti sul molo di Catania dopo essersi tuffati in mare due migranti sul molo di Catania dopo essersi tuffati in mare

    FLICK

    Liana Milella per repubblica.it

    Il provvedimento Piantedosi? "È contrario alla legge del mare, alle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia, e alla nostra Costituzione". Distinguere a bordo tra chi è fragile e chi no? "Le nostre leggi vietano di discriminare in base al sesso, all'età, oppure a un'infermità in atto". Non ha dubbi Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta ed ex Guardasigilli del primo governo Prodi.

     

    Il ministro dell'Interno è Piantedosi, e non Salvini, ma sembra proprio che siamo tornati a 4 anni anni fa e alla "guerra" dell'Italia contro i migranti.

     

    "Sì, è proprio così, ma questa è una guerra più che contro di loro contro chi li salva applicando la legge fondamentale del mare, l'ordinamento internazionale, e la nostra Carta".

     

    geo barents catania geo barents catania

    Di che leggi parla?

    "Di tutte quelle che prevedono il salvataggio di chi rischia la vita in mare e che impongono di accogliere subito la nave in un porto sicuro e vietano di rimandare nello stesso posto da cui è fuggito chi si trova in pericolo".

     

    Se le cose stanno così il decreto di Piantedosi è illegittimo.

    "Lo ritengo contrario alla legge del mare, alle convenzioni internazionali e alla nostra Costituzione".

     

    In che senso è incostituzionale? Perché blocca i migranti sulle navi e pretende di distinguere tra chi è "fragile" e chi no?

    "Per entrambe queste ragioni. Perché la vita è sacra e la Costituzione non attribuisce all'autorità pubblica il diritto di distinguere il grado di pericolo e la diversità di posizione tra coloro che rischiano la vita o che comunque verrebbero respinti. L'accoglienza in un porto "sicuro" è il presupposto necessario per verificare se quelle persone possano essere accolte oppure no".

    GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

     

    Questa "selezione" il governo vuole farla direttamente sulle navi. È mai possibile?

    "Forse potrebbe esserlo su navi che battono bandiera italiana e sono parte del territorio nazionale. Ma non può esserlo su navi straniere e da parte di chi sta tentando di salvare persone in pericolo".

     

    Certo è paradossale pensare che l'equipaggio di una Ong possa assumere le funzioni proprie di un ufficio di polizia di frontiera.

    "Sono d'accordo. Non si possono imporre questi obblighi a chi sta operando un salvataggio per spirito umanitario e per giunta in condizioni di grande difficoltà". 

     

    Esiste un criterio per decidere che una mamma e un bambino possono scendere a terra perché "fragili", mentre il marito e padre deve restare a bordo?

    geo barents sbarco migranti geo barents sbarco migranti

    "Mi pare veramente sconcertante. Quando la nave entra nel territorio italiano chi è a bordo è soggetto alla nostra legge. Che non discrimina le condizioni di fragilità in base al sesso, all'età, oppure a un'infermità in atto. Ogni migrante ha alle spalle un viaggio drammatico, forse le torture nei campi libici, e adesso incombe su di lui pure il rischio di essere rimandato indietro".

     

    Queste navi non sono italiane. Si può chiedere al comandante una simile procedura?

    "Le convenzioni internazionali impongono il diritto-dovere di portare la nave in un porto sicuro; non certo quello di operare o condividere discriminazioni tra un migrante e l'altro".

    giorgia meloni ursula von der leyen 3 giorgia meloni ursula von der leyen 3

     

    Ma proprio a quel comandante l'Italia, con le nuove regole del ministro dell'Interno, ordinerà di rimettersi in mare con il suo carico di migranti, a quel punto parziale...

    "L'Italia non può imporre una simile procedura, deve risolvere prima il problema a livello europeo, perché ha sottoscritto gli accordi di Dublino che l'hanno investita della funzione di controllo delle frontiere europee lungo 800 km di costa. Il nostro Paese ha il dovere di accogliere i migranti e di verificare poi, quando tutti sono in salvo, chi possa restare e chi no".

    giovanni maria flick foto di bacco giovanni maria flick foto di bacco

     

    Ma ha letto cosa propone il governo? L'asilo spetterebbe alla nazione cui appartiene la Ong che ha salvato i migranti.

    "L'Italia, lo ripeto, non può dimenticare le convenzioni e gli accordi che ha sottoscritto in cui questa nuova soluzione ovviamente non è prevista e peraltro contraddice la necessità che la nave venga accolta "sollecitamente" in un porto sicuro. In ogni caso non possono essere i migranti a pagare il prezzo delle diatribe tecniche e politiche del nostro governo in conflitto con gli altri membri della Ue, né tantomeno si possono "monetizzare" gli stessi migranti perché vengano trattenuti da paesi che non rispettano i diritti umani o perché non vengano usati per creare difficoltà alla Ue".

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