Marco Marelli e Monica Serra per www.lastampa.it
Quando i poliziotti lo hanno portato via, i vicini di casa facevano fatica a crederci. E anche gli occhi di monsignor Azzolino Chiappini erano tristi, smarriti. Ottant’anni, ex rettore della facoltà di Teologia, a Lugano Chiappini è un’ “istituzione”: un uomo mite e un sacerdote pacato, da sempre il riferimento della Curia per il dialogo con le religioni. Nel suo appartamento dai muri Chiari, col portone di legno in cima alla gradinata, nel Borghetto, la parte alta della città, c’era anche una donna, 48 anni, origini finlandesi, senza permesso di soggiorno.
azzolino chiappini
Negli ultimi dodici anni sarebbe stata segregata nella casa del religioso, ora accusato dalla procuratrice Pamela Pedretti di sequestro di persona, coazione e lesioni.
Da un paio di settimane gli agenti in borghese con discrezione avevano raccolto informazioni su di lui. Su quella casa della Diocesi, tra la sede della Curia e la Cattedrale, per capire che cosa accadesse al suo interno. A far scattare le indagini sarebbe stata la società dell’energia elettrica. Aveva mandato una squadra di operai a fare dei controlli di routine. Ma al citofono non rispondeva nessuno, al telefono neanche, e l’appartamento sembrava «inespugnabile». Alla fine gli operai si erano visti costretti a staccare la corrente elettrica, per evitare incidenti, e avevano fatto una segnalazione alla procura.
azzolino chiappini
Ma all'arrivo degli agenti venerdì, nell'abitazione non mancava solo la luce. C'erano rifiuti ovunque e file di scatoloni ammucchiati uno sull'altro. «Di Zalando», dirà un vicino al giornale Il Caffè. «Vedevamo il corriere andare e venire spesso negli ultimi tempi». In questa casa buia, sporca e piena di oggetti inutili, vivevano il religioso e la donna, di trentadue anni più giovane di lui, trascurata, in pessime condizioni igienico sanitarie, ora affidata alle cure di una comunità protetta. Non si conosce la natura del loro rapporto. Da quel che è emerso i due si sarebbero conosciuti a un corso online di teologia tenuto dal monsignore. Le prime volte che la donna è stata vista aggirarsi intorno alla casa risalgono a dodici anni fa. Sembra che all’inizio, quand’è arrivata in Svizzera, ogni tanto uscisse.
Poi è scomparsa nel nulla: da anni nessuno la vedeva più. Molti pensavano fosse la perpetua del monsignore, che lo aiutava con la pulizia e a tenere la casa in ordine. Qualcuno nella Curia in passato aveva fatto domande. Da quel che si sa, il religioso avrebbe messo a tacere le voci rispondendo distrattamente: «E’ mia cugina».
E non manca chi ora dice che in realtà fosse lei a “comandare” e a tenere in pugno il religioso. Ma sono voci, chiacchiere, al momento senza riscontro. Quel che è certo è che ieri monsignor Chiappini è stato interrogato a lungo. La polizia è stata anche nel suo ufficio all'università, dove è professore emerito di Teologia fondamentale, e ha sequestrato documenti e computer. Già nelle prossime ore il giudice dei provvedimenti coercitivi, l'equivalente del nostro giudice per le indagini preliminari, deciderà se tramutare il suo fermo in arresto.
azzolino chiappini
E, mentre la Diocesi di Lugano non ha ancora preso posizione sulla vicenda, l'unico a chiedere cautela e a prendere le difese del religioso è stato l'arciprete di Chiasso, don Gianfranco Feliciani. «Si fa troppo in fretta a gridare allo scandalo», ha detto intervistato da La Regione. «Nutro una grandissima stima nei confronti di monsignor Azzolino Chiappini. Lo conosco bene. Non sarebbe in grado di far male a nessuno. Quello che sentito e letto sui media mi ha lasciato frastornato e sconcertato, ma ancora non è stato appurato nulla».