Da gazzetta.it
IBRA MONOLOGO
Dopo le 23 ecco Zlatan Ibrahimovic impossessarsi del palcoscenico dell'Ariston. Dopo la scalinata, il suo monologo. "Tutti conoscevano Zlatan prima di questo Festival. Perché è venuto qui dunque Zlatan? Perché gli piacciono le sfide, l'adrenalina, la possibilità di crescere".
È partito così il monologo dello svedese che ha puntato molto sulla forza interiore. "Se non sfidi te stesso, non cresci. Quando scendi in campo puoi vincere o perdere. Ho giocato 945 partite, ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti e perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma anche persa qualcuno. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite, lo sono quando vinco e quando perdo". E poi: "Ho fatto più di 500 gol, ma ne ho anche sbagliato qualcuno. Pochi - sorride Ibra -. Qualche rigore è andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare".
IBRA MONOLOGO
"ITALIA, LA MIA SECONDA CASA"— La chiusura è dedicata anche all'Italia intera. "Se sbaglia Zlatan, puoi sbagliare anche tu. La cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, concentrazione. Ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. E questo non è il mio Festival o di Amadeus, ma è il vostro. E' dell'Italia intera. Grazie Italia, la mia seconda casa".
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